maria cristina nascosi
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sabato 7 luglio 2007
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une belle histoire
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Davvero una bella storia di guerra, d'amore, di buoni sentimenti Dark Blue World, del giovane e fortunato Jan Sverak.
Un film che ha già qualche anno di vita, ma che, dopo il grande successo goduto in patria ed accolto con altrettanto entusiasmo insieme con il suo autore all'ultimo BERGAMO FILM MEETING, nell'ambito del quale è passata una sua piccola e sostanziosa personale che comprendeva pure il bellissimo e pluripremiato Kolya, è già passato, di recente, agli...onori degli schermi televisivi italiani.
E non è cosa da poco, se si considera la qualità più recente dei nostri palinsesti che, specie nella stagione estiva, ci elargiscono solo cianciafruscole, per usare un gentile eufemismo rubato al Principe De Curtis.
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Davvero una bella storia di guerra, d'amore, di buoni sentimenti Dark Blue World, del giovane e fortunato Jan Sverak.
Un film che ha già qualche anno di vita, ma che, dopo il grande successo goduto in patria ed accolto con altrettanto entusiasmo insieme con il suo autore all'ultimo BERGAMO FILM MEETING, nell'ambito del quale è passata una sua piccola e sostanziosa personale che comprendeva pure il bellissimo e pluripremiato Kolya, è già passato, di recente, agli...onori degli schermi televisivi italiani.
E non è cosa da poco, se si considera la qualità più recente dei nostri palinsesti che, specie nella stagione estiva, ci elargiscono solo cianciafruscole, per usare un gentile eufemismo rubato al Principe De Curtis.
Battute ironiche a parte, il bel testo filmico del regista ceco non è privo di un'etica morale che sa quasi obbligatoriamente d'antan, ma non guasta: non sempre i buoni sentimenti sono negativi, anzi, in una società sempre più impegnata a badare se non a se stessa ed al denaro che ne può ricavare, un uso morigerato degli stessi potrebbe incidere positivamente a livello educativo ed etico.
Insomma "il cielo stellato sopra di me - e le ali di un bel velivolo a caccia di nemici - si potrebbe aggiungere - e la legge morale dentro di me".
Interpretato con enfasi e, pur tuttavia, con misura, si avvale di due anglo-cameos di rilievo: quello dell'ormai mitico Charles Dance, notissimo agli schermi italiani fin dai primi Mystfest di Cattolica di oltre vent'anni fa insieme con l'allora esordiente Greta Scacchi, e l’altro di Anna Massey - chi ha dimenticato la sua interpretazione in Frenzy, la penultima pellicola di Hitchcock, del 1972, figlia del grande Raymond Massey, indimenticabile interprete e comprimario di film come Il prigioniero di Zenda, Arsenico e vecchi merletti e 'terribile' primario ospedaliero Dr. Gillespie, nella fortunatissima serie televisiva americana del Dr. Kildare.
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maria cristina nascosi
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sabato 7 luglio 2007
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une belle histoire
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UNE BELLE HISTOIRE
Davvero una bella storia di guerra, d'amore, di buoni sentimenti Dark Blue World, del giovane e fortunato Jan Sverak.
Un film che ha già qualche anno di vita, ma che, dopo il grande successo goduto in patria ed accolto con altrettanto entusiasmo insieme con il suo autore all'ultimo BERGAMO FILM MEETING, nell'ambito del quale è passata una sua piccola e sostanziosa personale che comprendeva pure il bellissimo e pluripremiato Kolya, è già passato, di recente, agli...onori degli schermi televisivi italiani.
E non è cosa da poco, se si considera la qualità più recente dei nostri palinsesti che, specie nella stagione estiva, ci elargiscono solo cianciafruscole, per usare un gentile eufemismo rubato al Principe De Curtis.
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UNE BELLE HISTOIRE
Davvero una bella storia di guerra, d'amore, di buoni sentimenti Dark Blue World, del giovane e fortunato Jan Sverak.
Un film che ha già qualche anno di vita, ma che, dopo il grande successo goduto in patria ed accolto con altrettanto entusiasmo insieme con il suo autore all'ultimo BERGAMO FILM MEETING, nell'ambito del quale è passata una sua piccola e sostanziosa personale che comprendeva pure il bellissimo e pluripremiato Kolya, è già passato, di recente, agli...onori degli schermi televisivi italiani.
E non è cosa da poco, se si considera la qualità più recente dei nostri palinsesti che, specie nella stagione estiva, ci elargiscono solo cianciafruscole, per usare un gentile eufemismo rubato al Principe De Curtis.
Battute ironiche a parte, il bel testo filmico del regista ceco non è privo di un'etica morale che sa quasi obbligatoriamente d'antan, ma non guasta: non sempre i buoni sentimenti sono negativi, anzi, in una società sempre più impegnata a badare se non a sé ed al denaro che ne può ricavare, un uso morigerato degli stessi potrebbe incidere positivamente a livello educativo ed etico.
Insomma "il cielo stellato sopra di me - e le ali di un bel velivolo a caccia di nemici - si potrebbe aggiungere - e la legge morale dentro di me".
Interpretato con enfasi e, pur tuttavia, con misura, si avvale di due anglo-cameos di rilievo: quello dell'ormai mitico Charles Dance, notissimo agli schermi italiani fin dai primi Mystfest di Cattolica di oltre vent'anni fa insieme con l'allora esordiente Greta Scacchi, e l'altro di Anna Massey - chi ha dimenticato la sua interpretazione in Frenzy, la penultima pellicola di Hitchcock, del 1972, figlia del grande Raymond Massey, indimenticabile interprete e comprimario di film come Il prigioniero di Zenda, Arsenico e vecchi merletti e 'terribile' primario ospedaliero Dr. Gillespie, nella fortunatissima serie televisiva americana del Dr. Kildare.
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