28 giorni dopo |
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Un film di Danny Boyle.
Con Cillian Murphy, Christopher Eccleston, Naomie Harris, Brendan Gleeson, Ricci Harnett
Titolo originale 28 days later.
Horror,
durata 112 min.
- Gran Bretagna, Paesi Bassi 2002.
- 20th Century Fox Italia
uscita venerdì 13 giugno 2003.
MYMONETRO
28 giorni dopo
valutazione media:
3,01
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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28 giorni dopo. e vent'anni avantidi readcarpetFeedback: 0 |
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giovedì 4 settembre 2008 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Segnalo a tutti gli amanti di Io sono leggenda uno dei più recenti precursori del genere apocalittico che temo ci assillerà per un pò di tempo. Lo segnalo sperando che cambino idea… Jim, ricoverato in ospedale, si risveglia in una Londra deserta, spazzata via da un virus (pare rabbia) che ha infettato quasi tutti. Con i tre superstiti che incontra si reca ad una base militare di Manchester dove risiedono una decina di soldati ben attrezzati alla difesa. Ma non sempre i pericoli sono solo esterni. Il paragone con il film di Will Smith è inevitabile, dato che l’ispirazione per la trama è data chiaramente dallo stesso libro (“Io sono leggenda” di Matheson). Ma, pur avendo dato impietosamente la precedenza agli americani nella visione, devo dare atto a Boyle di aver disintegrato molto meglio la sua Inghilterra di quanto abbia fatto l’ex Man in Black con New York. Sarà perché a Londra piove sempre, ma gli scenari apocalittici sono molto più credibili di qua dall’Atlantico. Il cielo è grigio, ma non è finto, e diciamocelo, è molto più affascinante (e spettrale) una capitale europea di una metropoli americana deserta. Partendo da queste premesse, non regge il confronto neanche la rappresentazione degli infetti, qui molto più simili a zombie di Romero (questa si legge dovunque ma cosa ci posso fare se l’ho pensato anche io?!), e quindi anche molto più inquietanti. E ho anche un aggettivo che mi ronza in testa da quando ho finito di guardare 28 giorni dopo: punk. Sarà la colonna sonora (di livello!), sarà l’aria inglese che mi ricorda i Clash, saranno le esplosioni di violenza e le urla “diverse”… Ma questa è solo un’idea. E’ sicuramente un prodotto valido, e io, come al solito, penso che il motivo principale sia che quando un regista fa quello che crede più giusto, e non quello che crede possa piacere, il lavoro è molto più valido. Ad esempio: chi ha mai detto che in un film (horror?) non possano esserci momenti di distensione, quasi umoristici. E non sto parlando di vissuto sarcasmo alla John McClane, sto parlando di un po’ di idillio stile quel mazzolin di fiori! Sembra che per fare felici gli sbarbi delle multisale, dietro ad ogni angolo si debba nascondere un infetto: con il risultato di rendere terribilmente noioso il tutto (ogni riferimento a Will è puramente casuale). Qui invece i colpi di scena sono veramente tali, in quanto imprevedibili. In più abbiamo la componente sociale, rappresentata dai soldati, che qui non cito per non rovinare sorprese, anticipando solo che è forse l’unico aspetto che rallenta un po’ il film. E’ una segnalazione, quindi, che metto più che per pubblicizzare questo film (guardatevelo, su rieducational channel!), per mettere in guardia i pochi superstiti da Io sono leggenda. Se non l’avete ancora visto statene alla larga almeno fino a quando non avrete visto questo. Poi confrontate. Sembra che stia parlando di un virus…
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