In anni di film d'animazione credo non si possa trovare esempio di fantascienza più riuscito ed avvincente di Titan A.E., nonostante la critica ed il successo di botteghino abbiano decretato il contrario: voler recensire con un metro di paragone troppo ampio non giova, risulta sviante, soprattutto se si vuole raffrontare l'opera di Bluth con altre pellicole di fantascienza. Invece, considerando questo film nel panorama d'animazione, e solo successivamente catalogandolo come fantascientifico, ci si rende conto della sua unicità. Questo tenendo a mente unicamente i prodotti delle case più note, Disney, affiliata Pixar e co, perché purtroppo e modestamente mi limito a spulciare nel mio piccolo repertorio mentale.
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In anni di film d'animazione credo non si possa trovare esempio di fantascienza più riuscito ed avvincente di Titan A.E., nonostante la critica ed il successo di botteghino abbiano decretato il contrario: voler recensire con un metro di paragone troppo ampio non giova, risulta sviante, soprattutto se si vuole raffrontare l'opera di Bluth con altre pellicole di fantascienza. Invece, considerando questo film nel panorama d'animazione, e solo successivamente catalogandolo come fantascientifico, ci si rende conto della sua unicità. Questo tenendo a mente unicamente i prodotti delle case più note, Disney, affiliata Pixar e co, perché purtroppo e modestamente mi limito a spulciare nel mio piccolo repertorio mentale. Comunque sia, a mio avviso, non si possono trovare eguali nel mondo d'animazione occidentale e neppure Il pianeta del tesoro può reggere lo stile di Bluth, sempre sbilanciato un po' per compiacere un pubblico più maturo. Persino a dieci anni di distanza e più, con i passi da gigante della computer grafica, pensandoci, si stenta a credere che abbia dato origine quasi esclusivamente a personaggi e mondi divertenti, caricaturali, esagerati e fantastici, ignorando le sue potenzialità messe al servizio di cartoni animati più "seri" anche nella grafica – sì, ANCHE nella grafica, perché i contenuti di un cartone, a dispetto dell'apparenza, raramente sono poca cosa –. Titan A.E. si potrebbe dire il padre di una generazione di film d'animazione mai nata: spiegare il perché sarebbe cosa lunga. Ci si trova un po' di tutto in un ottimo collage visivo, tanto che sono portato a supporre che il mio giudizio positivo derivi anche dal fatto di non aver trovato nulla di simile in nessun altro cartone: accenni di Star Wars, un ché di Waterworld, un design leggermente starcraftiano – il gioco uscì solo due anni prima – e sicuramente molto altro ancora, ben unito in uno spazio a tratti cyberpunk, senza stonature. Interessante anche la scelta del nemico, i Drej, alquanto singolari. La trama, nel complesso, è più che credibile, sempre riferendosi a fantascienza. Premio ancora una volta il consolidato realismo di Bluth, che non si censura, facendo capire che il cartone animato può accattivarsi tutte le età come un film di attori in carne ed ossa – sparatorie, goccioline di sangue nel vuoto, colli rotti, scene di nudo… – e tutto per decorare un tema caro: il bisogno di qualcosa di amato da avere, cercare e proteggere, sia casa, famiglia, pianeta…
Soffre un po' la mancanza di scene davvero toccanti, che rimangono impresse per la vividezza dei sentimenti in gioco: il film scivola piacevolmente da inizio a fine, ma senza zenit memorabili.
Film che merita di essere rivisto, anche se oggi certe scene in computer grafica ci faranno sorridere o ci strapperanno una risata; sarà comunque un divertente tuffo in un futuro che appartiene al passato.
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