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mic
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mercoledì 28 maggio 2008
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complesso e sorprendente
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Che dire? Gran film, che lascia spiazzati ogni volta. Film complesso, enigmatico per certi versi, tra il (s)dramma e la commedia, con la solita buona dose di ironia eastwoodiana, uno sguardo simpatizzante al genere umano, descritto impietosamente eppure amichevolmente (l'incredibile personaggio di Lady Chablis risulta gradevole). Clint si sofferma su tante cose, atteggiamenti, oggetti (e cosa nasconde il quadro?), che fanno la scena e la vita, e vanno a pesare sulla bilancia. Ad un certo punto l'assassino dice di lasciare a Dio il giudizio: e così accade. Non è vero che non è sottoposto a giudizio ciò che facciamo, ma non è l'uomo l'ultimo tribunale. E chissà, forse se Jim Williams avesse pregato per Billy.
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Che dire? Gran film, che lascia spiazzati ogni volta. Film complesso, enigmatico per certi versi, tra il (s)dramma e la commedia, con la solita buona dose di ironia eastwoodiana, uno sguardo simpatizzante al genere umano, descritto impietosamente eppure amichevolmente (l'incredibile personaggio di Lady Chablis risulta gradevole). Clint si sofferma su tante cose, atteggiamenti, oggetti (e cosa nasconde il quadro?), che fanno la scena e la vita, e vanno a pesare sulla bilancia. Ad un certo punto l'assassino dice di lasciare a Dio il giudizio: e così accade. Non è vero che non è sottoposto a giudizio ciò che facciamo, ma non è l'uomo l'ultimo tribunale. E chissà, forse se Jim Williams avesse pregato per Billy...
Ripeto: gran film, con personaggi indimenticabili, e la mano sorprendente di Clint.
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paolo ciarpaglini
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giovedì 31 gennaio 2008
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eastwood, regista che lascia a bocca aperta.
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La principale peculiarità che distingue un normale regista, da un pessimo regista, spesso risiede nei pochi mezzi a disposizione del secondo. Ciò che intercorre invece frà un buon regista ed un fuoriclasse non sono 'i mezzi che non mancano certamente', quanto la creatività. La capacità di proiettare e disegnare forme, colori, personaggi originali. In tre parole: l'arte nella sua essenza. Questo film è la dimostrazione lampante di quanto attenta, a volte ironica, ma sempre originale ed estremamente profonda, sia la regia che contraddistingue ogni lavoro firmato Eastwood. Sono certo di non essere in errore nel definire 'Mezzanotte nel giardino del bene e del male', come un'autentico capolavoro.
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La principale peculiarità che distingue un normale regista, da un pessimo regista, spesso risiede nei pochi mezzi a disposizione del secondo. Ciò che intercorre invece frà un buon regista ed un fuoriclasse non sono 'i mezzi che non mancano certamente', quanto la creatività. La capacità di proiettare e disegnare forme, colori, personaggi originali. In tre parole: l'arte nella sua essenza. Questo film è la dimostrazione lampante di quanto attenta, a volte ironica, ma sempre originale ed estremamente profonda, sia la regia che contraddistingue ogni lavoro firmato Eastwood. Sono certo di non essere in errore nel definire 'Mezzanotte nel giardino del bene e del male', come un'autentico capolavoro. Una delle poche, rare pietre miliari di una cinematografia che come una eco della vita sempre più, scade nel 'fast-food'. Veloce, mediocre, accettabile. Ecco l'Eastwood rgista, è l'esatto contrario di questa realtà, uno dei pochi che continua a pensare e proporre cose col proprio cervello. Uomo dotato di introspezione e sensibilità innate, fuori dal comune. Non posso che dirgli bravo, anzi bravissimo ed augurarmi che lavori come questi possano ripetersi. Impareggiabile quanto il film la recitazione di Kavin Spacey, superbo. Jhon Kusack si trova a che fare con un cast un 'tantino' al di sopra delle sue possibilità, ma il risultato è buono. Questo è vero 'cinema d'autore', inconfondibilmente firmato dalle note jazz tanto care ad Eastwood. Eccellente pellicola e copione. Personaggi fuori da ogni canone che non sia la pura visione compiuta, di un maestro. Un lavoro non adatto per tutti i 'palati' facilmente criticabile proprio per l'inusitata classe che sprigiona. Incomprensibile ad una superficiale quanto frettolosa visione, o limitata capacità di 'analisi', comprensione. Stupendo.
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francesco
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giovedì 27 dicembre 2007
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incompreso
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Forse uno dei flop più dolorosi di Estwood, lo ritengo un autentico capolavoro della cinematografia. La sceneggiatura, come al suo solito, è straoridnaria, il colore dei personaggi è fantastico e allo sofndo c'è sempre un tocco magico che non smette mai di seguire lo spettatore. C'è tutto lo scibile umano in questo film che è caduto nei meandri delle incomprensioni
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nino
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giovedì 7 giugno 2007
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stupido
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ridicolo lungo e banale una noia.
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dr. o' le'
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giovedì 27 luglio 2006
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la bilancia di mr eastwood
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Savannah è una località molto particolare. In questo strano villaggio popolato da pochi e strani personaggi, nonostante sia il 1981, si respira un'aria di altri tempi.
Ci sono feste sfarzose popolate di ogni genere di snob, travestiti che si esibiscono in locali notturni "old style", gente che gira con al guinzaglio un cane immaginario, shamane eccetera eccetera.
Il re di questo panorama è l'intrigante signor Jim Williams (il sempre grande Kevin Spacey), ricco collezionista, dall'atteggiamento e i gusti ricchioneschi, la cui festa di Natale è il vero evento del paesino. Fino a quando però non ucciderà un suo amante (il giovane Jude Law), davanti ad un cronista di rosa (un appropriato Cusack).
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Savannah è una località molto particolare. In questo strano villaggio popolato da pochi e strani personaggi, nonostante sia il 1981, si respira un'aria di altri tempi.
Ci sono feste sfarzose popolate di ogni genere di snob, travestiti che si esibiscono in locali notturni "old style", gente che gira con al guinzaglio un cane immaginario, shamane eccetera eccetera.
Il re di questo panorama è l'intrigante signor Jim Williams (il sempre grande Kevin Spacey), ricco collezionista, dall'atteggiamento e i gusti ricchioneschi, la cui festa di Natale è il vero evento del paesino. Fino a quando però non ucciderà un suo amante (il giovane Jude Law), davanti ad un cronista di rosa (un appropriato Cusack).
Processo, investigazioni insolite, riti e magheggi, alla fine Williams riuscirà a non essere condannato per quell'omicidio ma morirà subito dopo per un ... infarto (?).
La bilancia della Giustizia, che pesa il Bene e il Male, protagonista assoluta dell'ultima e della prima sequenza, è nuovamente in pari.
Eastwood è davvero insolito in questo film. D'accordo non è una novità che il suo stile sia secco e senza fronzoli, che le atmosfere risultino spesso volutamente rarefatte e immobili, che le scene siano talvolta prive di ritmo. Ma durante questo piccolo capolavoro, il nostro Clint esagera, elevando ai massimi termini il suo stile. Non a caso non figura neanche tra le comparse, preferisce restare dietro la cinepresa e calcolare ogni minimo dettaglio fino alla perfezione.
Il sovrannaturale aleggia sempre, ma non è mai gretto o ridicolo: non ci sono fantasmi che ululano in catene, mostri o magie; c'è solo la certezza che esista un qualcosa di superiore a tutto e a tutti, un qualcosa che fa si che la bilancia resti sempre in pari. Qualcuno lo chiama Dio.
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giulia
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giovedì 29 giugno 2006
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mezzanotte nel giardino del bene e del male
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non conosco troppo bene Eastwood regista, anzi credo sia il secondo film da lui diretto al quale ho assistito. dopo questa premessa tratterò del film. il film si ripropone di raccontare una storia realmente accaduta, aggiungendo parti del tutto insignificanti, intendo la sacerdotessa woo-doo e l'improvvisa morte dell'assassino. tutto il film si dirama verso direzioni opposte senza arrivare a trattarne una fino in fondo, l'amore tra i due ragazzi, la vita del trans, i riti magici, la statua della giustizia, il processo, le stranezze della cittadina, i pregiudizi della gente ecc... il fulcro della vicenda è sicuramente il giornalista, che pur sapendo la verità sull'omicidio, non può capire tutto il resto, ed è costretto sia ad abituarsi a quel particolare posto che a accontentarsi di questa frase "La verità, come nell´arte è nell´occhio di chi guarda.
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non conosco troppo bene Eastwood regista, anzi credo sia il secondo film da lui diretto al quale ho assistito. dopo questa premessa tratterò del film. il film si ripropone di raccontare una storia realmente accaduta, aggiungendo parti del tutto insignificanti, intendo la sacerdotessa woo-doo e l'improvvisa morte dell'assassino. tutto il film si dirama verso direzioni opposte senza arrivare a trattarne una fino in fondo, l'amore tra i due ragazzi, la vita del trans, i riti magici, la statua della giustizia, il processo, le stranezze della cittadina, i pregiudizi della gente ecc... il fulcro della vicenda è sicuramente il giornalista, che pur sapendo la verità sull'omicidio, non può capire tutto il resto, ed è costretto sia ad abituarsi a quel particolare posto che a accontentarsi di questa frase "La verità, come nell´arte è nell´occhio di chi guarda. Tu credi a quello che vuoi e io a quello che so"
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n.6
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giovedì 3 marzo 2005
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na palla
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Una palla allucinante. Ma come si può resistere 2 ore di fronte al nulla?
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(di pao)
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hc
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mercoledì 5 gennaio 2005
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originale
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Un film molto originale con grandi attori e un bravo regista! E' un film drammatico senza esserlo, da tante situazioni e personaggi pittoreschi che distraggono dal torbido che è al centro della storia, cioè un omicidio e il processo che ne segue. A volte però è un pò lento e ci sono scene e situazioni "di troppo", ma è cmq un film da vedere , se non altro per la presenza di Cusak e Spacy. Non ultimo a mio parere è Jude Law ( qui ancora poco conosciuto), che ci regala una breve ma ottima interpretazione.
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