|
riccardoandreas
|
domenica 5 gennaio 2014
|
piccolo capolavoro di fantascienza
|
|
|
|
Dopo aver concluso i lavori per potenziare la metropolitana di Buenos Aires, un intero convoglio sparisce con ancora dei passeggeri a bordo. Toccherà ad un giovane topografo ritrovarlo. Un film molto interessante dove le inquadrature noir e le citazioni si sprecano senza però mai cadere nel banale o nel già visto. La storia in sè può sembrare semplice e lineare per buona parte del film, ma in tutte le inquadrature e in tutti i dialoghi è come se ci fosse un'ombra o meglio una verità che, anche se assurda e impossibile, piano piano si fa sempre più concreta e tangibile fino all'ultimo momento in cui tutti i nodi vengono sciolti in un unico discorso maestro - allievo girato ed interpretato da manuale.
[+]
Dopo aver concluso i lavori per potenziare la metropolitana di Buenos Aires, un intero convoglio sparisce con ancora dei passeggeri a bordo. Toccherà ad un giovane topografo ritrovarlo. Un film molto interessante dove le inquadrature noir e le citazioni si sprecano senza però mai cadere nel banale o nel già visto. La storia in sè può sembrare semplice e lineare per buona parte del film, ma in tutte le inquadrature e in tutti i dialoghi è come se ci fosse un'ombra o meglio una verità che, anche se assurda e impossibile, piano piano si fa sempre più concreta e tangibile fino all'ultimo momento in cui tutti i nodi vengono sciolti in un unico discorso maestro - allievo girato ed interpretato da manuale. Non è certamente una pietra miliare del cinema o un capolavoro assoluto, ma se considerato per quello che è (un progetto di studenti e di un professore), può dare lezioni di cinema ad alcuni registi, attori e sceneggiatori nostrani e non.
Consigliato a tutti quelli che desiderano che la storia si sviluppi al di sopra di qualsiasi battuta squallida o colpi di proiettile ed esplosioni dozzinali. Must per gli amanti della fantascienza, quella vera.
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a riccardoandreas »
[ - ] lascia un commento a riccardoandreas »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
balla coi lupi.
|
lunedì 9 settembre 2013
|
capolavoro sconosciuto
|
|
|
|
Film favoloso, senza conformismi di nessun genere. Entrare nel tunnel ed uscirne dopo quasi due ore di film, con la sensazione che la pellicola sia volata via in poco più di mezz'ora. Capolavoro sconosciuto purtroppo, non per tutti ma di grande riflessione per quei pochi capaci di comprenderne il significato. L'infinito non è poi così lontano.
|
|
|
[+] lascia un commento a balla coi lupi. »
[ - ] lascia un commento a balla coi lupi. »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
hatecraft
|
giovedì 12 maggio 2011
|
_
|
|
|
|
opera di ispirazione corale tema cinema. vi si leggono svariati omaggi e un uso formale e impeccabile (forse troppo) della macchina da presa. sceneggiatura serrata in bilico tra il noir metropolitano (il detective-ricercatore in impermeabile d'estate sic!) la fantascienza matematica e la metafora storico-polica, con sortita finale. le atmosfere lugubri, la fotografia vivida e vari topos dell'intreccio drammatico, fanno di questo film - prodotto appunto da studenti di cinema guidati dal prof. Mosquera - un piccolo capolavoro underground del/i generi.
|
|
|
[+] lascia un commento a hatecraft »
[ - ] lascia un commento a hatecraft »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
dingo
|
sabato 3 gennaio 2009
|
natale a rio.
|
|
|
|
ciao critico cinematografico! volevo segnalarti che è uscito il tuo cinque stelle, corri a vederlo! Dingo
|
|
|
[+] lascia un commento a dingo »
[ - ] lascia un commento a dingo »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
f. feresin
|
mercoledì 14 maggio 2008
|
lo straniamento della metafisica
|
|
|
|
Film originale ed inconsueto, di un’inquietudine vaga e serpeggiante, in bilico tra fantascienza, noir e thriller, enigmatico ma anche lucido nell’affrontare delicate problematiche di ordine filosofico, matematico, metafisico ed anche storico-politico (in questo senso ricorda alcune delle opere di Ingmar Bergman). Certamente non alla portata di tutti, come lo stesso autore sembra volerci suggerire, eppure un prodotto che trasuda un fascino difficile da ignorare. Atmosfere cupe ed irreali della metropolitana si sposano alla perfezione con i silenzi, frequenti e prolungati (e purtroppo tollerati con sempre più difficoltà dallo spettatore occidentale, abituato a pellicole dove l’azione ha preso nettamente il sopravvento sulla riflessione).
[+]
Film originale ed inconsueto, di un’inquietudine vaga e serpeggiante, in bilico tra fantascienza, noir e thriller, enigmatico ma anche lucido nell’affrontare delicate problematiche di ordine filosofico, matematico, metafisico ed anche storico-politico (in questo senso ricorda alcune delle opere di Ingmar Bergman). Certamente non alla portata di tutti, come lo stesso autore sembra volerci suggerire, eppure un prodotto che trasuda un fascino difficile da ignorare. Atmosfere cupe ed irreali della metropolitana si sposano alla perfezione con i silenzi, frequenti e prolungati (e purtroppo tollerati con sempre più difficoltà dallo spettatore occidentale, abituato a pellicole dove l’azione ha preso nettamente il sopravvento sulla riflessione). Siamo vicini ad un certo cinema del sol levante (basti pensare a Takeshi Kitano), dove i dialoghi (spesso vuoti e privi di reale significato) di certi colossi hollywoodiani lasciano il posto a “pause di riflessione”, in cui lo spettatore, non più mero elemento passivo, viene chiamato a “sforzarsi”, a meditare in prima persona sui temi che l’autore presenta nella sua pellicola. E in “Moebius”, di carne al fuoco ce n’è davvero molta: dalle domande su chi siamo e su dove è diretta l’umanità, domande che hanno affascinato l’uomo sin dalla notte dei tempi, alle questioni su quali frontiere la scienza e la matematica saranno in grado di aprirci negli anni a venire (basti solo pensare ai viaggi nel tempo, alla meccanica quantistica, alla teoria “A molti mondi” di Everett, oggi non più solo fantascienza), fino a passare attraverso al dramma storico dei “desaparecidos” argentini.
Ci si chiede perché questo film sia stato così sottovalutato, dalla critica e soprattutto dal pubblico: la risposta è molto semplice e sta in una frase scritta su un taccuino abbandonato nella metropolitana di Buenos Aires: “Viviamo in un mondo in cui nessuno ascolta”.
[-]
[+] complimenti
(di anto)
[ - ] complimenti
[+] bravo ma...
(di julia)
[ - ] bravo ma...
|
|
|
[+] lascia un commento a f. feresin »
[ - ] lascia un commento a f. feresin »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
gothik
|
lunedì 19 marzo 2007
|
ottimo film
|
|
|
|
Un film particolare, la storia e un mix di mistero e verità. il nodo di Moebius esiste nella realtà, non esiste colui che lo ha effettuato. un film da vedere perchè ha contrastanti giudizi, e un film per chi ama il genere.
|
|
|
[+] lascia un commento a gothik »
[ - ] lascia un commento a gothik »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
raptus
|
mercoledì 10 maggio 2006
|
una schifezza di dimensioni cosmiche
|
|
|
|
Raramente, passeggiando per le fogne di Calcutta, si può incappare in un ammasso putrescente e nauseabondo che sia sgradevole come questo film. Una trama spaventosamente trita e ritrita, un'ambientazione che non ha nulla da invidiare a un lager sovietico e degli attori che ricordano i Pupi siciliani quanto a espressività, sono gli ingredienti che contribuiscono a fare di questo film una delle più brutte opere che la cinematografia ricordi.
[+] film con l'anima
(di lucis)
[ - ] film con l'anima
|
|
|
[+] lascia un commento a raptus »
[ - ] lascia un commento a raptus »
|
|
d'accordo? |
|
|
|