Lietta Tornabuoni
La Stampa
«I film lesbici sono usciti fuori dal ghetto» era lo strillo di copertina della rivista americana «Premiere» lo scorso febbraio; e, all’interno, un documentato articolo spiegava che le registe di punta della vague saffica prediligono raccontare i loro amori in una chiave normalizzante di quotidianità sentimental-romantica. Questo per dire che il cinema lesbico non ha niente a che fare con i pruriginosi prodotti in auge a Hollywood dopo il successo di Basic Instinct: sulla cui scia si inserisce Bound, rimbalzato dallo scorso «Sundance» alle «Notti veneziane» in fama di film scandalo proprio per la sua componente omoerotica. [...]
di Lietta Tornabuoni, articolo completo (2174 caratteri spazi inclusi) su La Stampa 30 agosto 1996