cinephilo
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venerdì 18 aprile 2025
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tra i miei film preferiti di sempre
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La bellezza del cinema di Wong Kar Wai si fonde con la vibrante elettricità della città di Hong Kong per regalare un capolavoro imperdibile, epocale e senza tempo.
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martedì 9 luglio 2024
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rom com hongkonghese del maestro wkw
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Una delle rom-com più belle di tutti i tempi e che NON INVECCHIA MAI. I capolavori, quelli destinati a restare.
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giovedì 20 giugno 2024
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una hong kong vibrante, piena di vita e passione
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"Perché tutto scade?"
Wong Kar Wai con l'intenzione di girare un filmetto leggero durante la pausa delle riprese di Ashes of Time se ne esce con un capolavoro tanto bello quanto inaspettato. Due storie che si sviluppano ok parallelo senza mai intrecciarsi, una più a tinte Noir e la seconda una vera e propria rom-com hongkonghese folle, originale e divertente. Il film è visivamente maestoso, gli step frame sono utilizzati da Dio e tutto funziona alla meraviglia grazie a un Wong Kar Wai all'apice della sua abilità registica. Questo e il suo fratello "Fallen Angels" (tradotto malissimo in italiano con "Angeli Caduti") rimarranno due capolavori senza tempo.
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"Perché tutto scade?"
Wong Kar Wai con l'intenzione di girare un filmetto leggero durante la pausa delle riprese di Ashes of Time se ne esce con un capolavoro tanto bello quanto inaspettato. Due storie che si sviluppano ok parallelo senza mai intrecciarsi, una più a tinte Noir e la seconda una vera e propria rom-com hongkonghese folle, originale e divertente. Il film è visivamente maestoso, gli step frame sono utilizzati da Dio e tutto funziona alla meraviglia grazie a un Wong Kar Wai all'apice della sua abilità registica. Questo e il suo fratello "Fallen Angels" (tradotto malissimo in italiano con "Angeli Caduti") rimarranno due capolavori senza tempo.
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venerdì 14 giugno 2024
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capolavoro senza tempo del cinema hongkonghese
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Un'antologia di due storie separate tra sguardi che si incrociano, amori mai dichiarati e luci al neon tra i quartieri di Hong Kong. Il primo grande capolavoro targato Wong Kar Wai. Un film perfetto per narrazione, messa in scena, montaggio e fotografia. Film che rimane impresso nella mente e nel cuore.
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ghisi
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sabato 5 giugno 2021
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amori desiderati
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In questi ultimi tempi stanno restaurando molte pellicole girate verso la fine del secolo scorso e in alcune sale romane le stanno riproiettando, talvolta sotto forma di rassegne monografiche. Il regista cantonese Wong Kar-wai, ad esempio, è diventato famoso nel mondo occidentale dopo il grande successo del film “I’m in the mood for love” del 2000. Un regista piuttosto atipico nella attuale filmografia cinese, considerato una New Wave per essere al di fuori di qualsiasi canone narrativo e per quella fotografia di immagini sbavate ed effimere realizzate da Chrisopher Doyle.
Wong Kar-wai aveva iniziato facendo lungometraggi di rivisitazione di eroi marziali della tradizione cinese e nel 1994, durante le pause delle riprese di “Ashes of Time” che durarono due anni, girò in tre mesi “Chungking Express”, traduzione internazionale di “Hong Kong Express”.
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In questi ultimi tempi stanno restaurando molte pellicole girate verso la fine del secolo scorso e in alcune sale romane le stanno riproiettando, talvolta sotto forma di rassegne monografiche. Il regista cantonese Wong Kar-wai, ad esempio, è diventato famoso nel mondo occidentale dopo il grande successo del film “I’m in the mood for love” del 2000. Un regista piuttosto atipico nella attuale filmografia cinese, considerato una New Wave per essere al di fuori di qualsiasi canone narrativo e per quella fotografia di immagini sbavate ed effimere realizzate da Chrisopher Doyle.
Wong Kar-wai aveva iniziato facendo lungometraggi di rivisitazione di eroi marziali della tradizione cinese e nel 1994, durante le pause delle riprese di “Ashes of Time” che durarono due anni, girò in tre mesi “Chungking Express”, traduzione internazionale di “Hong Kong Express”. Il titolo significa “la giungla di Chungking” ed è riferito a Chungking Mansions, un complesso di edifici nel cuore di Hong Kong dove persone di ogni nazionalità, in particolare indiani e pakistani, si riuniscono per pernottare e nutrirsi velocemente e a poco prezzo.
Il film, girato con cast e budget ridotti, era pensato inizialmente di tre episodi - con il terzo il regista ha poi sviluppato un altro film - e racconta due storie d’amore di due poliziotti a metà degli anni ’90 a Hong Kong, ancora colonia britannica all’epoca.
La prima storia narrata è più breve e mostra He Zhiwu (interpretato da Takeshi Kaneshiro), un giovane poliziotto con numero di matricola 223, che è stato abbandonato dalla sua fidanzata ed incontra di una misteriosa ed equivoca donna (interpretata da Brigitte Lin), di cui si innamora, implicata in un traffico di droga. La donna ha una pistola e porta una parrucca bionda, indossa un impermeabile ma anche gli occhiali da sole (una donna per tutte le stagioni…) e, un dettaglio messo in risalto dal regista, porta costosissime scarpe di Manolo Blahnik. Per chi non lo sapesse Manolo Blahnik è uno stilista spagnolo di scarpe da donna, con casa di moda a Londra, molto amato da Carrie Bradshaw, la protagonista di “Sex in the City” che però inizierà la serie quattro anni dopo.
La seconda storia invece racconta l’incontro tra un altro poliziotto (Tony Leung Chiu-Wai che ha vinto il Prix d’interpretation masculine al festival di Cannes per “I’m in the mood for love”) designato dal numero di matricola 663, anch'esso appena lasciato dalla sua donna, una hostess, e la giovane cameriera Faye (la cantante e attrice cantonese Faye Wong), che lavora nel chiosco di un fast food.
L’ambiente che il regista mostra è sempre uno fatto di interni un po' claustrofobici, anche quando le scene sono girate all’aperto nelle strade o nelle piazze. Sembrerebbe quasi che la situazione urbana sia prevalentemente mentale (simbolica?) o sociale, ma mai spaziale. Una curiosità: il secondo episodio è parzialmente girato nell’appartamento del direttore della fotografia Chrisopher Doyle.
Le sue storie d’amore sembrano nascere e morire durante divagazioni notturne, sempre molto desiderate e poco consumate, raccontano la vita di tutti giorni, a volte quasi banali corteggiamenti, attrazioni, fughe e ritorni, come se il desiderio del rapporto fosse la parte più bella del rapporto stesso, che troverà il suo apice in “I’m in the mood for love”. Il cinema di Wong Kar-wai è fatto di atmosfere, di sguardi, e il suo modo di fare cinema - film girati spesso senza sceneggiatura sulla base di suggestioni e improvvisazioni - è stato paragonato al modo di dipingere degli Impressionisti che coloravano le tele direttamente col pennello, senza realizzare prima un disegno con i contorni da riempire. Inoltre, il regista cantonese nelle sue sequenze ama giocare con il tempo che frammenta, e scompiglia andando ben oltre il semplice montaggio.
Come in tutti i film di Wong Kar-wai, la musica ha un ruolo importante e talvolta sovrasta il dialogo. Il film si apre e si chiude con Dreams dei Cranberries, in un rifacimento cinese cantato dalla stessa Faye Wong, mentre la seconda storia del film è caratterizzata dalla ripetizione quasi ossessiva del brano California Dreaming dei Mamas & Papas del 1963.
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mercoledì 26 maggio 2021
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tempi moderni
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questo film è un film bellissimo, ha fatto epoca
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giovedì 20 maggio 2021
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hai vinto.
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Ciao, solo per dirti che a mio modesto avviso hai fatto una recensione stupenda di un film capolavoro. Ho visto Hong Kong Express 100 volte per trarne ispirazione cinematografica , la tua lettura e’ strepitosa. Complimenti.
Lele Cerri.
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storie di cinema
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mercoledì 25 marzo 2015
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un colpo di fulmine difficile da dimenticare
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"Quando un uomo piange, basta un fazzoletto, ma quando a piangere è una casa, ti tocca fare un sacco di fatica."
Hong Kong. Due poliziotti e altrettante storie d'amore finite male. La delusione dell'abbandono si fa ossessione: date da ricordare, oggetti da custodire, ricordi, in attesa di un ritorno. E poi due ragazze: occhiali da sole, una parrucca bionda, leggerezza, sentimenti mai rivelati.
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"Quando un uomo piange, basta un fazzoletto, ma quando a piangere è una casa, ti tocca fare un sacco di fatica."
Hong Kong. Due poliziotti e altrettante storie d'amore finite male. La delusione dell'abbandono si fa ossessione: date da ricordare, oggetti da custodire, ricordi, in attesa di un ritorno. E poi due ragazze: occhiali da sole, una parrucca bionda, leggerezza, sentimenti mai rivelati. Hong Kong express di Wong Kar-Wai è un film ipnotico, nato per caso tra le pause di un altro progetto, Ashes of time. Sceneggiatura improvvisata, attori e troupe spesso fuori per altri impegni cinematografici, scene girate senza evidenti connessioni. Wong Kar Wai ha fatto suo questo materiale confuso e lo ha caratterizzato aggiungendo stile e creatività da grande artista. Dettagli, step-framing, colori, musica, neon, voce fuori campo, virtuosi tagli fotografici, cinepresa in spalla. Un concentrato di suggestioni e atmosfere, di storie diverse eppure così vicine. C'è un' anima metropolitana emotivamente infantile, misteriosa, che affascina e cattura; perché i sentimenti sono il motore e il tabù di queste vicende, e hanno un potere enigmatico che mette insieme dramma e sogno, passato e presente. E l'effetto somiglia molto a quello di un colpo di fulmine difficile da dimenticare. Hong Kong express fu il primo successo mondiale di Kar-Wai, oltre che un film simbolo per una generazione che ha amato il pop, il romanticismo velato e la musica ad alto volume. Meraviglioso.
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forint productions
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mercoledì 7 novembre 2012
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un piccolo capolavoro senza pretese
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Due episodi di tenero amore: due separazioni, due incontri,e dinuovo due separazioni. Oppure no?
Girato senza sceneggiatura e con la telecamera in spalle, in una Hong Kong rumorosa ed asfissiante, vi si colgono tutti i tratti tipici di WKW, la delicatezza delle scene, l'intimità dei personaggi, il simbolismo dei pasti, degli oggetti che ci circodano: uno straccio bagnato diventa una simbolica anima in lacrime, una vecchia saponetta si trasforma in una addolorata immagine smagrita e raggrinsita.
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Due episodi di tenero amore: due separazioni, due incontri,e dinuovo due separazioni. Oppure no?
Girato senza sceneggiatura e con la telecamera in spalle, in una Hong Kong rumorosa ed asfissiante, vi si colgono tutti i tratti tipici di WKW, la delicatezza delle scene, l'intimità dei personaggi, il simbolismo dei pasti, degli oggetti che ci circodano: uno straccio bagnato diventa una simbolica anima in lacrime, una vecchia saponetta si trasforma in una addolorata immagine smagrita e raggrinsita.
Un piccolo capolavoro senza pretese, che proprio come solito dei più grandi geni, nel minore impegno, riescono con maggiore impatto e comprensione.
JMSZ per forint-productions.com
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janos mark szakolczai
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venerdì 29 giugno 2012
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un piccolo capolavoro senza pretese
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Due episodi di tenero amore: due separazioni, due incontri,e dinuovo due separazioni. Oppure no?
Girato senza sceneggiatura e con la telecamera in spalle, in una Hong Kong rumorosa ed asfissiante, vi si colgono tutti i tratti tipici di WKW, la delicatezza delle scene, l'intimità dei personaggi, il simbolismo dei pasti, degli oggetti che ci circodano: uno straccio bagnato diventa una simbolica anima in lacrime, una vecchia saponetta si trasforma in una addolorata immagine smagrita e raggrinsita.
Un piccolo capolavoro senza pretese, che proprio come solito dei più grandi geni, nel minore impegno, riescono con maggiore impatto e comprensione.
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Due episodi di tenero amore: due separazioni, due incontri,e dinuovo due separazioni. Oppure no?
Girato senza sceneggiatura e con la telecamera in spalle, in una Hong Kong rumorosa ed asfissiante, vi si colgono tutti i tratti tipici di WKW, la delicatezza delle scene, l'intimità dei personaggi, il simbolismo dei pasti, degli oggetti che ci circodano: uno straccio bagnato diventa una simbolica anima in lacrime, una vecchia saponetta si trasforma in una addolorata immagine smagrita e raggrinsita.
Un piccolo capolavoro senza pretese, che proprio come solito dei più grandi geni, nel minore impegno, riescono con maggiore impatto e comprensione.
JM Sz
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