davide di finizio
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venerdì 2 luglio 2010
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la società dei poeti americani
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Tornato come professore di letteratura inglese in quella stessa bigotta Welton Academy dove era stato studente, l'esuberante John Keating (un R. Williams decisamente sopra le righe) porta una ventata di vitalità e di anticonformismo nella rigida struttura della scuola, insegnando ai propri allievi a rendere straordinaria la loro vita. E' così che l'intraprendente Neil Perry scopre la passione per il teatro, che il timido Todd Anderson esterna il suo talento letterario, che il romantico Knox Overstreet insegue il vero amore... che un gruppo di giovani sognatori disseppellisce la mitica Dead Poets society, la Setta dei poeti estinti, vivace circolo ellenico considerato sovversivo dalle leggi di Welton.
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Tornato come professore di letteratura inglese in quella stessa bigotta Welton Academy dove era stato studente, l'esuberante John Keating (un R. Williams decisamente sopra le righe) porta una ventata di vitalità e di anticonformismo nella rigida struttura della scuola, insegnando ai propri allievi a rendere straordinaria la loro vita. E' così che l'intraprendente Neil Perry scopre la passione per il teatro, che il timido Todd Anderson esterna il suo talento letterario, che il romantico Knox Overstreet insegue il vero amore... che un gruppo di giovani sognatori disseppellisce la mitica Dead Poets society, la Setta dei poeti estinti, vivace circolo ellenico considerato sovversivo dalle leggi di Welton. Ma tanta rivoluzione non può essere gradita al perfido preside Nolan, che riuscirà infine a riportare l'ordine nella scuola. Forse. Fresco e spumeggiante, il film è un raro esempio di felice connubio tra una buona sceneggiatura ed un altrettanto pregevole cast di attori tra cui, oltre al tragicomico Williams, che contribuì personalmente a forgiare il suo originale personaggio, spiccano alcuni giovani talenti, come il notevole R. Sean Leonard e il più fortunato E. Hawke. Tuttavia, a fronte dei suoi pregi eccellenti, il movie pecca di alcuni imperdonabili limiti, come la pressochè totale assenza di introspezione, nonostante i ben ritratti profili dei soggetti, e soprattutto l'eccessiva e ruffiana ideologizzazione della cultura americana, che trabocca sino all'esasperazione dalle pur brillanti lezioni del professor Keating, eclissando quasi totalmente la tradizione europea, di cui resta Shakespeare e quell'anonimo carpe diem, notevolmente banalizzato rispetto al significato oraziano. Certo parte del demerito va anche all'edizione italiana che, oltre all'attribuzione di un titolo fuorviante, ha conferito al professor Keating un doppiaggio quasi ridicolo, rispetto alla barbarica voce del titano Williams. Critiche a parte, Dead Poets Society è una perfetta macchina narrativa, intelligente ed emozionante, che trova il suo culmine nella commovente scena conclusiva, che all'esodo di Keating accompagna la vittoriosa ascesa di Todd Anderson. E di Ethan Hawke. Quasi un presagio, di quello che sarebbe poi diventato un attore affermato. Evidentemente, non ha mai scordato le lezioni del suo professore!
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riccardo-87
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domenica 3 gennaio 2010
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un film propedeutico per la vita
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quanta vita in questo spettacoloso film di Peter Weir! tale è il grido che mi sale spontaneo dal più profondo del cuore..”l'attimo fuggente” è mira- e ci riesce in pieno - a descrivere la visione del mondo - dall'amore di Knox Overstreet verso la ragazza dai capelli dorati, alle “bravate” di Charlie Dalton, alla vitalità di Neil Perry, sino alle insicurezze di Todd Anderson - che hanno i ragazzi in tutte le loro diversità e a portare una decisa critica contro un sistema scolastico rigido e stupido sino all'inverosimile. Il professor John Keating, uno straordinario Robin Williams, si oppone alla suddetta rigidità e sveglia i ragazzi dal loro torpore - da ricordare in merito la frase detta durante una lezione: "Thoreau dice "molti uomini hanno vita di quieta disperazione", non vi rassegnate a questo!" - e lo fa mediante segnali di vita che tramite Neil Perry (il primo a cogliere a pieno l'importanza del messaggio di Keating), si propagano tra diversi ragazzi come il fuoco in una foresta.
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quanta vita in questo spettacoloso film di Peter Weir! tale è il grido che mi sale spontaneo dal più profondo del cuore..”l'attimo fuggente” è mira- e ci riesce in pieno - a descrivere la visione del mondo - dall'amore di Knox Overstreet verso la ragazza dai capelli dorati, alle “bravate” di Charlie Dalton, alla vitalità di Neil Perry, sino alle insicurezze di Todd Anderson - che hanno i ragazzi in tutte le loro diversità e a portare una decisa critica contro un sistema scolastico rigido e stupido sino all'inverosimile. Il professor John Keating, uno straordinario Robin Williams, si oppone alla suddetta rigidità e sveglia i ragazzi dal loro torpore - da ricordare in merito la frase detta durante una lezione: "Thoreau dice "molti uomini hanno vita di quieta disperazione", non vi rassegnate a questo!" - e lo fa mediante segnali di vita che tramite Neil Perry (il primo a cogliere a pieno l'importanza del messaggio di Keating), si propagano tra diversi ragazzi come il fuoco in una foresta..gli effetti che gli impulsi vitalistici avranno sui vari ragazzi, che tra le altre cose ridaranno vita alla “setta dei poeti estinti”, non saranno omogenei. I migliori risultati si avranno su Todd Anderson (un magnifico Ethan Hawke), che grazie al professore riesce a vincere la propria timidezza, e su Knox Overstreet, il quale troverà forza e coraggio per esprimere il proprio sentimento all'amata. Il negativo -se così si può chiamare- "dell'effetto Keating" lo si riscontra invece proprio in Neil, ma il motivo di tale negatività è assai più profondo di quanto sembri a prima vista. John Keating è infatti umano – o, parafrasando il titolo di un libro di Nietzsche, umano abbastanza umano- e come tale commette il fatale errore di sottovalutare il problema del rapporto tra Neil è il padre, che in realtà è il vero assassino, come del resto dirà giustamente Todd alle notizia della morte dell'amico. Qualcuno potrebbe obbiettare, come fa Cameron nel film, che "se non fosse stato per Keating ora Neil se ne starebbe in camera sua a studiare chimica e a sognare di diventare medico". Ma io domando – e credo che questa possa essere un’altra chiave di lettura del film- : quello è vivere? cioè, lo stare sotto il continuo giogo delle istituzioni, del “padre padrone” e di una mentalità che fortunatamente si sta via via perdendo- anche se questo sta producendo oggi risultati forse ancora peggiori,come la decadenza totale della cultura e la perdita di ogni valore umano primo tra i quali quello della famiglia- è vivere forse? il soffocare le proprie passioni - il teatro nel caso di Neil - è veramente una vita degna d'essere vissuta? certo, l'errore di sottovalutazione di Keating è grave, ma non è forse cento, mille volte più grave il discorso che il padre fa a Neil dopo lo spettacolo?- "abbiamo cercato invano di capire perché mai tu insista a sfidarci...domani ti ritiriamo dalla scuola e ti iscriviamo all'accademia militare. Tu andrai ad Harvard, e diventerai un dottore” - e che ne lui ne la madre, che altro non fa se non piangere, non si sognino di chiedergli che cosa LUI vuole?
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weach
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mercoledì 15 settembre 2010
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si uomo libero scegli te stesso
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Peter Weir , austriaco di 64 anni è il regista ambientalista , mistico, impegnato , propone con questa opere un ' inno anticonformista, contro l'ipocrisia, per 'individuo libero che deve lottare per i propri sogni,contro le stupidità di regole che ne comprimono la capacità di capire e scegliere e sentire.
Robin Williams è splendido interprete in questo progetto ideale dove il suo particolare modo di essere si esalta.
Lessi una intervista ,anni fa , a Robin Williams sul film da lui interpretato che più o meno diceva così :
" si questo film mi ha coinvolto perché ho sentito qualcosa interpretando il professore Johon Keiting ,ho capito che in qualche modo portavo sulla scena una parte di me e dei mie convincimenti.
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Peter Weir , austriaco di 64 anni è il regista ambientalista , mistico, impegnato , propone con questa opere un ' inno anticonformista, contro l'ipocrisia, per 'individuo libero che deve lottare per i propri sogni,contro le stupidità di regole che ne comprimono la capacità di capire e scegliere e sentire.
Robin Williams è splendido interprete in questo progetto ideale dove il suo particolare modo di essere si esalta.
Lessi una intervista ,anni fa , a Robin Williams sul film da lui interpretato che più o meno diceva così :
" si questo film mi ha coinvolto perché ho sentito qualcosa interpretando il professore Johon Keiting ,ho capito che in qualche modo portavo sulla scena una parte di me e dei mie convincimenti.... forse ho solo sognato di essere così"
A Weir va riconosciuta anche la grande capacità di aver trasformato dei giovani principianti in splendidi attori.
Da vedere, per chi vuole sentire e vivere la vita da uomo libero.
voto 8
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fedeleto
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sabato 24 marzo 2012
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cogli l'attimo,e vivi la vita
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"Andai nei boschi perche' volevo vivere con saggezza, e profondita' e succhiare tutto il midollo della vita per non scoprire in punto di morte di non aver vissuto".Con questo verso di Thoreau,i ragazzi della Welton Academy capiscono che della loro vita devono farne qualcos'altro piuttosto che dei ritratti decisi dai loro genitori,figure decisamente insensibili al loro vero volere.Peter Weir dopo l'ingiusto insuccesso di Mosquito Coast,dirige un capolavoro che affascina e interroga ,ma ad ogni modo emoziona come pochi film degli ultimi anni.Alla Welton Academy dei ragazzi si preparano per studiare e intraprendere un percorso per la loro formazione.Ma nonostante la fama di essere un'istituto severo,con il professore di lettere John Keating questa diceria viene smentita,poiche' egli tende a venire incontro agli alunni e a rivoluzionare l'insegnamento rendendoli ognuno consapevole del talento che ha dentro.
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"Andai nei boschi perche' volevo vivere con saggezza, e profondita' e succhiare tutto il midollo della vita per non scoprire in punto di morte di non aver vissuto".Con questo verso di Thoreau,i ragazzi della Welton Academy capiscono che della loro vita devono farne qualcos'altro piuttosto che dei ritratti decisi dai loro genitori,figure decisamente insensibili al loro vero volere.Peter Weir dopo l'ingiusto insuccesso di Mosquito Coast,dirige un capolavoro che affascina e interroga ,ma ad ogni modo emoziona come pochi film degli ultimi anni.Alla Welton Academy dei ragazzi si preparano per studiare e intraprendere un percorso per la loro formazione.Ma nonostante la fama di essere un'istituto severo,con il professore di lettere John Keating questa diceria viene smentita,poiche' egli tende a venire incontro agli alunni e a rivoluzionare l'insegnamento rendendoli ognuno consapevole del talento che ha dentro.Tra questi alunni spiccano Todd e Neil,il primo estremamente introverso e timido soprattutto a parlare in pubblico,e l'altro invece appassionato di teatro ma ostacolato dal volere del padre che non sopporta come il figlio prenda una posizione diversa dalla sua.Finira' con un suicidio ,e la colpa verra' data a Keating,per aver contribuito a cambiare l'indole dei ragazzi.Ma dopotutto forse non e' andato tutto perduto e qualcosa e' rimasto negli animi dei suoi alunni che lo hanno amato ,e la parola mio capitano che verra' gridata dai suoi ragazzi saliti sopra il banco come ultimo saluto rimane un addio speciale che rende il tutto indimenticabile.Weir ha creduto fin dall'inizio in questo film,e la sceneggiatura di Tom Schulman funziona,regalandoci una pellicola che descrive un'apologia verso la vita e il nostro desiderio di essere e trovare se stessi.Analizzando il film possiamo notare come fin dalle prime scene Weir mostri un posto simile a quello di Picnic ad Hanging Rock,dove al contrario vi era un colleggio femminile,e la voglia di uscire era come un miraggio di speranza.In questo caso la speranza e' il capire cosa si vuole e non tracciare la vita come una retta(esempio della poesia come non viene vista da Keating che dice agli alunni appunto di strappare le pagine del libro) ma viverla da un'altra prospettiva(dall'alto della cattedra) .Ovvimanete il suicidio di Neil e' l'imperfezione di un mondo che non puo' essere perfetto ,e cade in un romanticismo esagerato conclusivo con la morte ultima decisione per non poter piu' vivere in un contesto dove non vi e' speranza,ma del resto almeno si e' vissuto.La grotta dove si riuniscono i poeti e' un luogo dove la gente esce dalla routine dei soliti giorni,e cerca l'eros e la poesia,ovvero il sublime che elevi l'uomo.Un gran film aiutato anche dall'ottima recitazione di Williams.
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fabio t.
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sabato 13 ottobre 2007
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arte poetica cinematografica
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Questo indiscusso capolavoro del 1989 si commenta da solo, ponendosi come esempio principe del modo di fare cinema, con originalità, semplicità, creatività e illuminazione.
Un'indimenticabile lezione di vita, di poesia, di introspezione psicologica, di letteratura e di cinema. Il tutto scorre davanti ai nostri occhi con leggiadra naturalezza, insinuandosi infine nell'animo grazie alla stupenda sceneggiatura, alla suggestiva ambientazione, alla lodevole regia e a un sublime Robin Williams.
Grazie, Weir..!
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berny_lady16
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lunedì 16 gennaio 2006
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ciò che ne vale la pena di capire
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il senso delle parole in sè, le poesie e la dedizione di cosa significhi vivere e sognare, fino a che il cuore non cessi di vivere, anche se ciò superi ogni limite da ogni aspettativa è importante! ciò porta a capire quanto è davvero importante seguire il proprio cuore fino a succhiarne il midollo, è lì che sta al centro delle parole, in quel film...cogliere l'attimo in sè senza esitazione..così è il giro del mondo e della nostra vita che continua!
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riccardo-87
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martedì 12 febbraio 2008
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dietro "l'attimo fuggente" c'è più di un attimo
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quanta vita in questo spettacoloso film di peter weir!tale è il grido che mi sale spontaneo dal più profondo del cuore..l'attimo fuggente è un film che mira-e ci riesce in pieno-a descrivere la visione del mondo-dall'amore di knox overstreet verso la ragazza dai capelli dorati,alle bravate di charlie dalton,alla vitalità di neil perry, alle insicurezze di tood anderson-che hanno i ragazzi in tutte le loro diversità e a portare una decisa critica contro un sistema scolastico rigido e stupido sino all'inverosimile.il professor john keating,uno straordinario robin williams,si oppone alla suddetta rigidità e sveglia i ragazzi dal loro torpore-da ricordare in merito la frase detta durante una lezione:"throw dice "molti uomini hanno vita di quieta disperazione",non vi rassagnate a questo!"-e lo fa mediante segnali di vita che tramite neil perry(il primo a cogliere a pieno l'importanza del messaggio di keating),si propagano come il fuoco in una foresta tra diversi ragazzi.
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quanta vita in questo spettacoloso film di peter weir!tale è il grido che mi sale spontaneo dal più profondo del cuore..l'attimo fuggente è un film che mira-e ci riesce in pieno-a descrivere la visione del mondo-dall'amore di knox overstreet verso la ragazza dai capelli dorati,alle bravate di charlie dalton,alla vitalità di neil perry, alle insicurezze di tood anderson-che hanno i ragazzi in tutte le loro diversità e a portare una decisa critica contro un sistema scolastico rigido e stupido sino all'inverosimile.il professor john keating,uno straordinario robin williams,si oppone alla suddetta rigidità e sveglia i ragazzi dal loro torpore-da ricordare in merito la frase detta durante una lezione:"throw dice "molti uomini hanno vita di quieta disperazione",non vi rassagnate a questo!"-e lo fa mediante segnali di vita che tramite neil perry(il primo a cogliere a pieno l'importanza del messaggio di keating),si propagano come il fuoco in una foresta tra diversi ragazzi..gli effetti che gli impulsi vitalistici avranno sui vari ragazzi,che tra le altre cose ridanno vita alla setta dei poeti estinti,non saranno omogenei,ma nemmeno frenabili.i migliori risultati si avranno su todd anderson(un magnifico ethan hawke,che grazie al professore riesce a vicere la propia timidezza,e su knox overstreet,che troverà forza e coraggio per esprimere il propio sentimento all'amata.il negativo-se così si può chiamare-"dell'effetto keating"lo si riscontra in neil perry,ma il motivo di tale negatività è assai più profondo di quanto sembri a prima vista.john keating è infatti umano-o come direbbe nietzsche, troppo umano-e come tale commette il fatale erroredi sottovalutare il problema del rapporto tra neil è il padre,che in realtà è il vero assassino,come del resto dirà assai giustamente todd alle notizia della morte dell'amico.qualcuno potrebbe obbiettare,come fa camerun, che "se non fosse stato per keating ora neil se ne starebbe in camera sua a studiare chimica e a sognare di diventare medico".ma io domando a questi:ma siete propio sicuri che quello è vivere?cioè,lo stare sotto il continuo giogo delle istituzioni,del padre e di una mentalità che fortunatamente si sta via via perdendo,il soffocare le propie passioni-il teatro in questo caso-è veramente una vita degna d'essere vissuta?certo,l'errore di sottovalutazione di keating è grave,ma non è forse cento,mille volte più grave il discorso che il padre fa a neil dopo lo spettacolo?-"abbiamo cercato invano di capire perchè mai tu insista a sfidarci...domani ti ritiriamo dalla scuola e ti iscriviamo all'accademia militare.tu studierai medicina,e diventerai un dottore-e che ne lui ne la stupida madre, che altro non fa se non piangere,non si sognino di chiederli che cosa LUI vuole? completamente diverso è invece l'effetto che john ha su todd,il quale si trasforma da ragazzo impacciato e timido che era-anche lui messo non bene con genitori che gli regalano il solito,orribile,freddo servizio da scrittoio per il secondo anno consecutivo-diventa un uomo maturo e deciso come dimostra la scena finale,ove è propio todd a dare il giusto impulso ai compagni alzandosi sul banco-allo stesso modo in cui keating si era alzato sulla cattedra in un gesto ribelle e anticonformista che serviva a insegnare ai ragazzi a guardare le cose da più punti di vista(se non è ciò che nietzsche chiama prospettivismo,poco ci manca)-e a gridare le prime parole di keating alla sua prima lezione:"o capitano,mio capitano".
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(di stefania)
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[+] ma todd non è mica morto!
(di kiaretta)
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[+] la magnifica e terribile realtà della maieutica
(di w.w.)
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readcarpet
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giovedì 15 gennaio 2009
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dead poets society
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Il collegio maschile di Welton, sette ragazzi che devono portare a termine “diligentemente” il loro percorso scolastico, e un nuovo professore di inglese, Mr. Keating. E la storia di una passione per la poesia e il libero pensiero.
Figura centrale del film (nonostante non si possa eleggere a legittimo attore protagonista), Robin Williams trova qui l’interpretazione più celebre che lo ha definitivamente emancipato dall’etichetta di “semplice” comico. Enfasi: nelle parole, nei gesti, nelle idee, è forse questa la parola chiave di tutto il lavoro dell’attore, ed è forse questo il principale motivo del successo di Dead poets society.
Il film “emotivo” se ce n’è uno: e non tanto per i fatti narrati (certamente di impatto), quanto per il tema di fondo (la cultura, l’apprendimento, il libero pensiero).
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Il collegio maschile di Welton, sette ragazzi che devono portare a termine “diligentemente” il loro percorso scolastico, e un nuovo professore di inglese, Mr. Keating. E la storia di una passione per la poesia e il libero pensiero.
Figura centrale del film (nonostante non si possa eleggere a legittimo attore protagonista), Robin Williams trova qui l’interpretazione più celebre che lo ha definitivamente emancipato dall’etichetta di “semplice” comico. Enfasi: nelle parole, nei gesti, nelle idee, è forse questa la parola chiave di tutto il lavoro dell’attore, ed è forse questo il principale motivo del successo di Dead poets society.
Il film “emotivo” se ce n’è uno: e non tanto per i fatti narrati (certamente di impatto), quanto per il tema di fondo (la cultura, l’apprendimento, il libero pensiero). Poesia che raccoglie in sé tutte le arti, espressione di quell’intelligenza che può essere nascosta, può anche essere disconosciuta dal genere umano (il cinismo!), ma non potrà mai essere eliminata.
Da dove arriva, non è questione da dibattere qui, la sicurezza è che c’è. E il modo in cui è stato accolto il film (soprattutto dal pubblico giovanile) ne è la prova. Basti mettere in luce non i pregi del film, ma i difetti: eccessiva enfasi, qualche semplificazione (ma in fondo è solo un film), cast non di primissimo ordine (Ethan “tremo tutto perché ho paura” Hawke).
Tutto passa in secondo piano, perché si parla di natura umana, si parla di elevazione dalla semplice quotidianità attraverso quelle enormi casse di risonanza del sentimento che sono le arti. E il risultato che ne consegue è nullo agli occhi dei cinici di cui sopra, ma immenso per chi si è accorto di questa esigenza, e non può che elogiare il risultato sicuramente di livello che ottiene il film nel risvegliare la pacifica e dirompente voglia di intelligenza di ognuno di noi.
Scusate l’enfasi, che forse si sta rivelando malattia contagiosa.
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luigi chierico
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mercoledì 1 ottobre 2014
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una lezione di vita
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La trama di questo tanto decantato film è modestissima da meritare appena 1 stella, tuttavia per la presenza di Robin Williams e per i suoi dettami merita un ottimo.
Nel 1959 un professore,John Keating,insegnante di lettere,a cui viene affidata una classe liceale maschile alle porte dell’università, con il suo totale ed estremo anticonformismo,a dispregio dei suoi superiori, non rispetta in alcun modo le tradizioni ed il rigore dell’istituto,con conseguenze tragiche e quindi
l’ allontanamento dalla scuola per lui ed alcuni suoi studenti tra:Neil Perry,Charlie Dalton,Gerard Pitts,Steven Meeks e Todd Anderson.
Qualora e quando il film fosse stato girato nel 1959,alle porte del movimento culturale del ’68 con la rivoluzione studentesca,avrebbe avuto un senso,ma girato nel 1989 era oramai anacronistico.
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La trama di questo tanto decantato film è modestissima da meritare appena 1 stella, tuttavia per la presenza di Robin Williams e per i suoi dettami merita un ottimo.
Nel 1959 un professore,John Keating,insegnante di lettere,a cui viene affidata una classe liceale maschile alle porte dell’università, con il suo totale ed estremo anticonformismo,a dispregio dei suoi superiori, non rispetta in alcun modo le tradizioni ed il rigore dell’istituto,con conseguenze tragiche e quindi
l’ allontanamento dalla scuola per lui ed alcuni suoi studenti tra:Neil Perry,Charlie Dalton,Gerard Pitts,Steven Meeks e Todd Anderson.
Qualora e quando il film fosse stato girato nel 1959,alle porte del movimento culturale del ’68 con la rivoluzione studentesca,avrebbe avuto un senso,ma girato nel 1989 era oramai anacronistico. Resta un’analisi retrospettiva di quegli insegnamenti che avrebbero portato al 1968.
Nulla da eccepire per l’ interpretazione di tutti i personaggi,soprattutto del sempre eccellente Robin Williams,che ha dato a tutti i suoi film qualcosa da renderli memorabili.
In questo film fa sfoggio di cultura,di rinnovamento,proclama i diritti dei giovani alla libertà di scelta e di pensiero. E’ questa sua poderosa battaglia ad aver reso famoso l’attimo fuggente,il carpe diem di Orazio,non lasciare che il treno passi senza prenderlo,a volo se occorre.
La fotografia non è eccezionale,Oscar alla sceneggiatura; eccezionali sono le parole,i versi delle poesie,le frasi concepite dagli alunni che lo hanno proclamato subito “my capitan”. Così inizia dalla prima lezione un modo nuovo e diverso di accettare la propria esistenza e di fare del proprio destino l’unico artefice, quisque faber fortunae suae. La prima immagine mostra un volo d’uccelli,uno stormo in una fantastica formazione. Uccelli in assoluta libertà, varrebbe proprio il caso di ricordare il libro ed il film “Il gabbiano Jonathan Livingston”.
Segue una lezione di latino, in America,e subito dopo di trigonometria.A contrasto il prof.Keating(Robin Williams)fa lacerare la pagina del testo scolastico di introduzione alla poesia e cita i versi di Robert Frost: “ Due strade divergevano in un bosco giallo e mi dispiaceva non poterle percorrere entrambe. Poi presi l’altra, perché era altrettanto bella,e aveva forse l’ aspetto migliore,perché era erbosa e meno consumata, due strade divergevano in un bosco, e io presi la meno percorsa,e quello ha fatto tutta la differenza.”( la scelta tra una vita grama,fatta di coraggio e sfida o la morte semplice e rinuncia?),di Walt Whitman: “Cogli la rosa quando è il momento ché il tempo lo sai che vola e lo stesso fiore che oggi sboccia domani appassirà”, (l’attimo fuggente), di Ralph Waldo e di Henry David Thoreau: “Se uno avanza fiducioso in direzione dei suoi sogni,e si sforza di vivere la propria vita come l'ha immaginata, incontrerà un successo inatteso in situazioni normali”(per la tua vita scegli tu la destinazione).
Parole e idee che possono cambiare il corso della storia, ma il mondo si è evoluto nella tecnologia ed è rimasto indietro nel pensiero. Il film si chiude con delle belle immagini: un contrasto tra il nero ed il bianco su un paesaggio di neve,la vita nel suo splendore,la morte con il suo buio.
Consiglio di leggere l’allocuzione di A. de Prado in “Treno di notte per Lisbona”.
Oggi è penoso e triste accettare che Robin a 63 anni,come Neil,l’11 agosto 2014,abbia scelto la strada del suicidio.
Con chi,proprio lui,non è riuscito a parlare? Forse con Dio.
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filippo catani
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venerdì 12 settembre 2014
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il coraggio delle proprie idee
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Le tradizioni di una importantissima scuola d'elite vengono infrante dall'arrivo del nuovo ed eccentrico insegnante di letteratura che cercherà di insegnare ai propri allievi a ragionare con la propria testa cercando di vivere al massimo la propria vita.
Un film potente e commovente che non passa mai di moda e che vede protagonista il compianto Williams quì forse nella sua parte migliore di sempre (nominato all'Oscar che andò però all'altrettanto straordinaria interpretazione di Day Lewis ne Il mio piede sinistro). Una scuola buia e opprimente adatta a forgiare con lo stampino i futuri membri della classe dirigente viene squarciata da una immensa luce rappresentata dal libero pensiero.
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Le tradizioni di una importantissima scuola d'elite vengono infrante dall'arrivo del nuovo ed eccentrico insegnante di letteratura che cercherà di insegnare ai propri allievi a ragionare con la propria testa cercando di vivere al massimo la propria vita.
Un film potente e commovente che non passa mai di moda e che vede protagonista il compianto Williams quì forse nella sua parte migliore di sempre (nominato all'Oscar che andò però all'altrettanto straordinaria interpretazione di Day Lewis ne Il mio piede sinistro). Una scuola buia e opprimente adatta a forgiare con lo stampino i futuri membri della classe dirigente viene squarciata da una immensa luce rappresentata dal libero pensiero. A chiunque, appassionato o no, fa inorridire il grafico per misurare la qualità delle poesie quasi non fossero altro che sterili equazioni matematiche. Ecco allora che insieme all'importanza della cultura deve viaggiare di pari passo il libero pensiero e la ricerca della propria personale inclinazione; e nulla di strano o abominevole se tale inclinazione non ricalca le aspettative della famiglia. La cosa importante è utilizzare bene la propria testa. Ecco allora la grande battaglia portata avanti dai tradizionalisti che irridono il fatto che un ragazzino possa ragionare con la propria testa cosa che (forse) potrà fare all'università. Intensa anche l'interpretazione dei ragazzi divisi dagli insegnamenti del professore e che hanno nel giovanissimo Hawke l'elemento principale. Attorno a questo ruotano ovviamente i mondi dei ragazzi con i loro problemi di studio e i primi amori. Insomma Weir ci regala una pellicola che resterà scolpita per sempre nei cuori di chi la vede e, in maniera particolare in coloro che, come me, hanno avuto la possibilità di conoscere un professore simile che gli ha aperto gli occhi sul mondo. Sarebbe un successo stupendo se tutti i professori potessero farsi portare a spalla in trionfo dai prorpri entusiasti studenti.
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