sognatrice
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lunedì 11 ottobre 2010
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un film che ti arricchisce!
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Qualche volta il cinema riesce ad insegnare molto e permette di comprendere qualcosa sul senso della vita. Con la sua forza un film è capace di riuscire a coinvolgere persino l’anima dello spettatore andando ben oltre la solita funzione ludica e di distrazione. Tra tutti i film che riescono in questo intento sicuramente non si può dimenticare il capolavoro del regista tedesco Peter Weir, L’attimo fuggente. Sebbene il titolo italiano sia in realtà fuorviante rispetto all’originale “Deaths poets Society”, proprio la traduzione del titolo riesce in qualche modo a cogliere l’essenza del film. Nella storia troviamo infatti un ipotesi del senso della vita, ossia di quale sia per meglio dire l’essenza della nostra esistenza e da cosa dipende.
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Qualche volta il cinema riesce ad insegnare molto e permette di comprendere qualcosa sul senso della vita. Con la sua forza un film è capace di riuscire a coinvolgere persino l’anima dello spettatore andando ben oltre la solita funzione ludica e di distrazione. Tra tutti i film che riescono in questo intento sicuramente non si può dimenticare il capolavoro del regista tedesco Peter Weir, L’attimo fuggente. Sebbene il titolo italiano sia in realtà fuorviante rispetto all’originale “Deaths poets Society”, proprio la traduzione del titolo riesce in qualche modo a cogliere l’essenza del film. Nella storia troviamo infatti un ipotesi del senso della vita, ossia di quale sia per meglio dire l’essenza della nostra esistenza e da cosa dipende. In una scena tra le più famose il professore di letteratura inglese Jhon Keating, interpretato da un meraviglioso Robin Williams, spiega ai ragazzi l’importanza nella vita di saper cogliere il momento giusto e approfittare delle occasioni prima che sia troppo tardi, perché qualunque cosa accada si giunge prima o poi inevitabilmente alla morte. Questo è il solo destino dell’uomo, un destino che on può cambiare e allora la differenza la fa il modo in cui noi siamo riusciti a riempire l’intervallo di tempo che c’è tra la vita e la morte. Il film comunque non si riduce solo a questo concetto, bensì è il punto di partenza che permette al personaggio di coinvolgere i suoi allievi nel mondo dell’arte e mostrare ad essi quanto questa sia necessaria nella vita dell’uomo. L’intreccio non è mai noioso e anzi tutte le dinamiche portano ad una conferma di ciò che il professore dice nel corso delle sue lezioni. Così passiamo dal giovane innamorato che riesce a dichiararsi con la sua bella, al ragazzo amante del teatro che trova la sua strada. L’interpretazione di Robin Williams è coinvolgente ed efficace e quasi sembra di essere presenti in quell’aula ad ascoltare la lezione, totalmente catturati dal carisma dell’attore che riesce a catturare e mantenere fino in fondo l’attenzione degli studenti e del pubblico. Tutto il film è un inno all’anticonformismo ed un’esaltazione dell’individualità, è inevitabile sentirsi arricchiti dopo la visione di un film come questo. Tutta la vicenda è incorniciata in suggestive scenografie accostate da una buona musica strumentale che riesce a descrivere e accompagnare quello che si vede. Si può capire che questo film è buono dal fatto che riesce a tenere incollato lo spettatore al video dall’inizio alla fine, ma non è solo Robin Williams a permettere questo. È infatti accompagnato da un gruppo di giovani attori che per quanto sconosciuti e ancora inesperti riescono ad essere naturali. Forse l’idea di inserire giovani artisti rende ancora più realistica una storia che vuole sostanzialmente gridare contro il conformismo e l’eccessiva chiusura mentale di gran parte del mondo negli anni 50. Un altro film che esprime quest’inno alla libertà e va oltre gli stereotipi e il più recente Mona Lisa smile con Julia Roberts, sebbene l’interpretazione di quest’ultima non sia pari a quella di Williams nelle vesti dell’ormai leggendario professor Keating.
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elena
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lunedì 23 aprile 2007
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carpe diem: il potere di realizzare i propri sogni
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Anni '50, Stati Uniti. In un severissimo collegio maschile è chiamato un nuovo docente: John Keating. Questo professore inizia a sovvertire l'ordine di insegnamento tradizionale (nella sua prima lezione farà strappare delle pagine di un libro ritenute superflue) suscitando l'ovvio stupore degli studenti, fin troppo abituati ad un ambiente asfittico, e gli scetticismi degli insigni professori dell'accademia. Ma soprattutto Keating si fa portatore del celebre messaggio oraziano sintetizzato nella formula "carpe diem" ovvero saper cogliere l'attimo delle cose, non farci sfuggire niente nel continuo fluire delle contingenze. Insegna ai propri allievi anche tramite i versi di famose poesie a coltivare l'anticonformismo, a combattere l'ipocrisia e ad assecondare i propri sogni.
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Anni '50, Stati Uniti. In un severissimo collegio maschile è chiamato un nuovo docente: John Keating. Questo professore inizia a sovvertire l'ordine di insegnamento tradizionale (nella sua prima lezione farà strappare delle pagine di un libro ritenute superflue) suscitando l'ovvio stupore degli studenti, fin troppo abituati ad un ambiente asfittico, e gli scetticismi degli insigni professori dell'accademia. Ma soprattutto Keating si fa portatore del celebre messaggio oraziano sintetizzato nella formula "carpe diem" ovvero saper cogliere l'attimo delle cose, non farci sfuggire niente nel continuo fluire delle contingenze. Insegna ai propri allievi anche tramite i versi di famose poesie a coltivare l'anticonformismo, a combattere l'ipocrisia e ad assecondare i propri sogni. E' come se i suoi "discepoli" fossero dei piccoli uccelli che devono abbandonare il proprio nido per imparare a volare da soli. Prendendo spunto da un iter pedagogico del tutto originale i ragazzi arrivano a fondare la cosiddetta "Setta dei poeti estinti" la cui sede sarà in una grotta del bosco limitrofa all'accademia. Qui i ragazzi si riuniranno segretamente di notte a recitare versi e a scambiarsi visioni sulla vita; la setta rappresenta per loro l'ultimo baluardo di salvezza da un mondo adulto ostile e farà emergere un tenace attaccamento a quello spirito puro e infantile che la rigida disciplina dell'accademia sembra soffocare. Ma alle volte cavalcare l'onda dei propri sogni può portare a conseguenze drammatiche. Il Professor Keating incentiva un allievo a coltivare la sua passione per la recitazione teatrale contro il volere del padre. Lo studente finirà suicida solo per aver inseguito un sogno tanto osteggiato da un genitore che forse ha proiettato sul figlio tutti i suoi personali fallimenti di persona e di padre.
Paradossalmente la colpa del tragico accaduto ricade sul professor Keating ritenuto responsabile di un metodo di insegnamento non ortodosso. Un documento firmato dagli studenti
su pressione del preside ne decreterà l'immediata espulsione. La fine emblematica con gli studenti che salgono sui banchi al coro di "Capitano o mio capitano" sancisce il riscatto del docente per il torto subito e soprattutto la certezza che i suoi insegnamenti permarranno eternamente nel cuore dei suoi ragazzi. E' una pellicola che fa riflettere e commuovere proprio perchè pone l'accento su certi meccanismi perversi che albergano in certi istituti scolastici che spesso portano a dicotomie profonde tra allievi e maestri. Il docente non è solo un impartitore di nozioni ma è anzitutto un maestro di vita, colui che inzia a tracciare la strada per il futuro. La società è fin troppo spesso accecata e rintraccia capri espiatori inutili diventando matrice di disvalori. Al di là di tutto bisogna mantenere in noi quella fonte di umanità che ci permette ancora di saper sognare. La ricchezza risiede nel pozzo della nostra anima da cui possiamo attingere risorse in ogni singolo istante della nostra vita. La pellicola è una condanna radicale all’ipocrisia dei benpensanti e di un ambiente che tarpa le ali ai propri figli. In sostanza una critica alla società tout court costretta a rimettere in discussione tutti i suoi modelli educativi.
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roby87
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giovedì 1 marzo 2007
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ne ho visti tanti. e dico:
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Per me un film deve semplicemente farti provare emozioni. Che siano rabbia, frustrazione, gioia, tristezza, commozione...e deve fare riflettere. E, aggiungo, anche sognare se possibile. Magari, come ho letto in qualche commento, non sarà il massimo dell originalità il messaggio di Weir, probabilmente banale e retorico, dato che quasi tutti ci facciamo sostenitori di quanto viene affermato da john keating/robin williams.
Ma non è ciò che conta. Ciò che conta è che ci scatena, appunto (e mi chiedo come non sia potuto accadere anche ai piu critici), quel qualcosa dentro di noi che ci fa dire "Peccato che ciò non possa accadere nella realtà. Peccato che un simile conformismo non si possa debellare anche nel grigiore quotidiano.
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Per me un film deve semplicemente farti provare emozioni. Che siano rabbia, frustrazione, gioia, tristezza, commozione...e deve fare riflettere. E, aggiungo, anche sognare se possibile. Magari, come ho letto in qualche commento, non sarà il massimo dell originalità il messaggio di Weir, probabilmente banale e retorico, dato che quasi tutti ci facciamo sostenitori di quanto viene affermato da john keating/robin williams.
Ma non è ciò che conta. Ciò che conta è che ci scatena, appunto (e mi chiedo come non sia potuto accadere anche ai piu critici), quel qualcosa dentro di noi che ci fa dire "Peccato che ciò non possa accadere nella realtà. Peccato che un simile conformismo non si possa debellare anche nel grigiore quotidiano."
Morale retorica dite, banale? finale scontato? forse. Ma come si può resistere al fascino e all attrazione a cui diverse volte, una su tutte nell ultima sequenza, siamo molto volentieri piegati? Come si può non commuoversi di fronte all utopia, perchè così è specie ai giorni nostri, proposta da un Williams ben calato nella parte, e ribadita da questo gagliardo gruppo di giovani in cui è difficile non rispecchiarcisi?
A me resterà nel cuore, e non esagero.
Piccolo cenno a parte, ma di fondamentale importanza per farci apprezzare il film: la colonna sonora del maestro Newman, sulle cui note sembra di ascoltare l eco di libertà che i protagonisti seguono disperatamente e, tirando alla fine il bilancio della vicenda, possiamo dire anche con successo.
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hadaly
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mercoledì 30 novembre 2005
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capitano mio capitano
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Vermont, autunno 1959. Nella severissima accademia maschile Welton arriva un nuovo docente di lettere: John Keating. Ex studente della stessa scuola, l'insegnate sembra tuttavia non condividerne lo stile severo e tradizionale. Inizia per gli studenti un percorso di crescita che, attraverso la poesie di W. Withman (ma non solo), porterà i ragazzi a percepire per la prima volta il bisbiglio che scandisce la vita di ogni individuo, quel carpe diem che, dai tempi di Orazio, insegna a cogliere in tempo quanto la vita ha da offrire.
Il tragico gesto di uno degli studenti di Keating viene attribuito alle metodologie dell'insegnante, che viene invitato a lasciare la scuola. Ma non tutti i ragazzi riescono a dimenticarsi di essere liberi.
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Vermont, autunno 1959. Nella severissima accademia maschile Welton arriva un nuovo docente di lettere: John Keating. Ex studente della stessa scuola, l'insegnate sembra tuttavia non condividerne lo stile severo e tradizionale. Inizia per gli studenti un percorso di crescita che, attraverso la poesie di W. Withman (ma non solo), porterà i ragazzi a percepire per la prima volta il bisbiglio che scandisce la vita di ogni individuo, quel carpe diem che, dai tempi di Orazio, insegna a cogliere in tempo quanto la vita ha da offrire.
Il tragico gesto di uno degli studenti di Keating viene attribuito alle metodologie dell'insegnante, che viene invitato a lasciare la scuola. Ma non tutti i ragazzi riescono a dimenticarsi di essere liberi. E quel "capitano, mio capitano" rimane indelebile vittoria morale sull'ipocrisia dell'ambiente, sull'assurdo oscurantismo della sensibilità
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fabian t.
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martedì 21 maggio 2002
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perfetto, unico, imprescindibile capolavoro
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Per capire quanto sia riduttivo denominare "film" un simile capolavoro è necessaria una sola cosa: vederlo! Anzi, meglio, viverlo. E' un'opera che attraversa le normali cognizioni sensoriali per arrivare dritto al cuore, all'anima, all'essenza di ciascuno di noi. Perfetto, sobrio, vero, modesto, affascinante, emozionante, semplice e sublime, è un "must" della cinematografia mondiale che eleva lo spirito con eleganza e drammaticità. E non si lascia più dimenticare.
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laly
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venerdì 15 febbraio 2002
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cogliamo l'attimo
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Come si fa a non rimanere affascinati da questo film? Più storie in una sola, una società conformista, dura e severa, senza libertà di pensiero neanche fra genitori e figli. Sogni segreti che rimangono ancora troppo severi per dei giovani ragazzi che in un college inglese molto prestigioso cercano di scoprirsi, cercano di scoprire cosa c'è dentro di loro con l'aiuto del professore...il loro "capitano". La fien incredula e inevitabile sconvolge tutti...ma sarà valsa la pena? Carpe diem, cogli l'attimo! ABBIAMO SOLO UNA VITA...è giusto che SCEGLIAMO e se sbagliamo lo facciamo noi, con la nostra testa! Quello che il regista ci fa capire, è che noi abbiamo un cervello e siamo in grado di usarlo.
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Come si fa a non rimanere affascinati da questo film? Più storie in una sola, una società conformista, dura e severa, senza libertà di pensiero neanche fra genitori e figli. Sogni segreti che rimangono ancora troppo severi per dei giovani ragazzi che in un college inglese molto prestigioso cercano di scoprirsi, cercano di scoprire cosa c'è dentro di loro con l'aiuto del professore...il loro "capitano". La fien incredula e inevitabile sconvolge tutti...ma sarà valsa la pena? Carpe diem, cogli l'attimo! ABBIAMO SOLO UNA VITA...è giusto che SCEGLIAMO e se sbagliamo lo facciamo noi, con la nostra testa! Quello che il regista ci fa capire, è che noi abbiamo un cervello e siamo in grado di usarlo...e allora perchè ci facciamo scappare via la vita così?
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matilde perriera
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giovedì 5 maggio 2011
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in quella caverna scura di giuseppe madronte
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IN QUELLA CAVERNA SCURA
di Giuseppe Madronte, Liceo classico "Ruggero Settimo" di Caltanissetta, III D
”O capitano, mio Capitano”, ecco gli incliti versi di Walt Whitman, da cui trae ispirazione Weir. Il professor Jhon Keating diviene figura di spicco, modello ideale. La poesia, sembra dirci, “non e’ indispensabile, nè di grande utilità per l’uomo, ma, se usata con senso, può rivelarsi una fonte di ricchezza inestimabile per l’animo” (Parini). Per Keating è una molla capace di cambiare il mondo, è l’essenza stessa dell’uomo, pone interrogativi esistenziali attuali, insegna a cogliere ”L’attimo fuggente”.
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IN QUELLA CAVERNA SCURA
di Giuseppe Madronte, Liceo classico "Ruggero Settimo" di Caltanissetta, III D
”O capitano, mio Capitano”, ecco gli incliti versi di Walt Whitman, da cui trae ispirazione Weir. Il professor Jhon Keating diviene figura di spicco, modello ideale. La poesia, sembra dirci, “non e’ indispensabile, nè di grande utilità per l’uomo, ma, se usata con senso, può rivelarsi una fonte di ricchezza inestimabile per l’animo” (Parini). Per Keating è una molla capace di cambiare il mondo, è l’essenza stessa dell’uomo, pone interrogativi esistenziali attuali, insegna a cogliere ”L’attimo fuggente”. E’ significativo che, per gli studenti della Welton Accademy, il processo di sviluppo e di liberazione da certi stereotipi venga affidato proprio a questo genere letterario, tradizionalmente relegato tra i noiosi obblighi scolastici. Un componimento poetico non è la semplice trascrizione di uno spontaneismo dettato dall’emozione, bensì la rilettura soggettiva dell’artista; è ormai anacronistica, pertanto, la pretesa di propinare versi stantii da imparare passivamente a memoria o da interpretare “sulla linea delle ascisse e delle ordinate”. Il film esprime in modo efficace obiettivi fondamentali per la crescita umana e sociale. Bisogna rituffarsi nel mondo incontaminato dell’ispirazione immediata, soltanto attraverso questo canale i giovani impareranno a coniugare la voce della propria anima con le innovazioni tecnologiche, da cui sono costantemente abbagliati nell’era della multimedialità. Uscire dall’anonimato, essere sé stessi, emozionarsi di fronte all’amore di Catullo per Lesbia, a quello di Orazio per Leucònoe, a quello impetuoso e passionale di “Romeo e Giulietta”, oppure al dramma di ”Antonio e Cleopatra”, travolti dal desiderio carnale del quale sono stati vittime. Scoprire un “nuovo” Catullo, un “nuovo” Orazio, un “nuovo” Shakespeare, insomma, e, con loro, proseguire il glorioso cammino che trasforma il sentimento in arte. Quanti adolescenti, però, in questa società dissacrante di ogni valore, avranno il coraggio di rivelare ai loro coetanei questa predilezione culturale? Troveranno dei cultori disposti a rigenerare la ”Setta dei Poeti Estinti”? Come darle linfa vitale? Sogni, eppure, prima sui banchi dell’accademia e poi “In quella Caverna” illuminata da fioche luci, la poesia assume un ruolo imprescindibile … E’ realtà solo nel film? Domande senza risposta, eppure essa è la voce delle sensazioni più nascoste, “una bacchetta magica che fa svanire gli ostacoli” (Marcel Achard) … la poesia è tutto questo e molto di più.
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ntn93
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venerdì 28 gennaio 2011
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bello, capolavoro
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capace di dare emozioni rivisitando uno dei più interessanti autori latini.complimenti.
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leonardo
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lunedì 25 aprile 2005
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l'attimo fuggente direttop da peter weir
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Il film racconta di Welton, un severo collegio maschile nel quale 7 ragazzi vivono una specialissima stagioneche cambierà la loro vita.
Ognuno di loro ha delle ambizioni per il futuro e una soffocante famiglia alle spalle, ma un giorno entra nella loro vita un professore, Jhon Keating, che insegnerà a ciascuno di loro cosa vuol dire scrivere una poesia e cos'è una poesia, ma soprattutto insegna loro a vivere al di fuori degli schemi, a rischiare per poterna essere fieri.
Tra pittoresche lezioni in cortile e i versi di famosi poeti questo gruppo di 17enni fonda la "società dei poeti estinti" e di notte lasciano spesso e volentieri l'accademia per riunirsi in una grotta per meglio recitare versi di poesie proprie ed altrui.
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Il film racconta di Welton, un severo collegio maschile nel quale 7 ragazzi vivono una specialissima stagioneche cambierà la loro vita.
Ognuno di loro ha delle ambizioni per il futuro e una soffocante famiglia alle spalle, ma un giorno entra nella loro vita un professore, Jhon Keating, che insegnerà a ciascuno di loro cosa vuol dire scrivere una poesia e cos'è una poesia, ma soprattutto insegna loro a vivere al di fuori degli schemi, a rischiare per poterna essere fieri.
Tra pittoresche lezioni in cortile e i versi di famosi poeti questo gruppo di 17enni fonda la "società dei poeti estinti" e di notte lasciano spesso e volentieri l'accademia per riunirsi in una grotta per meglio recitare versi di poesie proprie ed altrui.
Il signor Anderson, uno del gruppo, imparerà a rivelarsi davanti agli altri e si scoprirà poeta e scrittore con tanto da raccontare. Tra storie d'amore e poesie i ragazzi imparano molto più di una semplice pagina di un libro, ma i loro comportamenti hanno una tragica conseguenza; Neil, aspirante attore contrastato dalla famiglia, si toglie la vita nella casa paterna, dopo una recita scolastica che lo ha visto protagonista, avendo appreso che i suoi lo toglieranno da Welton a causa della sua ribellione.
Il preside Nolan comincia così un'accurata indagine dalla quale viene allo scoperto la setta dei poeti estinti e i suoi componenti; i ragazzi vengono minacciati di espulsione e obbligati a denunciare il professor Keating, ritenuto il vero responsabile della tragedia e costretto quindi a lasciare la sua cattedra,
quando egli, va a ritirare i suoi libri in quella cge è ormai divenuta la sua ex classe vede il gruppo di fedelissimi ragazzi salire sui banchi e chiamandolo capitano lo salutano per sempre.
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[+] basta riassunti della trama!!
(di kiaretta)
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(di flo)
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(di vale ´93)
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matilde perriera
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domenica 9 agosto 2009
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l’attimo fuggente, todd anderson ha vinto
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L’ATTIMO FUGGENTE, TODD ANDERSON HA VINTO
di Matilde Perriera -- 129 minuti bastano a Peter Weir per sfidare, con “L’Attimo fuggente”, gli atavici conflitti giovani-scuola, insegnanti-alunni, genitori-figli. Robin Williams nell’energica interpretazione del Prof. Keating: “Sono salito sulla cattedra … dobbiamo sempre guardare le cose da angolazioni diverse proprio quando crediamo di sapere qualcosa”. Spettacolare metafora contrastiva tra uccelli che prendono il volo, si librano nell’aria, invadono lo schermo e studenti soffocati dalla roboante sonorità della Welton Academy.
Tradition, Honor, Discipline, Excellence, i ragazzi devono uniformarsi a regole imbalsamate, schemi costrittivi, libertà di pensiero soffocata, aspirazioni manipolate, futuro pianificato.
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L’ATTIMO FUGGENTE, TODD ANDERSON HA VINTO
di Matilde Perriera -- 129 minuti bastano a Peter Weir per sfidare, con “L’Attimo fuggente”, gli atavici conflitti giovani-scuola, insegnanti-alunni, genitori-figli. Robin Williams nell’energica interpretazione del Prof. Keating: “Sono salito sulla cattedra … dobbiamo sempre guardare le cose da angolazioni diverse proprio quando crediamo di sapere qualcosa”. Spettacolare metafora contrastiva tra uccelli che prendono il volo, si librano nell’aria, invadono lo schermo e studenti soffocati dalla roboante sonorità della Welton Academy.
Tradition, Honor, Discipline, Excellence, i ragazzi devono uniformarsi a regole imbalsamate, schemi costrittivi, libertà di pensiero soffocata, aspirazioni manipolate, futuro pianificato. 1959, ventata di aria fresca tra le fredde pareti, arriva il piano di studi appassionato e coinvolgente di John Keating: “chi ha avuto un professore come lui ne ha risentito l’influenza per tutta la vita, chi non l’ha avuto l’ha sempre sognato” (Tullio Kezich). Lo scontro: tradizione e passione, disciplina e leggerezza, onore e ironia, eccellenza e amore. Il nuovo docente contesta l’anacronistica metodologia del Prof. Prichard, fa strappare l’introduzione dei loro libri: la poesia, musica dell’anima, si effonde tramite i versi, mai analizzarla sul sistema delle ascisse e delle ordinate, bisogna “percepire il lieve bisbiglio dell'arte, succhiare tutto il midollo della vita”. L’ozioso passatempo di pochi “albatri” diviene forza propulsiva, fulcro per sviluppare lo spirito creativo, premessa per una più indovinata e fertile scelta di vita. Gli studenti imparano a godere di ogni attimo e ridanno linfa vitale alla ”Deat Poet Society”, tuttavia il vento delle ribellione soffia, sconvolge, distrugge chi ha tentato di spezzare le catene. Neil Perry, novello Puck, infatti, consolida la propria vocazione teatrale, ma Il Sogno di una notte di mezza estate provoca l’opposizione paterna, il suicidio, il licenziamento del “profeta”, l’inasprirsi dell’oppressione, l’elogio della delazione. Clamorosa sconfitta? Forse, eppure, mentre il sipario si cala sul professore che, a spalle curve, lascia le pareti asfittiche, quel "capitano, mio capitano" che dà voce al sentimento profondo di Todd, finora vittima impotente delle severe restrizioni e “incapsulato” dal nichilistico confronto con il fratello maggiore, rappresenta la vittoria morale sull'ipocrisia dell'ambiente, sull'assurdo oscurantismo dei valori e della sensibilità … e, con lui, uno dopo l’altro, tutti sui banchi, ormai consapevoli delle loro passioni più profonde, decisi a rivendicare la libertà dello spirito. I “magnifici sette” sono “cresciuti”, finalmente hanno recuperato il loro “io” … Come gli uccelli, pronti a spiccare il volo, a potenziare le loro ali …
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