E' un film molto didascalico, che affronta latematica del "Viaggio" sotto una duplice -O forse di più- accezione.
Da una parte le due protagoniste lo compiono, fisicamente, sino al finale: dall'altra, è anche l'occasione per ripercorrere interiormente pensieri e stati d'animo su un tema che, probabilmente, non può non interssare le persone sensibili.
Alla fine, allora, trovare qualcun'altro forse è anche un modo per avere (Ri)trovato sé stessi. Come alla protagonista del bellissimo "Amore molesto" di Martone, alla ricerca della -Verità sulla- madre per i vicoli di Napoli.
E se il finale, oltre che un significato plitico, ne assume anche uno interiore, ciò conferma come sia un piccolo film da rispettare, e parzialmente persino da ammirare.