biscotto51
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sabato 26 marzo 2022
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andava bene 70 anni fa
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Una storia dolciastra che andava bene in un film degli anni 40/50. Noioso.
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paolp78
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martedì 11 febbraio 2020
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delicato
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La pellicola sta in bilico tra vari generi; prevalentemente è un film sentimentale ed intimistico, con tinte drammatiche e un po’ di umorismo sofisticato, tipicamente anglosassone.
La narrazione ha un carattere ricercatamente delicato, che mi è molto piaciuto: questa caratteristica viene efficacemente risaltata dalle ottime musiche, che sono senz’altro uno degli elementi di forza della pellicola.
Il protagonista, interpretato da William Hurt, è di gran lunga il personaggio più interessante e che resta maggiormente impresso. Il grande attore americano, nel pieno del periodo dorato della sua carriera, fornisce l’ennesima interpretazione magistrale, risultando capace di rendere sullo schermo tutte le sfaccettature di un personaggio solo apparentemente semplice e delineato, ma invece enormemente complesso e difficile da comprendere.
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La pellicola sta in bilico tra vari generi; prevalentemente è un film sentimentale ed intimistico, con tinte drammatiche e un po’ di umorismo sofisticato, tipicamente anglosassone.
La narrazione ha un carattere ricercatamente delicato, che mi è molto piaciuto: questa caratteristica viene efficacemente risaltata dalle ottime musiche, che sono senz’altro uno degli elementi di forza della pellicola.
Il protagonista, interpretato da William Hurt, è di gran lunga il personaggio più interessante e che resta maggiormente impresso. Il grande attore americano, nel pieno del periodo dorato della sua carriera, fornisce l’ennesima interpretazione magistrale, risultando capace di rendere sullo schermo tutte le sfaccettature di un personaggio solo apparentemente semplice e delineato, ma invece enormemente complesso e difficile da comprendere.
Non mi è piaciuta invece la ricerca forsennata del sentimentalismo più spinto, di cui a volte pare che la pellicola sii macchi. La sceneggiatura fa ricorso a vari elementi strappalacrime, cosa sempre da evitare se possibile; inoltre pare che alcune scene vorrebbero essere struggenti a tutti i costi, senza però riuscire a centrare il bersaglio in pieno, salvo che nel finale, dove è difficile trattenere la commozione.
La narrazione non è sempre fluida, alcune sequenze sono di troppo, appesantiscono inutilmente il film e rischiano di far scemare l’attenzione dello spettatore.
La pellicola per essere gustata appieno richiede un notevole sforzo di immedesimazione, che se compiuto ripaga ampiamente.
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metalsoldier
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lunedì 21 novembre 2011
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originale
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Secondo me un cult della commedia cinematografica. Lento, ma alla fine della visione lascia il segno e spunti di riflessione.
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antonello riva
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lunedì 26 gennaio 2009
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il vero capolavoro di kasdam
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Nel nostro viaggio, quello della nostra vita, tendiamo tutti a non essere "turisti per caso", bensì a prevedere e a calcolare tutto, con la nostra brava guida in tasca già prescritta, che non lascia nulla al caso e ci indica con pedanteria addirittura i luoghi da visitare, e prevede dettagliatamente quale lingua parlare, il tempo che troveremo e le persone che conosceremo. Questo ci dà sicurezza e ci fa dimenticare il "vero" viaggio, in cui dovremo essere noi e noi soli vivere veramente, essendo aperti ed accettando ciò che ci capita...Il protagonista superinsicuro (ma c'è da biasimarlo dopo la morte del figlio e l'inesorabile spegnersi del suo matrimonio felice?) non solo si affida alle guide, ma addirittura ne è un abile autore.
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Nel nostro viaggio, quello della nostra vita, tendiamo tutti a non essere "turisti per caso", bensì a prevedere e a calcolare tutto, con la nostra brava guida in tasca già prescritta, che non lascia nulla al caso e ci indica con pedanteria addirittura i luoghi da visitare, e prevede dettagliatamente quale lingua parlare, il tempo che troveremo e le persone che conosceremo. Questo ci dà sicurezza e ci fa dimenticare il "vero" viaggio, in cui dovremo essere noi e noi soli vivere veramente, essendo aperti ed accettando ciò che ci capita...Il protagonista superinsicuro (ma c'è da biasimarlo dopo la morte del figlio e l'inesorabile spegnersi del suo matrimonio felice?) non solo si affida alle guide, ma addirittura ne è un abile autore. Vive in una assurda(ma divertentissima) famiglia con i fratelli, in cui il cane è molto scontroso e quando suona il telefono nessuno risponde (non si sa mai...). Ma all'improvviso una stramba e affascinante educatrice per cani prende in cura il suo terrier e addestra lui e il suo padrone. Pian piano Macon riprende a vivere rompendo gli schemi/rifugui in cui si è rannicchiata la sua vita. E poi nella sequenza finale, (impossibile non piangere!!!) dopo avere creduto di vedere un bambino di spalle che scappa identico a suo figlio morto, abbandona coscientemente la sua valigia (mai e poi mai lo avrebbe fatto prima!) con il suo carico di insicurezze. E parte per un nuovo viaggio. Questa volta senza guida e senza fardello...finalmente. Turista per caso! Un capolavoro! un film che ha cambiato la mia vita!
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[+] il vero capolavoro di kasdan
(di nicola1)
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peppe
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venerdì 30 marzo 2001
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capolavoro
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Il film, ottimamente interpretato da William Hurt, mette in risalto l'assonanza esistente tra un turista 'per caso', iul viaggiatore comune, costretto a muoversi per lavoro o per divertimento e e quindi ad affrontare gli imprevisti del viaggio stesso, e l'Uomo, turista viaggiatore della propria vita, costretto ad affrontare i fatali imprevisti (si pensi alla morte del figlio del personaggio interpretato da Hurt) della vita. Un parallelo tra il Viaggio della vita e il viaggiatore 'per caso'.
G. marrazzo
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