Turista per caso

Roberto Escobar

Era certo un film generazionale, Il grande freddo, girato per trentenni in lutto, dopo la fine di una lunga stagione di illusioni verbose. E infatti quel film era esso stesso verboso: talvolta fastidiosamente «parlato e spiegato», talvolta invece sorprendentemente dentro l'universo di parole degli anni Settanta dentro la sua fede collettiva in valori politici, pubblici. Anzi, così dentro da suggerire più di un sospetto di premeditazione, come se Kasdan avesse mirato proprio a questo: a una deliberata riesumazione in chiave intimistica del lutto generazionale, a una artificiosa riesplosione di «brividi» che forse, nell'83, si erano già tanto attenuati da sopravvivere ormai solo come ricordo. [...]

di Roberto Escobar, articolo completo (3663 caratteri spazi inclusi) su Il Sole-24 Ore