elgatoloco
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martedì 7 aprile 2020
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interessante debutto di seagal
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QUesto"ABove the Law"(1988, Andrew Davis, soggetto del regista scritto con Seagal)segna l'ingresso di Seagal nel cinema come attore-interprete, mentre prima del film in oggetto era stato uno stuntman, oltre che un karateta(più che altro un espero di aikido, ma non so come esprimere il concetto. aikidista sicuramente non è lella esistente), comunque un esperto di arti marziali e altro. Qui, al suo esordio, ha una compagna di cast straordinaria anche per bellezza(Sharon Stone), ma anche un vilain straordinariamente espressivo, Henry Silva. E il filn è complessivamente ben scritto(sceneggiatura non di Seagal)e ricco di colpi di scena. Steven vi interpreta un ex.
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QUesto"ABove the Law"(1988, Andrew Davis, soggetto del regista scritto con Seagal)segna l'ingresso di Seagal nel cinema come attore-interprete, mentre prima del film in oggetto era stato uno stuntman, oltre che un karateta(più che altro un espero di aikido, ma non so come esprimere il concetto. aikidista sicuramente non è lella esistente), comunque un esperto di arti marziali e altro. Qui, al suo esordio, ha una compagna di cast straordinaria anche per bellezza(Sharon Stone), ma anche un vilain straordinariamente espressivo, Henry Silva. E il filn è complessivamente ben scritto(sceneggiatura non di Seagal)e ricco di colpi di scena. Steven vi interpreta un ex.agente della CIA, ça va sans dire carateta e comunque esperto in arti marziali che scopre un traffico di droga e individua anche un pericoloso persoanggio che aveva incontrato in Estremo Oriente. Viene ostacolato nella sua azione ,a riesce comunque a salvare qualcuno e ad affermarsi in qualche modo, pur se bloccato dalla CIA. Arriva al suo scopo a furia di cazzotti e di colpi di mano, ma questo lo accomuna ad un altro perosnaggio prestato al cinema dalle arti marziali, tale...Chuck Norris, e natturalmente alla fine vince. Sarà il plot-cliché di tutti i film successivi, targati Seagal ma qui, sostanzialmente va meglio che altrove. Un film che, appunto, anche in virtù della Stone, è senzìaltro da preferire agli altri della serie successiva, che sono ripetizioni di ripetizioni, oltre a tutto con un fastidoso "retrogusto"moralistico e insistentemente tale che qui invece non c'è(diciamo meglio non è quasi presente). Il plot è costruito bene, i colpi di scena non mancano e non sono roppo prevedibili, Qualcuno, criticandolo(non a torto, certo)come attore-interprete, ha scritto che"Chuck Norris, se confrontato con Seagal , sembra LaWrencee Olivier"e la frase non si può neppure considerare errata, vista l'impassibilità del Seagal attore, che non cambia(diciamo cos')mai espressione, essendo incapace di quei sorrisi o di quelle allusioni che ogni tanto, almeno, "scappano"a Norris, ma ogni confronto rischia di essere, oltre che necessario, un po'pletorici nonché scontati. La lotta alla droga e al crimine, organizzato o meno, in questo film è comunque assicurato ad ogni prezzo, certo mai rinunciando a colpi di ogni sorta. Del resto è la formazione di cui l'"artista"è imbevuta, la via di affermarsi nello spettacolo che ha consapevolmente scelto, dunque prendere lasciare... ma è diffcile dare un guudizio obiettivo, specie se si considerano sia le "circostanze attenuanti"(quelle un po'confusamente elencate qui)e Seagal non è chiaramente attore da commedie brillanti, da complessi ruoli drammatici, dunque bisogna accettare le cose come stanno, per così dire, senza mugugnare troppo. Oppure le alternative sono varie e ben note, in primis di scegliere altri film o altre opzioni d'altro tipo. El Gato
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tosevita
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mercoledì 29 agosto 2007
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scaduto
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Visto allora, in altra epoca (ed altra età) aveva detto qualcosa. Visto oggi risulta banale, la violenza che un tempo appariva realistica (rottura di braccia, sangue e arti marziali non coreografiche ma col fine di uccidere) oggi sa di barzelletta. I personaggi e i dialoghi sono tagliati con l'accetta. Seagal interpreta (!?) un pernaggio che più di saper di eroe solitario puzza di fascista e se anche il tema del film dovrebbe essere di denuncia sui sistemi e gli uomini della CIA, ne risulta un pasticciaccio in cui i servizi segreti sono tutto il male e persino la mafia sta dalle parte del bene (in collaborazione con qualche poliziotto, una quasi giudice e pupazzetti ridicoli che dovrebbero essere i federali).
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Visto allora, in altra epoca (ed altra età) aveva detto qualcosa. Visto oggi risulta banale, la violenza che un tempo appariva realistica (rottura di braccia, sangue e arti marziali non coreografiche ma col fine di uccidere) oggi sa di barzelletta. I personaggi e i dialoghi sono tagliati con l'accetta. Seagal interpreta (!?) un pernaggio che più di saper di eroe solitario puzza di fascista e se anche il tema del film dovrebbe essere di denuncia sui sistemi e gli uomini della CIA, ne risulta un pasticciaccio in cui i servizi segreti sono tutto il male e persino la mafia sta dalle parte del bene (in collaborazione con qualche poliziotto, una quasi giudice e pupazzetti ridicoli che dovrebbero essere i federali). Scadente, ma soprattutto scaduto 4.0
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