rafsiano
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domenica 15 febbraio 2015
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un amore impossibile, tra poesia e videogiochi.
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Alla fine degli anni ottanta Mary Jane, quarantenne divorziata, incontra durante la festa di compleanno di Lucy, una delle sue due figlie, il quindicenne Julien. Il ragazzo è piccolo di statura per la sua età ma simpatico, sbruffone e vivace. La donna se ne innamora subito, al punto tale da sfruttare qualsiasi occasione per rivederlo e stargli accanto: lo accompagna a casa dopo la scuola, lo invita a giocare al suo videogioco da bar preferito (Kung Fu Master, per l'appunto), lo accudisce quando si ammala di influenza. E proprio in questo frangente Julien dimostra di ricambiare l'attrazione che la donna prova per lui, cercando un imbarazzato contatto fisico, a metà strada tra l'infantile e l'adulto.
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Alla fine degli anni ottanta Mary Jane, quarantenne divorziata, incontra durante la festa di compleanno di Lucy, una delle sue due figlie, il quindicenne Julien. Il ragazzo è piccolo di statura per la sua età ma simpatico, sbruffone e vivace. La donna se ne innamora subito, al punto tale da sfruttare qualsiasi occasione per rivederlo e stargli accanto: lo accompagna a casa dopo la scuola, lo invita a giocare al suo videogioco da bar preferito (Kung Fu Master, per l'appunto), lo accudisce quando si ammala di influenza. E proprio in questo frangente Julien dimostra di ricambiare l'attrazione che la donna prova per lui, cercando un imbarazzato contatto fisico, a metà strada tra l'infantile e l'adulto. Mary Jane, consapevole dell'impossibilità della relazione, ne esce più sconvolta che appagata, e quando Julien, con uno stratagemma, la invita in un hotel con il chiaro scopo di consumare fisicamente il loro amore, la donna fugge via, decisa a non incontrarlo mai più. In occasione delle vacanze pasquali, però, i due saranno destinati a trovarsi di nuovo, uno accanto all'altra, costretti forse dalla loro reciproca, tenera, immaturità ad amarsi di nuovo.
Quando Lucy scopre la verità, Mary Jane decide di portare Julien e Lou, sua figlia più piccola, in una casa di vacanza su un isolotto deserto. In questo luogo onirico, distante da ogni convenzione sociale, sembra che l'amore romantico possa trionfare, ma alla fine tutti dovranno tornare alla dura realtà ed ognuno dovrà rassegnarsi ad occupare gli spazi, più angusti ma anche più tranquilli, che la società impone.
"Kung Fu Master" non è un film facile, come non lo è buona parte dei film francesi d'autore, ma il mio parere in merito non può che essere positivo. La recitazione di Jane Birkin è struggente, così come è straordinaria la sua capacità di interpretare una donna da una parte responsabile ed affettuosa con le proprie figlie, dall'altra immatura nelle sue pulsioni e passioni. Il tema scabroso viene affrontato con estrema delicatezza e poesia, e nulla di volgare offende il comune senso del pudore. Tutto ciò che è crudo ed aspro viene relegato ai continui riferimenti all'AIDS (vero e proprio incubo per gli adolescenti dell'epoca) veicolati dalla stampa e dalla televisione. A ben guardare l'amore tra Mary Jane e Juliene è costituito dai rispettivi sogni, da desideri fantastici: Juliene vuole terminare a tutti i costi il videogioco dove interpreta un guerriero, esperto in arti marziali, che lotta faticosamente contro orde di cattivi per liberare la propria amata, così come Mary Jane vorrebbe rivivere le passioni e la tenerezza infinita della sua giovinezza. Quando alla fine del film, Juliene riuscirà finalmente a portare a termine il videogioco, cercherà di telefonare a Mary Jane per farle sapere che finalmente è riuscito a liberare la principessa. La donna non lo saprà mai perchè non è in casa, ma non importa. L'importante è che Julienne, nell'abbandonare l'adolescenza, abbia cercato di lanciare il suo ultimo, affettuoso messaggio all'amata Mary Jane.
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