great steven
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lunedì 23 settembre 2013
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la pensione non porta i benefici agognati
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FANTOZZI VA IN PENSIONE (IT, 1988) di NERI PARENTI con PAOLO VILLAGGIO – MILENA VUKOTIC - PLINIO FERNANDO – ANNA MAZZAMAURO – GIGI REDER – PAUL MULLER – ANTONIO ALLOCCA § Se chi lavora è dannato, chi non lavora è perduto. Sono i problemi del troppo tempo libero per i neopensionati. E per rientrare bisogna fingere di avere 35 anni. Impresa più impossibile che difficile, soprattutto se sei uno sfortunato omuncolo di nome Fantozzi rag. Ugo. Uno dei rari casi in cui la comicità, fondendosi all'amarezza, perde non poche volte il monopolio incontrastato della pellicola. È uno stile non facile persino per un attore come Villaggio, che pur avendo all'attivo una quantità enorme di commedie dei tipi più disparati (grottesco, avventurosa, e talvolta anche con prestiti dal fantasy e dallo humour nero), ha saputo mostrare disinvoltura anche in ruoli drammatici.
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FANTOZZI VA IN PENSIONE (IT, 1988) di NERI PARENTI con PAOLO VILLAGGIO – MILENA VUKOTIC - PLINIO FERNANDO – ANNA MAZZAMAURO – GIGI REDER – PAUL MULLER – ANTONIO ALLOCCA § Se chi lavora è dannato, chi non lavora è perduto. Sono i problemi del troppo tempo libero per i neopensionati. E per rientrare bisogna fingere di avere 35 anni. Impresa più impossibile che difficile, soprattutto se sei uno sfortunato omuncolo di nome Fantozzi rag. Ugo. Uno dei rari casi in cui la comicità, fondendosi all'amarezza, perde non poche volte il monopolio incontrastato della pellicola. È uno stile non facile persino per un attore come Villaggio, che pur avendo all'attivo una quantità enorme di commedie dei tipi più disparati (grottesco, avventurosa, e talvolta anche con prestiti dal fantasy e dallo humour nero), ha saputo mostrare disinvoltura anche in ruoli drammatici. Le risate abituali per le prostrazioni a catena dell'irresistibile travet non mancano (benché si abbia sempre più un'automatica sensazione di déjà-vu), eppure capita di ridere a denti stretti. Alcune famose gag ritrattate (il sellino della bicicletta) o enfatizzate (la corsa contro il tempo per recarsi al lavoro la mattina, comunque inferiore a quella del 1° film). Nei personaggi comincia a trafilarsi qualche nuovo elemento: la Silvani, con le smorfie e la pungente altezzosità della Mazzamauro, comincia ad assumere la marcata parlata romanesca e l'antipatica scortesia che la caratterizzeranno fino alla fine della serie; Mariangela (con anche la figlioletta a carico, interpretata sempre da P. Fernando) sembra più indipendente dai genitori; Filini appare meno legato all'ex-collega e trova un piacere anche un po' diabolico nell'attirarlo in iniziative immancabilmente disastrose. In definitiva, tuttavia, è forse il migliore film di Parenti: non è sbagliato preferirlo ai numerosi e ripetitivi cinepanettoni e ad altri lavoretti abbastanza mediocri pervasi di volgarità spicciola. Seguito da Fantozzi alla riscossa.
Comico; giudizio personale: 7½(più che discreto)
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dqitos
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domenica 3 gennaio 2016
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fantozzi... non è cruenza forse è comicitàgeniale.
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per vedere con gusto il film e le tante gag di divertimento, si comincerebbe
col discorso delle pensioni, anche se i giovani pensano a altre
cose e dei discorsi fantozziani, di chi
sembrava dire, faceva meglio a pensare alla pensione, cosa che
fantozzi invece... non riesce a fare in questo simpatico film,
c'è da dire che, un generale o cose del genere non va
con la pensione di un soldato, ovvio che il generale per le mansioni
svolte e le capacità messe in campo, per tutto il paese..., è di dieci,
col dovuto rispetto del soldato che percepisce soltanto uno,
con pace per quei samaritani politici e non a
cui piace dire chi ha di più dia di più, parlando di grasso, che
colerebbe per loro se in realtà.
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per vedere con gusto il film e le tante gag di divertimento, si comincerebbe
col discorso delle pensioni, anche se i giovani pensano a altre
cose e dei discorsi fantozziani, di chi
sembrava dire, faceva meglio a pensare alla pensione, cosa che
fantozzi invece... non riesce a fare in questo simpatico film,
c'è da dire che, un generale o cose del genere non va
con la pensione di un soldato, ovvio che il generale per le mansioni
svolte e le capacità messe in campo, per tutto il paese..., è di dieci,
col dovuto rispetto del soldato che percepisce soltanto uno,
con pace per quei samaritani politici e non a
cui piace dire chi ha di più dia di più, parlando di grasso, che
colerebbe per loro se in realtà... si facesse così anche col soldo,
nonostante il nobile concetto però, così non è ed anche a un
'dinosauro, amato... da tante persone non piace una cosa del genere,
figurarsi poi... se chi doveva percepire la
pensione da uno, cominciasse a speluìccare dal
fondo pensionistico prelevando a piacimento migliai e milioni... cioè
numeri errati rivolti alle persone sbagliate, presi da quello di dieci,
toccando un settore in fin dei conti, cui non teneva nessuno, quasi...,
ecco spiegato forse come potrebbe essere nato qualche
risentimento contendente e di cui qualcuno, non
accettando la sua... di pensione, abbia pensato in modo
scorretto di attingere dal fondo addebitando a qualcuno, una più lauta
pensione che, andrebbe ovvio rimpinguata
negli anni... ma anche decenni con le
stesse... al quanto... arricchenti e discutibili ecc ecc maniere,
fantozzi e filini così non sembrano in grado di usufruire della
loro pensione, il film comico di noto genere popolare,
riserva... sorprese surreali fracassoniche e pretenzionse e di altrettanto
spirito per quella che sembra essere quasi una ennesima
questione italo mondiale, e che pare aver
contribuito... poi al fondo 'assicurativo'
pensionistico forse, chissà, per un film cmq di ottimo divertimento,
che ci dice che le regole sono qualcosa di fantastico
e che ci si prende quasi gusto a averne rispetto... come
i sacrifici e aspettare, potrebbe anche esservi in futuro chissà
fantozzi fa la fila..., perchè nonstante la grandezza, record, vittorie
nonostante il sostegno e l'essere preferito, le abilità, quello
per cui brucia a molte persone è frutto del
sacrificio, fatica, e del darsi da fare, tutto il meglio, per questo film fantastico.
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elgatoloco
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domenica 7 marzo 2021
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la pensione di fantozzi...
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"Fantozzi va in pensione"(Neri Parenti, scritto con Paolo VIllaggio, PIero De Bernardi, Leonardo Benvenuti, Alessandro Bencivenni, Domenico Saverni, 1988). Si inzia con la cerimonia di pensionamento, con i consueti errori(Fantocci, ma anche Bambocci etc.)e Fantozzi a casa si annoia, gli va tutto male, torna sul"luogo del delitto", poi accetta un altro lavoro(in realtà procuratogli dalla moglie, che svolge lavori di pulizia e in cucina per procurare lavoro al marito), finalmente viene riassunto al solito ufficio, più che"in nero", accettando subito... Le consuete avventure da"travet"del grande Paolo Villaggio(per un grande scrittore sovietico come Evtuschenko il più grande scrittore italiano.
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"Fantozzi va in pensione"(Neri Parenti, scritto con Paolo VIllaggio, PIero De Bernardi, Leonardo Benvenuti, Alessandro Bencivenni, Domenico Saverni, 1988). Si inzia con la cerimonia di pensionamento, con i consueti errori(Fantocci, ma anche Bambocci etc.)e Fantozzi a casa si annoia, gli va tutto male, torna sul"luogo del delitto", poi accetta un altro lavoro(in realtà procuratogli dalla moglie, che svolge lavori di pulizia e in cucina per procurare lavoro al marito), finalmente viene riassunto al solito ufficio, più che"in nero", accettando subito... Le consuete avventure da"travet"del grande Paolo Villaggio(per un grande scrittore sovietico come Evtuschenko il più grande scrittore italiano...)messe ben in rilievo e assemblate da Neri Parenti, dopo Salce il classico regista dei"Fantozzi", con il consueto team di sceneggiatori, dove il personaggio UGo oltre a mostrare i drammi quotidiani dell'uomo comune, sfruttato e vilipeso, mette anche in luce la sua tendenza politica(VIlaggio è stato di chiara tendenza comunista fin quasi alla fine, candidandosi anche in una lista analoga), quando l'acrostico INPS viene letto come"Istituto Neutralizzazione Parassitii Sociali, ossia così verrebbero considerati i pensioanti)e quando, in un'innocente gita a Venezia, lodando la polizia, ne viene manganellato, dove dobbiamo ricordare che la fine degli anni 1980 vedeva ancora vari episodi di ingiustificata repressione pioliziesca, con la scusa del terrorimso. Le gags sono quasi tutte le solite, le"mschere"(i personaggi fissi)le stesse, dall'immacabile geometra Filini(Gigi Reder)alla signorina Silvani(ANna Mazzamauro)alla moglie Pina(Milena Vukotic)alla figlia ormai mamma(Plinio Fernando), a v arie altre presenze fisse. Cadute, "capocciate"ma anche voli inguistificati(quando per colpire un corvo appollaiato sull'antenna TV, colpisce un operaio antennista e lo fa cadere, poi casca miseramente a sua volta)ppi ancora altro, sempre di questo tenore. La nota finale è di una malinconia profonda, insanabile, diremmo, quella che poi traspare anche dagli ultimi monologhi teatrali del grande interprete, da"Delirio di un povero vecchio"in poi, Da recuperare comunque, come del resto tutto Paolo Villaggio. El Gato
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