mario
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giovedì 1 giugno 2006
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un action-movie con il cuore!
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Robocop è il film che narra la storia del coraggioso Alex Murphy. Agente di polizia nella città di Detroit, Murphy viene prima orrendamente mutilato da una banda di criminali e poi trasformato in un cyborg dalla dirigenza corrotta della OCP, una potente multinazionale senza scrupoli e immischiata fino al collo in attività criminose.
Privato della sua memoria, del suo stesso corpo, condizionato psichicamente da un programma di direttive a cui deve sottostare, Murphy si trasforma in una specie di "zombie" senza anima e senza emozioni, capace di dar filo da torcere alla piccola criminalità ma innocuo nei confronti dei presidenti della OCP.
Improvvisamente però qualcosa si risveglia nel cervello del cyborg che incomincia a recuperare brandelli della sua memoria e decide così di indagare sul suo passato.
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Robocop è il film che narra la storia del coraggioso Alex Murphy. Agente di polizia nella città di Detroit, Murphy viene prima orrendamente mutilato da una banda di criminali e poi trasformato in un cyborg dalla dirigenza corrotta della OCP, una potente multinazionale senza scrupoli e immischiata fino al collo in attività criminose.
Privato della sua memoria, del suo stesso corpo, condizionato psichicamente da un programma di direttive a cui deve sottostare, Murphy si trasforma in una specie di "zombie" senza anima e senza emozioni, capace di dar filo da torcere alla piccola criminalità ma innocuo nei confronti dei presidenti della OCP.
Improvvisamente però qualcosa si risveglia nel cervello del cyborg che incomincia a recuperare brandelli della sua memoria e decide così di indagare sul suo passato. Murphy scoprirà così la verità e gradualmente ma irreversibilmente tornerà a provare emozioni umane come il conforto dell’amicizia, il desiderio di comunicare con gli altri esseri umani ma anche sentimenti meno positivi come un’irrefrenabile e incontrollabile desiderio di vendetta. Spinto dalla rabbia, Murphy riuscirà a vendicarsi non solo dei suoi esecutori materiali ma anche di Dick Jones, quel presidente della OCP che più di tutti era invischiato in attività criminali.
Il film è deliziosamente imperniato da un intelligentissimo umorismo nero, però non manca anche un intenso messaggio di speranza: un’umanità molto determinata e piena di coraggio (simbolicamente rappresentata nel film come un uomo-robot) può fare la differenza, può far trionfare la giustizia anche in una società dove la corruzione e il crimine hanno raggiunto i massimi livelli. La redenzione è sempre possibile, insomma, anche se è necessaria una dura battaglia. È in fondo questo il messaggio centrale di tutto il film, un messaggio positivo che riscalda la generale immagine cinica (però per nulla distorta, anzi!!) che viene data della società.
Il film è ricco di pregi, iniziando dalla storia stessa, emozionante ed avvincente. Gli effetti speciali sono straordinari, per esempio le animazioni del robot ED209 sono semplicemente un capolavoro! La colonna sonora è emozionante, trascinante, coinvolgente.
Insomma, Robocop è un raro esempio di action-movie in cui il regista, aiutato da un gruppo di bravissimi attori ispirati e in parte, ha saputo donare il “cuore” oltre ad un comunque impressionante “apparato muscolare”.
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cristiano
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mercoledì 10 giugno 2009
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la distruzione di un uomo
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Dall'intestazione che ho rilasciato,la mia opinione riguardante questo film possiede diverse chiavi di lettura:la prima,quella più semplice,è la creazione di un modello eroico costituito da un processo meccanico,che seppure con un metodo non proprio "leale",spiana la strada alla figura di tipo caartonesca,quasi supereroica di Robocop(alias Alex Murphy).La seconda l'analizzazione,della società di Detroit,definita grezza e turpe.La terza che a mio avviso suscita e stimola il pensiero dello spettatore,è la violenza psicologica(nonchè fisica)subita da un agente di polizia,tramutato a sua insaputa in un cyborg.Il regista Paul Veroheven ha unito fantascienza a pessimismo,rispettando in parte le leggi della robotica di Aasimov, e coprendo di marciume una pellicola che era destinata a un pubblico cultore del futurismo e della tecnologia.
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Dall'intestazione che ho rilasciato,la mia opinione riguardante questo film possiede diverse chiavi di lettura:la prima,quella più semplice,è la creazione di un modello eroico costituito da un processo meccanico,che seppure con un metodo non proprio "leale",spiana la strada alla figura di tipo caartonesca,quasi supereroica di Robocop(alias Alex Murphy).La seconda l'analizzazione,della società di Detroit,definita grezza e turpe.La terza che a mio avviso suscita e stimola il pensiero dello spettatore,è la violenza psicologica(nonchè fisica)subita da un agente di polizia,tramutato a sua insaputa in un cyborg.Il regista Paul Veroheven ha unito fantascienza a pessimismo,rispettando in parte le leggi della robotica di Aasimov, e coprendo di marciume una pellicola che era destinata a un pubblico cultore del futurismo e della tecnologia.Ma Robocop è drammatico:è questo il punto cruciale,la macchina non sostituirà mai l'uomo,l'agente di polizia mutilato.Che essendo parzialmente "umano",prova dei sentimenti,di tenerezza(memorabile la scena in cui la sua nuova mano al titanio accartoccia la foto che lo ritrae nella sua vita precedente con la sua famiglia)di vendetta,di rinuncia(la consapevolezza di essere,nonostante tutto,solamente una macchina)di riunirsi alla moglie e al figlio che non lo riconoscerebbero più e la consapevolezza,di non possedere più una vita.Ragazzi,questo film semplicemente spezza il cuore.Per davvero.
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gianly
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mercoledì 23 settembre 2009
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il cyborg con un cuore
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Un altro film simbolo della Fantascienza e non solo degli anni 80, se tre anni prima era stato presentato al pubblico la figura del cyborg sterminatore(The Terminator"), ecco contrapporsi "Robocop", il tutore della legge e difensori dei più deboli. L'ambientazione ci porta in un futuro imprecisato dove il crimine ha preso il sopravvento, in un contesto veramente terrificante, non tanto per come viene presentato dal di fuori questo futuro, ma per le sensazioni che trasmette dai rapporti tra le persone, per le reazioni. Ormai non c'è più una morale, non c'è più il rispetto per la vità umana, quello che conta è la ricchezza e il successo, a discapito di tutto il resto, e questo si manifesta chiaramente nelle istituzioni, nei mass-media, e in chi dovrebbe far rispettare la legge.
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Un altro film simbolo della Fantascienza e non solo degli anni 80, se tre anni prima era stato presentato al pubblico la figura del cyborg sterminatore(The Terminator"), ecco contrapporsi "Robocop", il tutore della legge e difensori dei più deboli. L'ambientazione ci porta in un futuro imprecisato dove il crimine ha preso il sopravvento, in un contesto veramente terrificante, non tanto per come viene presentato dal di fuori questo futuro, ma per le sensazioni che trasmette dai rapporti tra le persone, per le reazioni. Ormai non c'è più una morale, non c'è più il rispetto per la vità umana, quello che conta è la ricchezza e il successo, a discapito di tutto il resto, e questo si manifesta chiaramente nelle istituzioni, nei mass-media, e in chi dovrebbe far rispettare la legge. In questo contesto ecco emergere la figura di Alex Murphy, forse l'unico che sembra essere estraneo a questo mondo, un padre di famiglia con dei principi("le figure modello sono importanti per un ragazzo")ed è qui che il personaggio di "Robocop", anche se non ancora tale, inizia a prendere corpo e ad avere un certo spessore. La storia è avvincente e ricca di azione, ci sono scene davvero spettacolari e adrenaliniche, è proprio questo uno dei punti di forza, è un film che si guarda tutto d'un fiato, senza pause e molto ben realizzato nei dettagli, c'è molta cattivera e ferocia nel film ma c'è anche modo di riflettere e di analizzare il lato più umano.Ottimo il cast, da Peter Weller a Nancy Allen, che interpreta l'agente che assiste alla morte del collega e che sarà l'unica con cui "Robocop" troverà collaborazione, quando di fatto è solo contro tutti. Anche Kurtwood Smith è azzeccattissimo nel ruolo del criminale, con quell'aria tra il folle e l'intellettuale che gli da una caratterizzazione impeccabile. Mi è rimasta impressa una frase detta da Zemeckis "non amo fare film sul futuro perchè comunque lo immagini alla fine sbaglierai sempre", nulla di più vero ma nel caso di "Robocop" credo che sia stato positivo il fatto di non collocarlo cronologicamente in qualche periodo preciso del futuro ma di lasciare spazio all'interpretazione, questo gli da anche quell'aria di film senza tempo, nonostante abbia più di 20 anni sembra sempre un film all'avanguardia e moderno. "vivo o morto tu verrai con me!"
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blackshadow84
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lunedì 21 marzo 2011
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più umano degli umani
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Nonostante le difficoltà iniziali nella produzione del film, Paul Verhoeven (l'unico regista ad aver accettato di girare Robocop) ci ha regalato una delle pietre miliari della science fiction degli anni '80, destinata a diventare un classico negli anni. Il film non narra solamente le vicende di un cyborg paladino della legge (la trama del film è ben nota), unica risorsa per combattere la criminalità e la corruzione di un'ipotetica Detroit del futuro, ma descrive la società americana di quegli anni in chiave futuristica con un' ironia, che pervade la pellicola dalla prima inquadratura. I dirigenti della OCP ricordano il tipico "uomo della borsa" disposto a tutto per ottenere il successo agognato.
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Nonostante le difficoltà iniziali nella produzione del film, Paul Verhoeven (l'unico regista ad aver accettato di girare Robocop) ci ha regalato una delle pietre miliari della science fiction degli anni '80, destinata a diventare un classico negli anni. Il film non narra solamente le vicende di un cyborg paladino della legge (la trama del film è ben nota), unica risorsa per combattere la criminalità e la corruzione di un'ipotetica Detroit del futuro, ma descrive la società americana di quegli anni in chiave futuristica con un' ironia, che pervade la pellicola dalla prima inquadratura. I dirigenti della OCP ricordano il tipico "uomo della borsa" disposto a tutto per ottenere il successo agognato. Le varie scene apocalittiche che vengono offerte dai telegiornali riflettono la paura di una involuzione della cultura e di un uso bellico della tecnologia e del progresso. Anche le tante scene violente vengono descritte con toni che talvolta rasentano la comicità (ad esempio la sequenza del salvataggio dallo stupro o perfino la morte stessa dell'agente Murphy). All'interno di queste descrizioni ironiche della società, si sviluppa la storia di Alex Murphy, agente di polizia, prima uomo poi anche macchina. Se inizialmente il cyborg Robocop viene presentato nella sua lotta alla criminalità solamente quasi fosse semplicemente un automa, successivamente acquista una sempre maggiore umanità, tanto da renderlo "più umano degli umani". E chi nella scena finale non ha sperato che alla domanda del vecchio, rispondesse "Murphy"? Quasi fosse il termine del suo processo di "nuova" umanizzazione. Degna di nota l'interpretazione di Peter Weller costretto a recitare dentro un costume che impediva movimenti fluidi e che l'ha costretto a un durissimo allenamento. Robocop è un cult del genere ed è e sarà fonte di ispirazione. Un film che non stanca mai.
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ibracadabra 8
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venerdì 1 marzo 2013
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il cuore batte..... sotto l'acciaio
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TRATTO DA UN VIDEOGAME ? O VICEVERSA? UN FILM DI i Paul Verhoeven (I), UN POLIZIESCO VIOLENTO,GENIALE SOTTO L'ASPETTO VISIVO,GRANDI EFFETTACCI SPECIALI,DESCRIVE LA METROPOLI,DELIRANTE, CORROTTA, (COLMA DI "GENTACCIA "DI OGNI TIPO,STUPRATORI,ASSASSINI,DROGATI,ETC,ETC,ETC, ,UNA GIUNGLA D'ASFALTO DOVE IL PIU' FORTE SOPRAVVIVE,PESSIMISTICO E PERVERSO,ANDRENALINICO E NOIR, ANOMALO E IMMORALE.UN' OTTIMO FANTA/ACTION/ BELLE LE SEQUENZE DEL CYBORG/SBIRRO CHE RICORDA IL PASSATO CON FLASHBACK(UNA SUBLIMINALE CRITICA VERSO GLI ECCESSI DEL GRANDE POTERE PROGRESSISTA,SPERIMENTALE,AMERICANO,CHE VA ALDILLA' DELL'ETICA,E DELL'UMANITA'.UN FILM DA VEDERE
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aristoteles
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domenica 16 agosto 2015
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il capo dei robot-sbirri
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Questo robot poliziotto riesce a trasmettere simpatia e trasuda umanità ,questo sicuramente è il suo punto di forza.
La trama è originale (per il 1987) anche se tutta la sceneggiatura non è proprio curata nei dettagli e si poteva fare molto di più.
Ad inizio film per esempio si trucida per caso un innocente nell'indifferenza generale,senza un arresto,così, come se nulla fosse.
Anche i cattivi pluripregiudicati escono da galera senza una spiegazione ,sebbene arrestati da Robocop stesso,ma ovviamente dovevano fare lo scontro finale.
E così via,insomma una serie di superficialità che forse potevano passare per gli spettatori dell'epoca ma che rimangono assolutamente pecche della pellicola.
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Questo robot poliziotto riesce a trasmettere simpatia e trasuda umanità ,questo sicuramente è il suo punto di forza.
La trama è originale (per il 1987) anche se tutta la sceneggiatura non è proprio curata nei dettagli e si poteva fare molto di più.
Ad inizio film per esempio si trucida per caso un innocente nell'indifferenza generale,senza un arresto,così, come se nulla fosse.
Anche i cattivi pluripregiudicati escono da galera senza una spiegazione ,sebbene arrestati da Robocop stesso,ma ovviamente dovevano fare lo scontro finale.
E così via,insomma una serie di superficialità che forse potevano passare per gli spettatori dell'epoca ma che rimangono assolutamente pecche della pellicola.
Tuttavia Robocop rimane affascinante tanto da essere stato scopiazzato in lungo e largo da produzioni anche più recenti nella ricerca del "poliziotto robot" definitivo.
Il seguito poi è imbarazzante,veramente una americanata di bassa qualità.
Questo capitolo invece lo rivedo sempre con grande piacere perchè l'agente Murphy è proprio un bravo ragazzone americano e "ci piace" anche nella parte cyborg.
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lucascialo
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lunedì 1 ottobre 2018
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un robot con una mente umana per sconfiggere il crimine
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In una Detroit non troppo futuristica e dominata dalla criminalità, la polizia fa fatica a contrastare l'ondata fuorilegge che la pervade. Tuttavia, l'Ocp, una multinazionale che collabora con essa, ha creato un prototipo di robot per contrastarla efficacemente. Tuttavia, il primo prototipo, ED209, fa cilecca alla prima prova, uccidendo uno degli intervenuti alla presentazione. L'esperimento riesce invece meglio quando la società trasforma in un robot un poliziotto ridotto ad una larva da un gruppo di criminali che domina la città: l'agente Murphy. Nasce così Robocop, il quale però, oltre a contrastare i criminali che lo hanno ridotto in quel modo, deve anche vedersela contro ED209 e la corruzione all'interno della polizia stessa.
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In una Detroit non troppo futuristica e dominata dalla criminalità, la polizia fa fatica a contrastare l'ondata fuorilegge che la pervade. Tuttavia, l'Ocp, una multinazionale che collabora con essa, ha creato un prototipo di robot per contrastarla efficacemente. Tuttavia, il primo prototipo, ED209, fa cilecca alla prima prova, uccidendo uno degli intervenuti alla presentazione. L'esperimento riesce invece meglio quando la società trasforma in un robot un poliziotto ridotto ad una larva da un gruppo di criminali che domina la città: l'agente Murphy. Nasce così Robocop, il quale però, oltre a contrastare i criminali che lo hanno ridotto in quel modo, deve anche vedersela contro ED209 e la corruzione all'interno della polizia stessa. Paul Verhoven è stato una grande promessa di Hollywood. Inanellando, a partire da questa pellicola, una serie di film diventati autentici cult anni '80-'90. A Robocop faranno seguito Atto di forza e Basic Instinct. Poi una lunga filmografia dove ha svariato tra vari generi, non perdendo la propria verve creativa. Sebbene tale trittico resterà il suo più riuscito. Quanto a questo film, è un giusto mix di fantascienza, drama e analisi sociale. Quanto allo sfondo in cui si svolge la storia, siamo in una Detroit già morsa dalla crisi industriale. Nella quale degrado e criminalità - sebbene ovviamente accentuata fino all'inverosimile - la fanno da padroni. Ma nel film non mancano momenti toccanti e ovviamente tanta fantascienza. Faranno seguito due sequel e un remake a quasi trent'anni di distanza. Che però non saranno all'altezza del presente.
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elgatoloco
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mercoledì 3 luglio 2019
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non solo tecnica
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In qualche modo un classico, questo"Robocop"di Paul Verhoeven(1987), che ormai da qualche tempo aveva lasciato l'Olanda per gli States. Film nel quale gli effetti tecnici(il robot, anzi poi il cyber)gioca un ruolo di grande rilievo e in cui la tecnica, per i livelli conseguiti all'epoca, era certo determinante, giocano un ruolo determinante a livello spettacolare, ma c'è naturalmente molto di più: la domanda di fondo se un cyber sia umano(o meglio ancora umano)certo è quella dominante, ma anche in generale se e come le multinazionali condizionino l'essere umano(sovviene un vecchio saggio di Bernanos, "La France contre les robots, opera prebellica, peraltro)e/o invece pratichino crimini per condizionare la loro visione del mondo(Weltanschauung).
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In qualche modo un classico, questo"Robocop"di Paul Verhoeven(1987), che ormai da qualche tempo aveva lasciato l'Olanda per gli States. Film nel quale gli effetti tecnici(il robot, anzi poi il cyber)gioca un ruolo di grande rilievo e in cui la tecnica, per i livelli conseguiti all'epoca, era certo determinante, giocano un ruolo determinante a livello spettacolare, ma c'è naturalmente molto di più: la domanda di fondo se un cyber sia umano(o meglio ancora umano)certo è quella dominante, ma anche in generale se e come le multinazionali condizionino l'essere umano(sovviene un vecchio saggio di Bernanos, "La France contre les robots, opera prebellica, peraltro)e/o invece pratichino crimini per condizionare la loro visione del mondo(Weltanschauung)... Da esaminare e riesaminare, quest'opera che indubbia, senza attingere livellli à la"Alien", rimane un piccolo classico. A livello letterario, si può senz'altro affermare a ragione, c'era di meglio, ma i due linguaggi(lettterario e filmico)sono comparabili, ma solo fino ad un certo punto.... la lettura ha ritmi che la visione stroboscopica chiaramentee non ha, implicando una velocizzazione che al lettore non è richiesta. C'è poi il tema della giustizia. il poliziotto che, dovendo affrontare il quartiere più pericoloso di Detroit, viene ucciso e sostiuito dal cyber che ingloba alcune sue parti(il cervello, però...)rimane fedele servitore della legge, in questo caso, ma, in altri film e in altri media, diventerà magari"altro"rispetto a come era. Tutti temi che il film rende adeguatamente, certo considerando le esigenze spettacolari, ma anche, per quanto possibile, l'approfondimento etico e deontologico.... Paul Weller, come protagonista, era eccellente, ma lo erano anche le altre presenze attorali a dimostrazione della solidità del cinema USA(e non solo)anche in tutti gli anni1980. El Gato
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paride86
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martedì 28 agosto 2012
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buono, ma nulla di più
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Storia di un poliziotto che risorge cyborg in un futuro decadente.
Cult degli anni '80: buono, ma senza particolare lode.
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