elgatoloco
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lunedì 11 gennaio 2016
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esordio(notevole)di tornatore
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Questo esordio registico di Tornatore si inserisce nel filone"poltico"dei film italiani, quelli à la Ferrara, per intenderci, ma le intenzioni del regista sono anche altre:concentrazione sulla tematica camorristica, complicità politiche ed economiche, dove però la problematica stricto sensu"politica"rimane forse non"sullo sfondo", ma non occupa tutto il film, per così dire. Molta parte del film è realizzata in interni, basandosi sui primi piani, dove invece altri film di analoga tematica(penso a Damiano Damiani, per fare un esempio probabilmente noto a molte persone)si svolge anche moltissimo "fuori".
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Questo esordio registico di Tornatore si inserisce nel filone"poltico"dei film italiani, quelli à la Ferrara, per intenderci, ma le intenzioni del regista sono anche altre:concentrazione sulla tematica camorristica, complicità politiche ed economiche, dove però la problematica stricto sensu"politica"rimane forse non"sullo sfondo", ma non occupa tutto il film, per così dire. Molta parte del film è realizzata in interni, basandosi sui primi piani, dove invece altri film di analoga tematica(penso a Damiano Damiani, per fare un esempio probabilmente noto a molte persone)si svolge anche moltissimo "fuori". Notevole, come film, anche per l'apporto di attori come Ben Gazzara(scomparso ormai da anni)e Leo Gullotta, che tuttora si profila come uno dei migliori attori italiani, anche nel repertorio drammatico. Mancandomi la conoscenza del libro(di GIuseppe Marrazzo)da cui il fim è tratto, non vorrei dire di più, ma credo che il film sia testimonianza notevole del desiderio(quantomeno)di realizzare un film "civile"ma non privo di elementi fortemente spettacolari: una"poetica"che Tornatore ha poi sviluppato e sviluppa nei film successivi. El Gato
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fabio57
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giovedì 8 ottobre 2015
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brutale
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Un giro nella Napoli violenta e criminale degli anni 80,linguaggio crudo,situazioni brutali,efferati omicidi.Purtroppo era ed è tutto vero.
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toty bottalla
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mercoledì 8 febbraio 2012
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romanzato ma convincente!
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Uno straordinario BEN GAZZARA e l'ottima prima regia di TORNATORE, mettono a fuoco l'orrore del male dei nostri tempi, male che col tempo muta colore ma non foma, la malavita intrecciata coi politici non è cambiata mai, si è solo smussata negli angoli, "il camorrista" a mio avviso è un buon film che evidenzia senza infierire troppo, il disagio dello stato nei confronti di queste organizzazioni. Saluti.
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kronos
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sabato 24 settembre 2011
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romanzo criminale partenopeo
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Nato verosimilmente come risposta ReteItalia alla Piovra targata RAI, Tornatore esordisce nel 1986 con un grande film, una sorta di Romanzo Criminale ante litteram ispirato alla figura di Raffaele Cutolo.
I toni sono da tragedia shakespeariana, la tensione del racconto è costantemente alta e l'impegno civile non oscura mai la dimensione spettacolare: un magistrale esempio di nero all'italiana, purtroppo poco celebrato.
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luca scialò
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domenica 14 agosto 2011
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la storia di raffaele cutolo
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Storia di Raffaele Cutolo e della sua ascesa e fondazione della Nuova Camorra organizzata. Oltre alla sua vita privata, con tanto di efferati omicidi e loschi piani, Tornatore affronta con coraggio anche gli intrecci tra Il professore di Vesuviano e politici, direttore del carcere, Mafia, 'ndrangheta, perfino i Servizi segreti nel caso Cirillo (il cui nome viene però modificato).
Un film coraggioso, anche per la sua estrema vicinanza temporale ai fatti che racconta; tanto da essere censurato per poi essere ripreso da Fininvest e trasmesso da Rete4 a partire dal '94. Ambientato nel ventre di Napoli, il film mantiene una certa falsariga grottesca, pur presentando con veridicità e attinenza i fatti.
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Storia di Raffaele Cutolo e della sua ascesa e fondazione della Nuova Camorra organizzata. Oltre alla sua vita privata, con tanto di efferati omicidi e loschi piani, Tornatore affronta con coraggio anche gli intrecci tra Il professore di Vesuviano e politici, direttore del carcere, Mafia, 'ndrangheta, perfino i Servizi segreti nel caso Cirillo (il cui nome viene però modificato).
Un film coraggioso, anche per la sua estrema vicinanza temporale ai fatti che racconta; tanto da essere censurato per poi essere ripreso da Fininvest e trasmesso da Rete4 a partire dal '94. Ambientato nel ventre di Napoli, il film mantiene una certa falsariga grottesca, pur presentando con veridicità e attinenza i fatti. Ottima la mimica di un collaudato Ben Gazzara nei panni di Cutolo, e ben scelti anche gli altri protagonisti. Resta ad oggi, uno dei migliori film sulla camorra.
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ginger snaps
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mercoledì 9 febbraio 2011
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napoli e camorra
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non sono state mai descritte così bene, è certamente l'antesignano di tutta una serie di film e telefilm che da questo capolavoro ne trarranno ispirazione. Un fantastico Ben Gazzara come interprete è stata certamente un'ottima scelta per il regista allora molto giovane Giuseppe Tornatore, ma è doveroso citare figure che nel tempo emergerranno come Leo Gullotta, Laura del Sol e la già famosa Maria Carta.Ho sorriso perfino alla presenza insignificante di Pino D'Angiò. Un ritratto della Napoli dei tempi dove la Camorra seppur portando scompiglio tra la gente, ma che in qualche modo cercava anche di aiutare.
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non sono state mai descritte così bene, è certamente l'antesignano di tutta una serie di film e telefilm che da questo capolavoro ne trarranno ispirazione. Un fantastico Ben Gazzara come interprete è stata certamente un'ottima scelta per il regista allora molto giovane Giuseppe Tornatore, ma è doveroso citare figure che nel tempo emergerranno come Leo Gullotta, Laura del Sol e la già famosa Maria Carta.Ho sorriso perfino alla presenza insignificante di Pino D'Angiò. Un ritratto della Napoli dei tempi dove la Camorra seppur portando scompiglio tra la gente, ma che in qualche modo cercava anche di aiutare. Un autentica denuncia ai fatti a cui siamo stati testimoni negli anni 70/80. Si sente forte e sembra quasi biografico la ben nota presenza del famigrato Raffaele Cutolo, fa riflettere sui temi e su come si sono evolute le varie tipologie mafiose. Oltre a tutto questo bisogna ammettere che la recitazione, come le scenografie ma non di meno i dialoghi veramente stupendi fanno di questo film un vero capolavoro.
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oggiero
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domenica 13 dicembre 2009
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un film coraggioso ed osteggiato.
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Uno dei più coraggiosi film italiani, Il camorrista è un opera degnissima che distanzia Tornatore da molti suoi colleghi per onestà intellettuale, intelligenza, capacità d'analisi e coraggio.Restando sostanzialmente fedele ai fatti di cronaca, limitandosi a cambiamenti degli eventi poco rilevanti ai fini dell'interpretazione giuridica e sociale degli stessi, il film prende spunto dalle vicende accadute nei primi anni ottanta che videro protagonista Raffaele Cutolo ed il clan da lui capeggiato per dare allo spettatore una rappresentazione coerente della disfunzione sociale conosciuta come camorra.Fedele a principi d'analisi razionalistici il regista individua nella povertà, nell'ignoranza e nell'arretratezza delle strutture sociali del napoletano l'origine del fenomeno camorristico, ove il bambino Cutolo diverrà oggetto di scambio di un padre disperato il quale ne offre il destino ad un arcaico guappo in cambio della protezione dal sopruso di un altrettanto arcaico latifondista.
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Uno dei più coraggiosi film italiani, Il camorrista è un opera degnissima che distanzia Tornatore da molti suoi colleghi per onestà intellettuale, intelligenza, capacità d'analisi e coraggio.Restando sostanzialmente fedele ai fatti di cronaca, limitandosi a cambiamenti degli eventi poco rilevanti ai fini dell'interpretazione giuridica e sociale degli stessi, il film prende spunto dalle vicende accadute nei primi anni ottanta che videro protagonista Raffaele Cutolo ed il clan da lui capeggiato per dare allo spettatore una rappresentazione coerente della disfunzione sociale conosciuta come camorra.Fedele a principi d'analisi razionalistici il regista individua nella povertà, nell'ignoranza e nell'arretratezza delle strutture sociali del napoletano l'origine del fenomeno camorristico, ove il bambino Cutolo diverrà oggetto di scambio di un padre disperato il quale ne offre il destino ad un arcaico guappo in cambio della protezione dal sopruso di un altrettanto arcaico latifondista. Il guappo dopo aver ucciso un rivale occulta l'arma nei pantaloni del giovanissimo cutolo e sfugge così all' ottusa perquisizione dei carabinieri. Passano gli anni e nello stesso contesto ove regna violenza e sopraffazione, dispregio del diritto, è ancora con la violenza che il cutolo oramai giovane uomo difende l'onore della sorella dai prepotenti di turno, questa volta l'episodio termina in tragedia e dopo una violenta colluttazione il rivale del protagonista rimane ucciso, si aprono le porte di una lunga carcerazione. In galera si ripropone la stessa dinamica, qui adesso il potere non è un latifondista ed il suo lacchè non è un arcaico guappo, ma la sostanza è invariata. Nel penitenziario lo stato coccola un guappo ponendolo in condizione di regnare in un carcere su una vasta sudditanza di miserabili. Il professore, compresi i meccanismi sociali in atto decide così di avvalersi della sua consapevolezza per guadagnarsi l'unico potere e l'unica forma di dignità a lui accessibile, il potere camorristico. Con un atto di coraggio delegittimizza il boss in carica e con pochi soldi offre alla massa di disperati ciò che a loro sta più a cuore: protezione dal sopruso, un avvocato che ne difenda il diritto,un reddito minimo,la tutela degli affetti familiari.Una volta al potere,recluta un esercito di disperati e lo aizza contro la piccola impresa, la meno difesa dallo stato, di qui l'enorme reddito. Arrivato ad essere un personaggio di grande influenza intrattiene attraverso esponenti ripuliti del suo clan una fitta rete con gli organi istituzionali,molti capitali affluiscono alle classi dirigenti ed ivi stazionano.Il Professore diventa anche potere semiufficiale e addirittura baratta la morte di un commissario scomodo con il rilascio di un mediocre e corrotto politico trattando con alte cariche istituzionali. Dopo aver tirato troppo la corda col potere ufficiale quest'ultimo decide di annientarlo, e la sua caduta è rovinosa. Perde il professore, perde la giustizia, trionfa una classe dirigente ignobile e lo stato emanazione di essa.Il film fu osteggiato fieramente e non plaudito come gli ultimi disonesti lavori cinematografici ed editoriali sulla camorra che propongono una visione strumentale alla sterminata borghesia italiana.Mandato in onda solo nel 94, un decennio dopo l'uscita, silurato una versione televisiva di 5 ore, ignorato dalla stessa critica che esalta i comodi e strumentali Saviano e Garrone, un film il cui oblio presso la critica era piu' che prevedibile
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ibracadabra 8
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mercoledì 5 agosto 2009
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arriva ben
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MAMMA MIA BEN GAZZARA è STAORDINARIO,CHE INTERPRETAZIONE UNO DEI MIEI FILM PREFERITI.CIAO VAGLIO'.
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u professor 2
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giovedì 8 gennaio 2009
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l'ommn chi pall
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il film il camorrista e il miglior film di camorra.il professore e un uomo ''chi pall''..si e costruito un suo esercito,un suo stato,e voleva riscattare il meridione d'italia,ed e stato l'unico che ci ha pensato.lui nono pensava solo ai suoi affari ma all'avvenire della campania.
''un camorrista ragiona col cervello mai con il cuore!''
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serena
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martedì 21 ottobre 2008
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o' professore di vesuviana
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Vorrei sapere dove viene venduto?! in quale negozio... io sono della provincia di pisa........ho provato alla media world ma niente..chi mi può aiutare?
aspetto delle risposte
Serena
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(di ibracadabra 8)
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