levo95
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venerdì 8 luglio 2011
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un master dello psycho-horror
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Il protagonista della storia è un gatto che nel compimento della propria missione assiste a 3 storie. Nella prima un fumatore (James Woods) decide di smettere, ma lo studio a cui si rivolge usa metodi poco ortodossi. Nella seconda uno scommettitore accanito, sfida l'amante di sua moglie (Robert Hayas) a circumnavigare un palazzo passando per il cornicione. Nella terza Amanda (Drew Barrymore) rischia tutte le notti di venire uccisa da un mostriciattolo che le vuole rubare il respiro.
Tutte le storie son capaci di caturare lo spettatore e di mettere alla prova i suoi nervi, con vicende claustrofobiche o piene di suspance. James Woods straordinario, bravo Robert Hayas e Drew Barrymore decisamente sopra la media, era già brava (nonostante vizi o grazie ad essi).
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fabal
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martedì 10 gennaio 2017
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un gatto, tre storie
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Un gatto è il filo conduttore di tre storie ad alta tensione. Nella prima il gatto viene catturato da uno studio specializzato nel far smettere i fumatori, spesso con metodi drastici e surreali. Poi il felino fugge e attraversa con successo una strada trafficata facendo vincere la scommessa a un ricco uomo d'affari che lo porta a casa e intanto ricatta l'amante della moglie. Scappato di nuovo, il gatto sale su un treno e giunge infine da una famigliola in campagna, dove viene adottato dalla piccola Amanda. "Generale" - così la bambina battezza il gatto - dovrà vedersela con un mostricciattolo notturno che ruba il respiro.
Piacevole film multigenere che unisce il sadismo del thriller cittadino con lo stile fiabesco dell'ultima storia.
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Un gatto è il filo conduttore di tre storie ad alta tensione. Nella prima il gatto viene catturato da uno studio specializzato nel far smettere i fumatori, spesso con metodi drastici e surreali. Poi il felino fugge e attraversa con successo una strada trafficata facendo vincere la scommessa a un ricco uomo d'affari che lo porta a casa e intanto ricatta l'amante della moglie. Scappato di nuovo, il gatto sale su un treno e giunge infine da una famigliola in campagna, dove viene adottato dalla piccola Amanda. "Generale" - così la bambina battezza il gatto - dovrà vedersela con un mostricciattolo notturno che ruba il respiro.
Piacevole film multigenere che unisce il sadismo del thriller cittadino con lo stile fiabesco dell'ultima storia. Tutto è surreale al limite dell'allucinato, ma con la solita ironia di fondo: il soggetto e la sceneggiatura portano il marchio inconfondibile di Stephen King, che addirittura si autocita mentre uno dei protagonisti guarda in tv La zona morta.
Nonostante il tono complessivamente leggero della pellicola, che si gode con il sorriso sulle labbra, le vicende sono ingegnose e la focalizzazione sul gatto dimostra brillante originalità narrativa. L'imprevisto cruento, però, è sempre in agguato e ciò basta e avanza per coinvolgere lo spettatore, consensualmente passivo davanti alla solita imprevedibilità del romanziere americano.
Bene anche gli interpreti, soprattutto il perseguitato James Woods, oltre alla giovanissima Drew Barrymore già reduce da E.T. e quindi abituata ai bizzarri incontri in camera da letto. Il mostro simile a un goblin è del compianto Carlo Rambaldi.
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