luigi chierico
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mercoledì 25 giugno 2014
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generoso
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Da un regista della portata di Fred Zinnemann, Oscar per due capolavori degli anni 50 che hanno fatto storia: “Mezzogiorno di fuoco” e “Da qui all’eternità”,non mi aspettavo che mi raccontasse la fine della storia prima ancora di iniziare il film. E’ stato come sentirsi dire subito, per un giallo, chi è lì assassino! o il risultato di una partita che stai vedendo in differita! Uno scherzo di cattivo gusto. Peccato perché il film è veramente bello, ottimi attrici ed attori, una vicenda ricca di eventi, di colpi di scena, però senza effetto per un inizio che ha già svelato tutto, si sa come va a finire. Percorre un arco di tempo di oltre 30 anni, dagli anni ’30 ad oltre il 1961, un periodo che ha cambiato il mondo, che ha visto compiere atti di inaudita violenza in nome della patria prima e della pace dopo.
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Da un regista della portata di Fred Zinnemann, Oscar per due capolavori degli anni 50 che hanno fatto storia: “Mezzogiorno di fuoco” e “Da qui all’eternità”,non mi aspettavo che mi raccontasse la fine della storia prima ancora di iniziare il film. E’ stato come sentirsi dire subito, per un giallo, chi è lì assassino! o il risultato di una partita che stai vedendo in differita! Uno scherzo di cattivo gusto. Peccato perché il film è veramente bello, ottimi attrici ed attori, una vicenda ricca di eventi, di colpi di scena, però senza effetto per un inizio che ha già svelato tutto, si sa come va a finire. Percorre un arco di tempo di oltre 30 anni, dagli anni ’30 ad oltre il 1961, un periodo che ha cambiato il mondo, che ha visto compiere atti di inaudita violenza in nome della patria prima e della pace dopo. Dai milioni di morti, anche senza armi, un popolo di uomini e donne, bambini e vecchi, inermi, mandati a morire nudi nelle camere a gas o fucilati, dalle fosse comuni di cadaveri, resi solo ossa, ammassati come fossero massi e non persone, e, per finire, al lancio delle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki.In questo contesto storico in cui sembra esserci solo odio, vi è invece anche tanto impegno per la salvezza della gente, soprattutto del popolo ebreo e per i dissidenti al fascismo o nazismo, e per i diversi, in genere. Per il prodigarsi a favore degli ebrei fra tanti altri film vedi: Dottor Korczac, La lista di Skindler, In darkness, Storia di una ladra di libri. In questa bella storia vi è posto anche per un’amicizia straordinaria, prima tra due ragazze, incantevoli sognatrici, che felici sorridono alla vita, poi tra due donne che la vita ha separato, lasciando loro un sentimento nobile e generoso. L’amicizia profonda che lega Lillian Hellman (Jane Fonda) e Giulia (Vanessa Redgrave), tra una scrittrice ed un medico antinazista, fa del loro legame un vincolo dolcissimo e delicatissimo. I ruoli affidati a due attrici di notevole spessore interpretativo consentono loro di fornire momenti ricchi di grande personalità, con una carica di un’umanità che trascende il quotidiano. L’amicizia vera la si trova difficilmente, nella letteratura si cita quella tra tra Eurialo e Niso, di virgiliana memoria; quasi impossibile tra due donne. “Perché le donne non sono come noi?” Chiede Higgins a Pickering nell’indimenticabile brano di “My Fair Lady”. Il film è pervaso da una continua nota malinconica; Lillian mette a repentaglio la sua vita pur di accontentare Giulia, rischia il tutto per tutto, riuscirà a sopravvivere per vivere sul lago con Jason Robards (Jason Robards, Oscar come attore non protagonista),che saprà starle accanto per raccogliere i suoi ricordi, il suo dolore, il suo successo come scrittrice, ma il suo fallimento in una ricerca inutile ed una promessa non mantenuta. Proprio una bella storia, ottima fotografia, eccellente l’interpretazione, la regia una garanzia, ma per questa volta non va oltre l’ottimo, peccato che sia stata il suo penultimo impegno come regista.chibar22@libero.it
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luigi chierico
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mercoledì 25 giugno 2014
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Da un regista della portata di Fred Zinnemann, Oscar per due capolavori degli anni 50 che hanno fatto storia: “Mezzogiorno di fuoco” e “Da qui all’eternità”,non mi aspettavo che mi raccontasse la fine della storia prima ancora di iniziare il film. E’ stato come sentirsi dire subito, per un giallo, chi è lì assassino! o il risultato di una partita che stai vedendo in differita! Uno scherzo di cattivo gusto. Peccato perché il film è veramente bello, ottimi attrici ed attori, una vicenda ricca di eventi, di colpi di scena, però senza effetto per un inizio che ha già svelato tutto, si sa come va a finire. Percorre un arco di tempo di oltre 30 anni, dagli anni ’30 ad oltre il 1961, un periodo che ha cambiato il mondo, che ha visto compiere atti di inaudita violenza in nome della patria prima e della pace dopo.
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Da un regista della portata di Fred Zinnemann, Oscar per due capolavori degli anni 50 che hanno fatto storia: “Mezzogiorno di fuoco” e “Da qui all’eternità”,non mi aspettavo che mi raccontasse la fine della storia prima ancora di iniziare il film. E’ stato come sentirsi dire subito, per un giallo, chi è lì assassino! o il risultato di una partita che stai vedendo in differita! Uno scherzo di cattivo gusto. Peccato perché il film è veramente bello, ottimi attrici ed attori, una vicenda ricca di eventi, di colpi di scena, però senza effetto per un inizio che ha già svelato tutto, si sa come va a finire. Percorre un arco di tempo di oltre 30 anni, dagli anni ’30 ad oltre il 1961, un periodo che ha cambiato il mondo, che ha visto compiere atti di inaudita violenza in nome della patria prima e della pace dopo. Dai milioni di morti, anche senza armi, un popolo di uomini e donne, bambini e vecchi, inermi, mandati a morire nudi nelle camere a gas o fucilati, dalle fosse comuni di cadaveri, resi solo ossa, ammassati come fossero massi e non persone, e, per finire, al lancio delle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki.In questo contesto storico in cui sembra esserci solo odio, vi è invece anche tanto impegno per la salvezza della gente, soprattutto del popolo ebreo e per i dissidenti al fascismo o nazismo, e per i diversi, in genere. Per il prodigarsi a favore degli ebrei fra tanti altri film vedi: Dottor Korczac, La lista di Skindler, In darkness, Storia di una ladra di libri.
In questa bella storia vi è posto anche per un’amicizia straordinaria, prima tra due ragazze, incantevoli sognatrici, che felici sorridono alla vita, poi tra due donne che la vita ha separato, lasciando loro un sentimento nobile e generoso. L’amicizia profonda che lega Lillian Hellman (Jane Fonda) e Giulia (Vanessa Redgrave), tra una scrittrice ed un medico antinazista, fa del loro legame un vincolo dolcissimo e delicatissimo. I ruoli affidati a due attrici di notevole spessore interpretativo consentono loro di fornire momenti ricchi di grande personalità, con una carica di un’umanità che trascende il quotidiano. L’amicizia vera la si trova difficilmente, nella letteratura si cita quella tra tra Eurialo e Niso, di virgiliana memoria; quasi impossibile tra due donne. “Perché le donne non sono come noi?” Chiede Higgins a Pickering nell’indimenticabile brano di “My Fair Lady”.Il film è pervaso da una continua nota malinconica; Lillian mette a repentaglio la sua vita pur di accontentare Giulia, rischia il tutto per tutto, riuscirà a sopravvivere per vivere sul lago con Jason Robards (Jason Robards, Oscar come attore non protagonista),che saprà starle accanto per raccogliere i suoi ricordi, il suo dolore, il suo successo come scrittrice, ma il suo fallimento in una ricerca inutile ed una promessa non mantenuta. Proprio una bella storia, ottima fotografia, eccellente l’interpretazione, la regia una garanzia, ma per questa volta non va oltre l’ottimo, peccato che sia stata il suo penultimo impegno come regista.chibar22@libero.it
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wolvie
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sabato 11 aprile 2020
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interpretazione e rappresentazione
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Nata nell' agio, Giulia, consacra la sua vita alle cause politiche, combattendo il nazismo negli anni della sua nascita. Durante un viaggio in Europa, Lillian Hellman, la miglio amica di Giulia fin dall infanzia, viene avvicinata da un compagno di Giulia e viene trascinata in un mondo pericoloso, trasportando una grande somma di denaro attraverso Berlino che dovrà consegnare a Giulia per la liberazione di alcuni prigionieri politici. Debutto di Meryl Streep e oscar sia a Vanessa Redgrave nella sua interpretazione della martire politica, sia a Jason Robards nella sua interpretazione dello scrittore Dashiel Hammet. Inutile dirlo, film così non se ne fanno più. Il grande Fred Zinnemann dirige la storia con polso fermo, lasciando agli attori la possibilità di permeare lo schermo con ruoli importanti, biografici, che attraversano gli accadimenti passati, schierandosi, con un film che non usa le mezze misure nel manifestare i ricordi della protagonista, decidendo che la storia siamo noi, con i pregi e i difetti, con le lacrime e i sorrisi.
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Nata nell' agio, Giulia, consacra la sua vita alle cause politiche, combattendo il nazismo negli anni della sua nascita. Durante un viaggio in Europa, Lillian Hellman, la miglio amica di Giulia fin dall infanzia, viene avvicinata da un compagno di Giulia e viene trascinata in un mondo pericoloso, trasportando una grande somma di denaro attraverso Berlino che dovrà consegnare a Giulia per la liberazione di alcuni prigionieri politici. Debutto di Meryl Streep e oscar sia a Vanessa Redgrave nella sua interpretazione della martire politica, sia a Jason Robards nella sua interpretazione dello scrittore Dashiel Hammet. Inutile dirlo, film così non se ne fanno più. Il grande Fred Zinnemann dirige la storia con polso fermo, lasciando agli attori la possibilità di permeare lo schermo con ruoli importanti, biografici, che attraversano gli accadimenti passati, schierandosi, con un film che non usa le mezze misure nel manifestare i ricordi della protagonista, decidendo che la storia siamo noi, con i pregi e i difetti, con le lacrime e i sorrisi. Impegno cinematografico, anche politico, a volte didascalico ma sempre grande rappresentazione culturale.
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