Chi si aspetta di vedere un poliziottesco anni 70 nel puro stile di De Leo, resterà deluso. Come ha dichiarato lo stesso regista il film si occupa della malavita di bassa lega, quella dedita alle bische, alla prostituzione, allo strozzinaggio, ma di polizia nemmeno l'ombra. Due giovani arrivisti e violenti, Tom e Ric, si trovano alleati contro un boss della mala, Manzari – lo Sfregiato – (un Jack Palance a suo agio nel ruolo) l'uno per guadagnare soldi e credibilità nella malavita romana, l'altro per il desiderio di vendicare un tragico delitto subito durante l'infanzia.
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Chi si aspetta di vedere un poliziottesco anni 70 nel puro stile di De Leo, resterà deluso. Come ha dichiarato lo stesso regista il film si occupa della malavita di bassa lega, quella dedita alle bische, alla prostituzione, allo strozzinaggio, ma di polizia nemmeno l'ombra. Due giovani arrivisti e violenti, Tom e Ric, si trovano alleati contro un boss della mala, Manzari – lo Sfregiato – (un Jack Palance a suo agio nel ruolo) l'uno per guadagnare soldi e credibilità nella malavita romana, l'altro per il desiderio di vendicare un tragico delitto subito durante l'infanzia. La vicenda si snoda tra agguati, omicidi, trappole e inganni, con citazioni che riportano a “La Stangata” del 1973 (per la truffa ai danni dello Sfregiato) e ad altri film di genere. L'epilogo della storia si svolge nelle lunghe sequenze finali al Mattatoio, con inseguimenti, sparatorie, evoluzioni pericolose in motocicletta con un lieto fine che vede i due giovani, con il vecchio e simpatico ladro napoletano che li ha aiutati, eliminare lo Sfregiato e il suo seguito, per espatriare con un congruo bottino. Nel cast internazionale Cliver (molto somigliante a Cassinelli) e Baer fanno la loro parte in modo credibile, ma il vero mattatore e Vittorio Caprioli nel ruolo del ladro esperto della vecchia guardia, che ispira una naturale simpatia. Nel complesso non il capolavoro di De Leo, ma un film discreto che si lascia guardare.
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