signorbagheri
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lunedì 4 agosto 2025
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il caso polvesi ovvero nulla cambia nel paese del gattopardo
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Giallo, thriller e poliziottesco in un solo film del 1974 diretto da Dallamano. Una pellicola che nonostante gli anni resiste al tempo soprattutto per i contenuti di denuncia sociale. La tutela a oltranza dei potenti mentre i criminali da quattro soldi finivano dietro le sbarre o morti ammazzati era un malcostume tipico del Belpaese di quel tempo, non molto diverso da quello di venti anni prima, essendo il plot in parte ispirato al caso Montesi, come si intuisce non soltanto dal plot ma anche dal cognome della ragazzina uccisa dai pedofili, ossia Polvesi, e a pensarci bene assai simile alla nostra Italietta attuale o meglio a quella che si delinea potrebbe essere nel prossimo futuro ovvero una forma legalizzata del malvezzo di una epoca ormai lontana realizzata con una formidabile opera di normalizzazione del sopruso e del privilegio di casta, un progetto a cui il potere sta lavorando alacremente da parecchio tempo ma ora finalmente, sarcastico, in dirittura di arrivo.
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Giallo, thriller e poliziottesco in un solo film del 1974 diretto da Dallamano. Una pellicola che nonostante gli anni resiste al tempo soprattutto per i contenuti di denuncia sociale. La tutela a oltranza dei potenti mentre i criminali da quattro soldi finivano dietro le sbarre o morti ammazzati era un malcostume tipico del Belpaese di quel tempo, non molto diverso da quello di venti anni prima, essendo il plot in parte ispirato al caso Montesi, come si intuisce non soltanto dal plot ma anche dal cognome della ragazzina uccisa dai pedofili, ossia Polvesi, e a pensarci bene assai simile alla nostra Italietta attuale o meglio a quella che si delinea potrebbe essere nel prossimo futuro ovvero una forma legalizzata del malvezzo di una epoca ormai lontana realizzata con una formidabile opera di normalizzazione del sopruso e del privilegio di casta, un progetto a cui il potere sta lavorando alacremente da parecchio tempo ma ora finalmente, sarcastico, in dirittura di arrivo. Ottimo il cast con Giovanna Ralli protagonista sebbene Mario Adorf e Franco Fabrizi purtroppo risultano castigati in ruoli minori e bellissime sono le musiche di accompagnamento di Stelvio Cipriani.
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attiliocamiccia
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mercoledì 27 giugno 2018
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rivalutiamo un ibrido accattivante
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Un poliziottesco che positivamente non lo è fino in fondo, uno splatter timido e controllato, un giallo-thriller teso seppure dagli snodi un po' semplici, un film interessante in definitiva proprio per questo suo seguire le mode del momento senza esserne travolto e per una contaminazione dei generi particolarmente attenta al dosaggio degli elementi. La regia pulita di Dallamano e il montaggio solido oltre che una fotografia attenta di Delli Colli lo collocano tra i migliori prodotti di genere del periodo. Tra i limiti, una sceneggiattura a tratti improbabile, un Cassinelli un po' sopra le righe per una recitazione poco sfumata e troppo esclamata, una Ralli forse un po' fuori parte, effetti speciali, seppure non eccessivamente abusati, un po' ingenui e datati.
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Un poliziottesco che positivamente non lo è fino in fondo, uno splatter timido e controllato, un giallo-thriller teso seppure dagli snodi un po' semplici, un film interessante in definitiva proprio per questo suo seguire le mode del momento senza esserne travolto e per una contaminazione dei generi particolarmente attenta al dosaggio degli elementi. La regia pulita di Dallamano e il montaggio solido oltre che una fotografia attenta di Delli Colli lo collocano tra i migliori prodotti di genere del periodo. Tra i limiti, una sceneggiattura a tratti improbabile, un Cassinelli un po' sopra le righe per una recitazione poco sfumata e troppo esclamata, una Ralli forse un po' fuori parte, effetti speciali, seppure non eccessivamente abusati, un po' ingenui e datati. La denuncia sociale della prostituzione giovanile resta penalizzata pure se cara al regista già in altre opere. La musica di Cipriani invece è azzeccatissima anche se, come talvolta avveniva in questo periodo anche con le sequenze di inseguimenti per motivi di budget, riciclata da "La polizia sta a guardare" dello stesso produttore. Fabrizi si conferma splendido caratterista, Adorf espressivo anche se con troppo poco spazio e battute. Il ritmo, in ultimo, è convincente e si smorza su una sequenza finale un po' pessimistica e brusca, ma che proprio per questo non indulge alla retorica spesso stucchevole e ingenuamente destroide delle pellicole del periodo.
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paolo 67
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mercoledì 29 febbraio 2012
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vizi e virtù dell'italia anni '70
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Un cadavere di una ragazzina scoperto in una soffitta dà l'avvio ad una indagine che porterà alla scoperta di un giro di prostituzione minorile con squillo e clienti “insospettabili” (figlie borghesi annoiate in cerca di guadagno facile e ricchi viziosi). Interessante, intelligente, felice miscela di giallo (che prevale) e poliziottesco, in un periodo in cui il giallo si avvicinava all'horror e il poliziottesco era di gran moda.
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Un cadavere di una ragazzina scoperto in una soffitta dà l'avvio ad una indagine che porterà alla scoperta di un giro di prostituzione minorile con squillo e clienti “insospettabili” (figlie borghesi annoiate in cerca di guadagno facile e ricchi viziosi). Interessante, intelligente, felice miscela di giallo (che prevale) e poliziottesco, in un periodo in cui il giallo si avvicinava all'horror e il poliziottesco era di gran moda. Film pieno delle situazioni interessanti insite nella trama, tensione costante, gran ritmo per una storia cruda, morbosa (senza esagerare) e violenta. Avvincente, piacevole, coinvolgente, splendidamente interpretato da un grande cast. Eccellente fotografia di Delli Colli e indimenticabili trascinanti musiche di Stelvio Cipriani, tra le migliori che sia dato di sentire nel genere. Sapiente, agile e appassionata la regia di Dallamano. Prodotto da Paolo Infascelli. Grande cinema: uno di quei film da rivalutare e di cui si sente la mancanza.
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paolo 67
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mercoledì 29 febbraio 2012
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vizi e virtù dell'italia anni '70
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Un cadavere di una ragazzina scoperto in una soffitta dà l'avvio ad una indagine che porterà alla scoperta di un giro di prostituzione minorile con squillo e clienti “insospettabili” (figlie borghesi annoiate in cerca di guadagno facile e ricchi viziosi).
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Un cadavere di una ragazzina scoperto in una soffitta dà l'avvio ad una indagine che porterà alla scoperta di un giro di prostituzione minorile con squillo e clienti “insospettabili” (figlie borghesi annoiate in cerca di guadagno facile e ricchi viziosi). Interessante, intelligente, felice miscela di giallo (che prevale) e poliziottesco, in un periodo in cui il giallo si avvicinava all'horror e il poliziottesco era di gran moda. Film pieno delle situazioni interessanti insite nella trama, tensione costante, gran ritmo per una storia cruda, morbosa (senza esagerare) e violenta.Avvincente, piacevole, coinvolgente, splendidamente interpretato da un grande cast. Eccellente fotografia di Delli Colli e indimenticabili trascinanti musiche di Stelvio Cipriani, tra le migliori che sia dato di sentire nel genere. Sapiente, agile e appassionata regia di Dallamano. Prodotto da Paolo Infascelli. Grande cinema: uno di quei film da rivalutare e di cui si sente la mancanza.
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ralphscott
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domenica 24 gennaio 2010
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un film che "prende"
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Spesso devo tornare ai primi anni 70 per vedere prodotti del cinema italiano che coinvolgano,rendendomi partecipe senza distrazioni. Con Dallamano,entriamo a piedi uniti nel cuore di un film di genere,dove anche le assurdità e gli eccessi (l'assassino macellaio con casco sempre in testa) si perdonano volentieri al cospetto di tante buone idee,ritmo,suspence,intreccio e persino buona recitazione (Cassinelli al suo top,la Ralli poco convinta). Menzione speciale per la musica,che ricorda "Tentacoli". Davvero godibile.
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antoniospiezio
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domenica 20 settembre 2009
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il guaio di essere italiani.
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Nel prendere atto del severo giudizio sul film mi chiedo: e se il film lo avesse fatto Quentin Tarantino? Se invece che nel Bresciano la storia si fosse svolta in California, o se invece che delle divise grigio-verdi italiane avessimo visto quelle nere dei cops, il giudizio sarebbe stato ugualmente severo? In proposito ho i miei dubbi. Insomma, c'è sempre una punta di provincialismo nel criticare le nostre realizzazioni, salvo poi scoprire che il già citato Tarantino si è ispirato ai nostri (non polizieschi, ma)poliziotteschi per realizzare le sue opere che tanto successo di critica e di pubblico hanno riscosso.
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francho1956
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martedì 26 agosto 2008
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documentaristico
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Ambientato a Brescia e dintorni con una location in alcune situazioni approssimativa e fantasiosa, es. i portici X giornate ribattezzati come "vecchia stazione" del resto mai esistita in centro storico perchè l'unica esistente(gemella a quella di Graz costruite entrambe dagli Asburgo)viene ripresa più volte durante gli inseguimenti.Inoltre, clamoroso, a metà del secondo tempo vengono inserite di sana pianta le stesse identiche scene di caccia all'uomo attraverso i campi con cani pastore e posti di blocco fra la stazione ferroviaria e Brescia 2 (a fianco del cavalcavia Kennedy e via Sostegno), ripresi e montati tali e quali dal film girato sempre a Brescia l'anno prima "La polizia sta a guardare" (1973).
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Ambientato a Brescia e dintorni con una location in alcune situazioni approssimativa e fantasiosa, es. i portici X giornate ribattezzati come "vecchia stazione" del resto mai esistita in centro storico perchè l'unica esistente(gemella a quella di Graz costruite entrambe dagli Asburgo)viene ripresa più volte durante gli inseguimenti.Inoltre, clamoroso, a metà del secondo tempo vengono inserite di sana pianta le stesse identiche scene di caccia all'uomo attraverso i campi con cani pastore e posti di blocco fra la stazione ferroviaria e Brescia 2 (a fianco del cavalcavia Kennedy e via Sostegno), ripresi e montati tali e quali dal film girato sempre a Brescia l'anno prima "La polizia sta a guardare" (1973)....altri particolari la prossima puntata.
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mauri 67
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lunedì 15 ottobre 2007
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grande interpretazione di claudio cassinelli
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QUESTO FILM DATATO 1974 E UN CULT MOVIE DEL GENERE POLIZIESCO ALL ITALIANA
REGIA SCENEGGIATURA E ATTORI STRAORDINARI
DA VEDERE E RIVEDERE
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ludus65
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mercoledì 26 luglio 2006
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sicuramnente da vedere
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Film interessante per il tema trattato visto il periodo che lo appartiene, rientra in linea di massima nella vasta produzione cinematografica che ha interessato il nostro paese negli anni dal'67 all'80 c/a. Tema scottante e a rischio di censure, per via di certe sequenze abbastanza forti e cruente. Non che in altri films non ci siamo ma in questo particolarmente, incisive, d'effetto, cosa inusuale visto il periodo. Inquadrature che che rispecchiano appieno il modo di girare e che era comune trovare nella maggior parte dei registi di quegli anni. Gli attori diretti magistralmente da Massimo Dallamano, ma a mio giudizio una Giovanna Ralli leggermente distaccata dal personaggio, un Claudio Cassinelli che tenta di sforare nel suo ruolo più classico del poliziotto giustiziere.
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Film interessante per il tema trattato visto il periodo che lo appartiene, rientra in linea di massima nella vasta produzione cinematografica che ha interessato il nostro paese negli anni dal'67 all'80 c/a. Tema scottante e a rischio di censure, per via di certe sequenze abbastanza forti e cruente. Non che in altri films non ci siamo ma in questo particolarmente, incisive, d'effetto, cosa inusuale visto il periodo. Inquadrature che che rispecchiano appieno il modo di girare e che era comune trovare nella maggior parte dei registi di quegli anni. Gli attori diretti magistralmente da Massimo Dallamano, ma a mio giudizio una Giovanna Ralli leggermente distaccata dal personaggio, un Claudio Cassinelli che tenta di sforare nel suo ruolo più classico del poliziotto giustiziere. Franco Fabrizi si attiene invece nel suo personaggio e che ha a mio avviso sempre in qualche modo rappresentato. Trama che tutt'oggi sembra essere attuale e che non scandalizzerebbe più di tanto, e dato che era nel '74, ero piccolo, presumo che sia stato vietato ai minori di 16-18. L'insieme scorre bene, a volte prevedibile, a volte dici " 'sta scene mi sembra simile a...", comunque dal mio punto di vista, un film da vedere. Non entro nel dettaglio tecnico tipo l'uso di una pellicola specifica, o se c'è del rumore di fondo o della grana della pellicola o dei neri che non sono neri o cose del genere il mio vuole essere solo un parere di uno che piace il cinema. cordialmente saluto.
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auro
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sabato 15 luglio 2006
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micidiale!
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bellissimo film. l'ho visto l'altra notte su una piccola tv privata. la scena del bagno insanguinato mette più ansia e terrore di tutto il resto, che non è poco. ottimo Cassinelli, discreti tutti gli altri.
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