"Tre per una grande rapina"(vero titolo"Le Mataf", 1973, de Serge Leroy)è un vero, tipico film del"Noir"francese anni Sessanta-Settanta, quelli che hanno sempre molto da dire, anche quando sembra che non sia così. Banditi ignari costretti a compiere una rapina atipica, ossia di"microfilm"(all'epoca erano il"massimo"della tecnologia), che poi li costringe a...meglio non anticipare nulla, ma accennare semplicemente al fatto che la situazione si tovescia in modi e con maniere assolutamente imprevedibili...Produzione franco-italiana, con un Adolfo Celi in un ruolo oltrmeodo ambiguo(del resto l'ambiguità è una caratteristica di questi noir, appunto, quasi una loro cifra), un Michel Constatin ancora in piena forma e una bellissima Cathy Rosier, di cui non so nulla, a livello di filmografia, devo confessarlo. Cinismo di fondo o meglio quel senso di indifferneza verso l'esistenza, che riflette il"taedium vitae", il male di vivere-esistere, la concezione esistenzialistica per cui l'Esistenza è prioritaria rispetto all'Essenza, la "noia"(da Sartre a Moravia, nella versione più"pop", se così covgliamo esprimerci), nessun entusiasmo e nessuna vera passione(almeno non espressa come tale), una riflessione continua che non si presenta, mai, come tale... E l'uso della sequenza sfumata, che Serge Leroy, non famoso, per dire, come un José Giovanni, fa da maestro... Peccato che il genere come tale non venga più riproposto, anche per mancanza di interrpreti adatti. El Gato
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