bryan_finley
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lunedì 9 novembre 2020
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giovanni, non demordere!
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Che spasso! Il "Gianni nazionale" protagonista di una commedia pop surreale tipica di inizio anni '70. Diretto da Luciano Salce con la gradevole presenza di Maria Grazia Buccella. Giovanni è un ragazzo dai mille sogni che arriva in una grande città con l'intento di sfondare e farsi un nome. Vuole fare il giornalista ma non ha nessun appiglio. Le circostanze lo fanno imbattere in Giulia, bellissima ragazza squillo dalle tariffe esorbitanti. Già dall'inizio tra i due c'è una attrattiva reciproca: lei si innamora di quel giovane impacciato e timido al limite del credibile. D'altronde Giovanni è un provinciale... Però ha anche un bel caratterino, impulsivo e presuntuoso.
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Che spasso! Il "Gianni nazionale" protagonista di una commedia pop surreale tipica di inizio anni '70. Diretto da Luciano Salce con la gradevole presenza di Maria Grazia Buccella. Giovanni è un ragazzo dai mille sogni che arriva in una grande città con l'intento di sfondare e farsi un nome. Vuole fare il giornalista ma non ha nessun appiglio. Le circostanze lo fanno imbattere in Giulia, bellissima ragazza squillo dalle tariffe esorbitanti. Già dall'inizio tra i due c'è una attrattiva reciproca: lei si innamora di quel giovane impacciato e timido al limite del credibile. D'altronde Giovanni è un provinciale... Però ha anche un bel caratterino, impulsivo e presuntuoso. Dapprima fa il benzinaio, poi viene licenziato per una bravata. Però viene assunto (senza la raccomandazione di Giulia) presso un quotidiano e con il primo stipendio affitta una casa. Il locale però è un disastro, umido e fatiscente, con gli scavi della metropolitana a pochi metri. Giulia cerca comunque di sistemarlo ma l'impresa è impossibile e decide di andarsene. Giovanni incontra casualmente Silvana, una ragazza carina e bizzarra, che si fa ospitare una notte in casa sua. Lì Giovanni mostra il peggio di sé, demolendo l'alloggio che Giulia aveva modificato. Poi finisce anche in carcere per aver partecipato, seppure in veste di giornalista, a un grosso furto di sigarette. Però riesce a fare pubblicare il suo articolo che finisce in prima pagina. Il direttore del giornale paga la cauzione e Giovanni torna in libertà. Si compra subito una Mini Minor a rate e si rimette insieme a Giulia. Ma lei capisce che non può durare e decide di andare in America per dimenticarlo. Anzi, Giulia fa in modo che Giovanni abbia un altro incontro con Silvana: ha capito che è la ragazza adatta a lui. Salce non firma un capolavoro assoluto, ma il film è stuzzicante, curioso, imprevedibile. La faccia da bravo ragazzo di Morandi fa a pugni con le gambe messe sempre in bella vista di M. Grazia Buccella, ma è proprio questo contrasto ad animare la pellicola. Già, la squillo d'alto borgo e il provinciale ingenuo e presuntuoso! Silvana alla fine invece è la ragazza moderna ma misurata adatta a Giovanni. Spettacolare il lussuoso appartamento di Giulia, moderno e arredato secondo la moda dell'epoca. Gadgets tecnologici e quadri optical alle pareti, il letto enorme e bizzarri soprammobili dappertutto. Una scena da ricordare? Quando Giulia, assunta come addetta vendita in una concessionaria di auto sportive, lascia che un cliente provi una Dino 246 per un giro di prova. Peccato che l'auto non rientri più in concessionaria. La pagherà lei, staccando un assegno da cinque milioni di lire lasciando attoniti il direttore e gli impiegati...
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elgatoloco
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venerdì 14 giugno 2019
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morandi con salce
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Non propriamente memorabile, questo"Il provinciale"(1971, Luciano Salce)dove Salce, notevole regista-autore-attore, è qui un po'in"souplesse"rispetto agli standard abituali: con una sceneggiatura e un soggetto non suoi, racconta di un aspirante giornalista(Gianni Morandi)che riesce a diventarlo, con il fattivo appoggio di una prostituta(l'allora florida Maria Grazia Buccella), che incontra ostacoli e problemi vari, soprattutto in campo sentimentale... Non memorabile, si diceva, proprio perché il film si perde tra la resa attorale non eccelsa del cantante.-attore, "eterno ragazzo"(l'epoca lo era), che è fondamentalmente sempre e solo Gianni Morandi, l'attrice Buccella dalle forme graziose, Franco Fabrizi, il"contendente", qualche altro(a), dove però dello "spirito del tempo"c'è poco, anche se qualcosa(appunto solo poco)filtra, dove anche il mestiere(più antico del mondo, recita la tradizione, ma non c'è consensus omnium)della ragazza non crea soverchio scandalo, essendo la stessa buona e soccorrevole.
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Non propriamente memorabile, questo"Il provinciale"(1971, Luciano Salce)dove Salce, notevole regista-autore-attore, è qui un po'in"souplesse"rispetto agli standard abituali: con una sceneggiatura e un soggetto non suoi, racconta di un aspirante giornalista(Gianni Morandi)che riesce a diventarlo, con il fattivo appoggio di una prostituta(l'allora florida Maria Grazia Buccella), che incontra ostacoli e problemi vari, soprattutto in campo sentimentale... Non memorabile, si diceva, proprio perché il film si perde tra la resa attorale non eccelsa del cantante.-attore, "eterno ragazzo"(l'epoca lo era), che è fondamentalmente sempre e solo Gianni Morandi, l'attrice Buccella dalle forme graziose, Franco Fabrizi, il"contendente", qualche altro(a), dove però dello "spirito del tempo"c'è poco, anche se qualcosa(appunto solo poco)filtra, dove anche il mestiere(più antico del mondo, recita la tradizione, ma non c'è consensus omnium)della ragazza non crea soverchio scandalo, essendo la stessa buona e soccorrevole.... Da considerare per quel che è, una commediola, dal punto di vista del costume ormai"superata"(chi si scandalizzerebbe più, almeno a livello giovanile), quasi bilioni di anni luce prima del tempo attuale... C'era stato il 1968, la contestazione, gli hippies, ma l'It<alietta provinciale era ancora là. ,,,, Se voleva essere una sorta di satira di "Mamma Roma"di Pasolini, più di un decennio dopo, non se ne c apisce il senso, altrimenti comunque l'operazione resta un po'"sospetta", comunque poco riuscita, Nel cast anche Franco Fabrizi e Sergio Leonardi, altro cantante-attore certo meno famoso di Morandi. El Gato
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fabio1957
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venerdì 14 agosto 2015
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modesto e datato
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Film ingenuo e poco incisivo,con un Morandi poco convincente e una Maria grazia Buccella strepitosamente bella.Non c'è la solita arguzia pungente del Salce abituale,poca verve narrativa,personaggi stereotipati.
Decisamente datato
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