Non un giallo, ma un dramma psicologico che pesca a piene mani dalla letteratura, dalla "Rebecca" di Daphne Du Maurier all'Henry James di "Giro di vite". Purtroppo, malgrado il finale pirandelliano (che a qualcuno potrebbe anche piacere), non si può dire un film riuscito, per la prolissità dei dialoghi, per alcuni personaggi poco approfonditi e altri (affascinante la Ruth interpretata da Adriana Asti, una folle animalesca e forse pedofila) abbandonati all'improvviso, dopo alcune scene interessanti. Probabilmente il problema del film è dovuto al fatto che non si decide mai fra il racconto gotico, il dramma piscologico, la critica di costume e il giallo, col risultato di far vagare la narrazione un pò qua un pò là.