Un’altra di quelle magie di Edoardo, le sue incredibili commedie, sempre a metà tra dramma dell’uomo e magia della vita, meschinità e grandezza. Un illusionista nel corso di un suo spettacolo fa scomparire una donna, che va con l’amante. Il marito, uomo agiato e geloso, vuole la moglie indietro ed allora Edoardo inizia un incredibile gioco di immaginazione, sovrapponendo realtà ed immaginazione, in una spirale contorta che porta l’uomo alla follia e l’illusionista a coniugare per un lungo periodo pranzo e cena, impresa per l’epoca, in verità non semplice. Le commedie di Edoardo vanno al di là di una recensione, perché sono fatte di toni, sguardi, silenzi, la magia del teatro diventa una lunga litania.
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Un’altra di quelle magie di Edoardo, le sue incredibili commedie, sempre a metà tra dramma dell’uomo e magia della vita, meschinità e grandezza. Un illusionista nel corso di un suo spettacolo fa scomparire una donna, che va con l’amante. Il marito, uomo agiato e geloso, vuole la moglie indietro ed allora Edoardo inizia un incredibile gioco di immaginazione, sovrapponendo realtà ed immaginazione, in una spirale contorta che porta l’uomo alla follia e l’illusionista a coniugare per un lungo periodo pranzo e cena, impresa per l’epoca, in verità non semplice. Le commedie di Edoardo vanno al di là di una recensione, perché sono fatte di toni, sguardi, silenzi, la magia del teatro diventa una lunga litania. La grande magia non è una delle commedie più note, in quanto paga il pezzo di una complessità notevole e dell’assenza delle grandi invenzioni di Edoardo. Ma è, come tutte le altre, un capolavoro. Semplicemente diversa.
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