Un giornalista a caccia del Pulitzer si finge matto per smascherare un assassino. La storia gira attorno ad alcune premesse che potrebbero risultare altrettanti luoghi comuni; i pazzi hanno istanti di lucidità durante i quali tornano perfettamente normali, i pazzi sono persone che fuggono il mondo reale, la pazzia è contagiosa. Tra manifestazioni di follia più o meno attendibili, il regista non resiste alla tentazione del messaggio (la follia collettiva del razzismo, del nazionalismo fanatico). Ma del film colpisce il taglio nervoso, il pessimismo, la forza e la suggestione di alcune sequenze, la solida tenuta spettacolare.