Anatomia di un rapimento |
|||||||||||||
Un film di Akira Kurosawa.
Con Toshirô Mifune, Tatsuya Nakadai
Titolo originale Tengoku to jigoku.
Giallo,
b/n
durata 142 min.
- Giappone 1963.
MYMONETRO
Anatomia di un rapimento
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
|||||||||||||
|
|||||||||||||
|
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Tra terra e cielo,un titolo più appropriato
di Paola Di GiuseppeFeedback: |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
venerdì 19 marzo 2010 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Un giallo di E.McBain (Una grossa somma) ispira questo Tra cielo e inferno,film che diremmo “americaneggiante” se non stessimo parlando di Kurosawa. Gondo, ricco industriale, sta per conquistare la quota di maggioranza della società con una operazione finanziaria in cui rischia il suo capitale (“cinquanta milioni, non un centesimo di meno”)ma viene fermato dalla telefonata del rapitore di suo figlio che chiede un riscatto di trenta milioni. Pagare significa rinunciare a tutto e rovinarsi,lasciando campo libero ai soci che non aspettano altro (i primi venti minuti tagliati nell’edizione italiana fotografavano l’antefatto e la lotta di Gondo per un prodotto di qualità contro la protervia utilitaristica dei soci che vogliono immettere roba scadente sul mercato). Gondo viene dalla gavetta,sacrificare il lavoro di una vita per il figlio è scontato, non altrettanto decidere di farlo quando si scopre che il rapitore ha sbagliato bambino prendendo il figlio dell’autista,amico di giochi vestito come l’altro da sceriffo. Prende quota a questo punto quello scandaglio dell’animo umano che Kurosawa affonda sempre implacabile e rivela l’uomo a sé stesso. Gondo è ad un bivio: pagare e rovinarsi o mettere a rischio la vita del bambino? Pagherà, e non saranno le parole della moglie e del figlio, e neppure il pianto disperato dell’altro padre a deciderlo: “..io e mio figlio lavoreremo come bestie tutta la vita gratuitamente per lei..”. Sottili,quasi impercettibili variazioni di stati d’animo sono disseminate dal regista a cogliere il travaglio interiore dell’uomo fino alla decisione. I primi cinquanta minuti del film ristagnano nel chiuso del soggiorno della villa,le dinamiche sono tutte interne alle figure dei protagonisti,le corde tese fino allo spasimo toccano l’apice nel secondo atto,sul rapido per Osaka da cui le due valigette col denaro dovranno essere scagliate dal finestrino “C'è tutta la mia vita qua dentro” mormora Gondo. Da questo momento l’azione diventa frenetica, la seconda parte del film ruota tutta sulla figura del sequestratore e sull’inchiesta che porterà alla soluzione. Il rapitore e la sua condanna a morte. Due film in uno, e che film! Il giovane studente di medicina è un bohémien in chiave new age. Accostato al dostojeskiano Raskolnikov,è piuttosto il prodotto di un dopoguerra già ampiamente documentato da Kurosawa (Cane randagio, L’angelo ubriaco, Dodés ka dén). La villa in collina di Gondo è la sua ossessione, rapirgli il figlio e rovinarlo,umiliarlo,sono la condanna emanata,non c’è molto di Raskolnikov in questo quanto una profetica(siamo nel ’63) previsione di tempi a venire,di vite usa e getta,di facili guadagni e tempo dissipato. Non a caso la Tokio by night è sempre molto esplorata dal cinema d’impegno sociale di Kurosawa e qui fa da sfondo all’inchiesta, minuziosa, capillare di questi detectives molto poco americanizzati, soprattutto senza quel cipiglio cinico e sprezzante,ma ciononostante molto efficienti e risolutori. Lo studente e Gondo sono sulla scena di chiusura,uno di fronte all’altro, separati dalle sbarre. Poche parole. Gondo sta ricominciando una nuova vita, è ripartito dal poco e guarda avanti con fiducia. Lo studente va a morire, non ha niente per cui vivere, la sua morale si è rivelata fallimentare, capace solo di stampargli un sorrisetto beffardo che ben presto si trasforma in urlo selvaggio. Gondo, di spalle, lo guarda impotente mentre cala il sipario,una pesante lastra di lamiera che nasconde le sbarre
[+] lascia un commento a paola di giuseppe »
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Recensioni & Opinionisti | Articoli & News | Multimedia | Shop & Showtime |
Pubblico (per gradimento)
1° | julien sorel 2° | tomdoniphon 3° | luca scial� 4° | carloalberto 5° | alessandro rega 6° | paola di giuseppe |
|