Giuseppe Marotta
Ottobre, sei giallo di foglie cadute e di non meno grinzose e umide ipocrisie. Ricordate i miei devoti e malinconici rimproveri al Padre Messineo, che su Civiltà Cattolica sostenne l'equità e la necessità della pena di morte? Ebbene, adesso un cattolico o un reverendo (non so), firmandosi Offelli, Siro Offelli, mi corregge, su un altro periodico milanese, per conto di Padre Messineo. Dice: «Marotta cita il passo evangelico dell'adultera, e ciò è assolutamente fuori luogo. I fanatici applicatori di una legge, in quel caso particolare, avevano ben altre intenzioni: volevano cogliere in fallo Gesù e presentarlo come violatore della Legge di Mosé, se opponendosi alla lapidazione della donna si fosse pronunciato contro la Legge, o come crudele se non avesse difeso la donna contro i suoi accusatori; sembrava, infatti, che il dilemma non avesse una terza via d'uscita; ma Gesù, evitando la polemica legalista, dà una risposta squisitamente morale, che riguardava la particolare situazione degli accusatori. [...]
di Giuseppe Marotta, articolo completo (10701 caratteri spazi inclusi) su 1963