lucyelisa
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mercoledì 1 maggio 2013
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un bell affresco della sicilia degli anni 60
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Nei chiaroscuri della Catania barocca si consuma il dramma di Antonio Magnano, un giovane e bellissimo Marcello Mastroianni incapace di superare la sua frigidità e di consumare il matrimonio con l' amatissima sposa Barbara Puglisi, interpretata da una incantevole Claudia Cardinale.Il film si sposta in avanti di qualche decennnio rispetto all'omonima opera di Brancati , ambientata in periodo fascista , e se ne discosta conseguentemente , nel contesto socio politico di riferimento. La satira del gallismo che domina l'opera di Brancati ( inteso come esaltazione del maschio , che caratterizza i regimi autoritari nascondendo un profondo vuoto di affettività e di valori ) cede quindi il passo al dramma personale e familiare in una comunità in cui la virilità- in una prospettiva ossessiva ed inesorabile - rappresenta una credenziale per l' estimazione sociale della famiglia ( in quella siciliana l'onore coincideva per la donna con l' illibatezza e per l' uomo con la vigoria sessuale) , La pressione della famiglia Puglisi- attratta dalla possibilità di nuove nozze per Barbara con il facoltoso Duca di Bronte - e l' invadenza della curia condurranno all' annullamento del matrimonio nonostante l 'intensità di sentimenti dei due giovani sposi .
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Nei chiaroscuri della Catania barocca si consuma il dramma di Antonio Magnano, un giovane e bellissimo Marcello Mastroianni incapace di superare la sua frigidità e di consumare il matrimonio con l' amatissima sposa Barbara Puglisi, interpretata da una incantevole Claudia Cardinale.Il film si sposta in avanti di qualche decennnio rispetto all'omonima opera di Brancati , ambientata in periodo fascista , e se ne discosta conseguentemente , nel contesto socio politico di riferimento. La satira del gallismo che domina l'opera di Brancati ( inteso come esaltazione del maschio , che caratterizza i regimi autoritari nascondendo un profondo vuoto di affettività e di valori ) cede quindi il passo al dramma personale e familiare in una comunità in cui la virilità- in una prospettiva ossessiva ed inesorabile - rappresenta una credenziale per l' estimazione sociale della famiglia ( in quella siciliana l'onore coincideva per la donna con l' illibatezza e per l' uomo con la vigoria sessuale) , La pressione della famiglia Puglisi- attratta dalla possibilità di nuove nozze per Barbara con il facoltoso Duca di Bronte - e l' invadenza della curia condurranno all' annullamento del matrimonio nonostante l 'intensità di sentimenti dei due giovani sposi . Antonio Magnano , prima ambito ed invidiato, diverrà oggetto di scherno da parte dei compaesani . Il riscatto familiare - che il padre Alfio tenta in un postribolo dove morirà - forse arriverà alla notizia che Antonio ha ingravidato la giovane fantesca ( questo evento - che non mi pare riportato dal romanzo - non attenuerà minimamte la malinconia del protagonista che rimane del tutto indifferente tanto che il film pare porre il dubbio sull' effettività della paternità e quindi sul superamento , almeno occasionale , delle difficoltà sessuali di Antonio) . Veramente memorabile l'interpretazione di Rina Morelli , Rosaria Magnano , madre di Antonio, profondamente partecipe del dramma del figlio che dapprima , non esiterà ad affrontare la nuora ed il prelato per evitare l' annullamento del matrimonio , e poi , tenterà di riscattare l' onorabilità del figlio con la immediata diffusione della notizia della prossima maternità della giovane domestica . La regia di Bolognini e la sceneggiatura di Pasolini offrono una splendida fotografia con inquadrature molto intense , esaltate dall'uso del bianco e nero , con un incisivo affresco della Siclia degli anni 60 che attrasse insigni maestri del cinema con i cd film di costume come Pietro Germi ( Sedotta ed abbandonata ) o con straordinari percorsi intimistici come Antonioni ( l' Avventura).
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vjarkiv
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giovedì 9 gennaio 2014
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capolavoro considerato trai i film da salvare
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E' inutile girargli intorno, vero punto focale del film è l'impotenza sessuale del protagonista, come d'altra parte nel romanzo di Brancati da cui il film è tratto. Qualche anno fa proprio nella città etnea, dove si svolgono i fatti, è stato organizzato un convegno di andrologi in cui veniva portato ad esempio il romanzo di Brancati per la descrizione che ne fa dell'impotenza. Per intendersi c'è una identificazione catartica di Vitaliano Brancati nel dramma vissuto dal "bell'Antonio". Poi le capacità artistiche dello scrittore hanno contestualizzato il problema in un ambito sociologico, con il calare il protagonista in una epoca poco tollerante con le "diversità" e le "imperfezioni", quella fascista.
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E' inutile girargli intorno, vero punto focale del film è l'impotenza sessuale del protagonista, come d'altra parte nel romanzo di Brancati da cui il film è tratto. Qualche anno fa proprio nella città etnea, dove si svolgono i fatti, è stato organizzato un convegno di andrologi in cui veniva portato ad esempio il romanzo di Brancati per la descrizione che ne fa dell'impotenza. Per intendersi c'è una identificazione catartica di Vitaliano Brancati nel dramma vissuto dal "bell'Antonio". Poi le capacità artistiche dello scrittore hanno contestualizzato il problema in un ambito sociologico, con il calare il protagonista in una epoca poco tollerante con le "diversità" e le "imperfezioni", quella fascista. Di tutto questo Bolognini ne coglie l'essenza traslando temporalmente alla fine degli anni '50 la storia, non risparmiando le critiche sia alla politica che alla chiesa, aiutato nella sceneggiatura da P.P. Pasolini. Il risultato è questo capolavoro considerato trai i film da salvare e restaurare nella storia del cinema italiano. Attorialmente perfetto così come la rigorosa ambientazione. Fra l'altro alcune scene vennero girate in un quartiere, San Berillo, conosciuto per la concentrazione di prostitute anche all'estero, e che proprio in quegli anni verrà sventrato con una "deportazione" di cittadini senza precedenti, come recentemente visionato nel bellissimo docufilm di Edoardo Morabito "I Fantasmi di San Berillo.
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danko188
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mercoledì 9 marzo 2016
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la bella italia
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Il bell’ Antonio Magnano (Marcello Mastroianni), dopo un soggiorno di studio trascorso a Roma, fa ritorno a Catania, dove ritrova gli affetti più cari, i suoi genitori e il cugino Edoardo (Tomas Milìan), nonché suo migliore amico. Questi, gli mostra la foto di una ragazza, Barbara Puglisi (Claudia Cardinale) di cui s’innamorerà perdutamente e quindi sposarla. Il mancato insorgere di bambini, dopo 12 mesi, farà scoppiare in paese un vociferare assiduo che metterà in crisi la coppia e in discussione il matrimonio stesso.
Tratto dall’omonimo romanzo di Vitaliano Brancati e riadattato per il cinema da Pier Paolo Pasolini, Il bell’Antonio è il ritratto di un giovane dietro il cui fascino è celato un profondo malessere, il ritratto, uno dei più riusciti, della Sicilia e dell’Italia del boom, una terra meravigliosa, impregnata di vizi come il facile amore e di virtù, quali il calore della famiglia e il candore speranzoso, proprio del vero amore.
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Il bell’ Antonio Magnano (Marcello Mastroianni), dopo un soggiorno di studio trascorso a Roma, fa ritorno a Catania, dove ritrova gli affetti più cari, i suoi genitori e il cugino Edoardo (Tomas Milìan), nonché suo migliore amico. Questi, gli mostra la foto di una ragazza, Barbara Puglisi (Claudia Cardinale) di cui s’innamorerà perdutamente e quindi sposarla. Il mancato insorgere di bambini, dopo 12 mesi, farà scoppiare in paese un vociferare assiduo che metterà in crisi la coppia e in discussione il matrimonio stesso.
Tratto dall’omonimo romanzo di Vitaliano Brancati e riadattato per il cinema da Pier Paolo Pasolini, Il bell’Antonio è il ritratto di un giovane dietro il cui fascino è celato un profondo malessere, il ritratto, uno dei più riusciti, della Sicilia e dell’Italia del boom, una terra meravigliosa, impregnata di vizi come il facile amore e di virtù, quali il calore della famiglia e il candore speranzoso, proprio del vero amore.
I toni politici e anti-fascisti come le vicissitudini del protagonista romanzati da Brancati nel ’49, vengono smorzati da Pasolini, che pone l’accento sul contesto del mezzogiorno, datato ma solo in apparenza, colmo di una verve sociale sempre più volta ad un tornaconto lucroso e ristretta all’ inderogabile buon costume ecclesiastico.
Antonio al ritorno a casa viene stretto al petto dalla sua premurosa madre Rosaria (una strepitosa Rina Morelli), mentre è evidente il distacco dal padre Alfio (un energico Pierre Brasseur), più freddo, orgoglioso, vanesio di quell’indole virile ereditata a suo dire dai propri avi. Sovente bracca il figlio non ancora trentenne sulle questioni sentimentali in qualità di autentico e oramai remoto pater familias. Vengono dati ampi margini infatti a tutte le figure care al protagonista, saranno per lui dapprima confortanti certezze i genitori, per poi divenire, specie il padre, elemento irrequieto ed incredulo davanti alla sorprendente realtà coniugale.
Un film bellissimo, magistrali i dialoghi, quelli tra padre-figlio in primis che evidenziano un certa incomunicabilità di fondo, passando per quelli più materni, di mamma Rosaria nei confronti della sposa Barbara, in procinto di divorziare, fino alle ultime confessioni sugli amori passati e le donne di Antonio a suo cugino Edoardo, in auto.
La regia fa buon uso prospettico con qualche grandangolo che Mauro Bolognini ci propone negli esterni siculi, tutte le scene sono pervase di fotografia eccelsa, che risalta l’intimità dei momenti più bui, intrisi di insicurezza e straniamento di una situazione diventata ingestibile per il povero protagonista.
Marcello Mastroianni con questa grande prova riuscì a discostarsi, seppur per breve tempo, da quell’ immagine di sex symbol che non ha mai sentito propria, dopo la sua interpretazione ne La Dolce Vita. E’ elegante, nel vestiario e nel portamento, fascinoso e pertanto credibile. Per la seconda volta dopo I Soliti Ignoti recita con la giovane ed enigmatica Claudia Cardinale (qui rigorosamente doppiata dalla Savagnone), in un ruolo atipico per lei in quanto sia la Puglisi, succube dei voleri di un ricco padre notaio, si appresterà ad interpretare ben presto ruoli più memorabili e battaglieri.
Il bell’Antonio ispirerà anche Pietro Germi nel mostrare e raccontare i caratteri sociologici e giuridici dell’Italia (sempre con la Sicilia a fare da sfondo) nel capolavoro Divorzio all’Italiana, dal cui nome prenderà il filone della commedia nostrana.
Voto 8.5
Danko188
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alespiri
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martedì 29 dicembre 2009
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capolavoro
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Guardare questo film è immergersi nella memoria storica del nostro Paese ed è considerare che, facendo le debite proporzioni, in alcuni contesti, poco è cambiato da allora. Siamo ancora vittime di una sottocultura di ispirazione fascista. Questo ha generato ogni forma di discriminazione odierna.
Il film ci restituisce una Sicilia superba e con una luce che riempie il cuore quando deve, nonostante si tratti di un film in bianco e nero. Marcello Mastroianni, conosciuto in paese come "sciupafemmine" e casanova, nasconde un segreto complesso edipico che verrà fuori, con una conclamata impotenza, dopo il matrimonio con la superba Claudia Cardinale. Il maschilismo imperante, e la società intera, vittima di pregiudizi, lo costringerà,pur amandola, a lasciare la sua sposa.
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Guardare questo film è immergersi nella memoria storica del nostro Paese ed è considerare che, facendo le debite proporzioni, in alcuni contesti, poco è cambiato da allora. Siamo ancora vittime di una sottocultura di ispirazione fascista. Questo ha generato ogni forma di discriminazione odierna.
Il film ci restituisce una Sicilia superba e con una luce che riempie il cuore quando deve, nonostante si tratti di un film in bianco e nero. Marcello Mastroianni, conosciuto in paese come "sciupafemmine" e casanova, nasconde un segreto complesso edipico che verrà fuori, con una conclamata impotenza, dopo il matrimonio con la superba Claudia Cardinale. Il maschilismo imperante, e la società intera, vittima di pregiudizi, lo costringerà,pur amandola, a lasciare la sua sposa. Anch'ella lo rifiuterà, condizionata dal padre, senza capire il problema. Un film forte e vero, un Mastroianni bravissimo a restituirci un personaggio sgomento, che aveva riposto le sue ultime speranze nel suo amico fidato. Quello che poi metterà incinta la cameriera da sempre innamorata del bell'Antonio, e che difenderà questa gravidanza pur di dimostrare al paese intero che Antonio /Marcello ce l'ha fatta, con la complicità dell'amico stesso che si rivelera' anch'egli vittima del sistema, nonostante la sua giovane età. Rivelatrici le sue ultime parole al telefono con Antonio:- Antonio, vivi! Non pensare al passato, da oggi sarai una persona "normale" e potrai avere una famiglia come tutti..". Credendo di proteggerlo e di averlo aiutato, il suo miglior amico condannera' il bell'Antonio ad una vita infelice, una farsa pirandelliana senza via d'uscita.
Grande film.
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[+] la rivincita nel finale
(di marialop)
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