paolo ciarpaglini
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domenica 28 settembre 2008
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unforgetable, paul.
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Ho scelto uno, fra i tanti film, che nella lunga carriera, Newman, ha interpretato alla grande. Ed anche perchè, questo, è il set dove incontrò quella che, ancora oggi è sua moglie; Johanne Woodward. 35 anni in cui uno, fra i più acclamati divi, ha dimostrato di essere un'uomo. Sul set e nella vita privata. Mai pettegolezzi, ne copertine che ritraessero la coppia. Fatto, questo, che oggi invece determina il grado di successo, degli affamati di divismo. Al tempo per divenire qualcuno, era sì utile la bellezza, ma occorreva soprattutto tanta, tanta stoffa). Ma, e ci tengo a precisarlo, il mio non vuol essere un'omaggio alla fedeltà. Anche se la coerenza e forza di un essere umano, la si misura anche da ciò.
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Ho scelto uno, fra i tanti film, che nella lunga carriera, Newman, ha interpretato alla grande. Ed anche perchè, questo, è il set dove incontrò quella che, ancora oggi è sua moglie; Johanne Woodward. 35 anni in cui uno, fra i più acclamati divi, ha dimostrato di essere un'uomo. Sul set e nella vita privata. Mai pettegolezzi, ne copertine che ritraessero la coppia. Fatto, questo, che oggi invece determina il grado di successo, degli affamati di divismo. Al tempo per divenire qualcuno, era sì utile la bellezza, ma occorreva soprattutto tanta, tanta stoffa). Ma, e ci tengo a precisarlo, il mio non vuol essere un'omaggio alla fedeltà. Anche se la coerenza e forza di un essere umano, la si misura anche da ciò. Ma un accorato e sentito plauso, per un divo, che proprio ieri ci ha lasciati. All'età di 83 anni. Con lui, se n'è andato, non solo un grandissimo interprete, dei meravigliosi tempi d'oro di Hollywood. Ma un'icona del suo tempo. Che lottò non poco per distinguersi dall'allora già affermati clischè e sex simbol, James Dean e Marlon Brando. Come saprete, purtroppo, sarà proprio la morte prematura del primo, a determinare una svolta per Newman. L'occasione negatagli fin'allora la ottenne in 'Qualcuno lassù mi ama'. Il resto è storia, quella del cinema più bello. Ricordo del film, in modo particolare la scena in cui il giovane, Alfred Hiton, appena tornato dalla guerra, è gelidamente accolto da un padre che continua ostinatamente a preferirgli, il defunto fratello. Indimenticabile, lo scambio di opinioni, proprio quando suo padre, in un momento di rara intensità cinematografica, tenta di fargli comprendere cosa rappresentava il figlio perduto. E di spiegargli che purtropo, non può soffocare, questa voce, nonostante ammetta di aver sbagliato con Alfred. Il dolore di questa confessione, è tanto, da provocare una reazione di non belligeranza di Newman, toccato ma glaciale, che se ne va. "..Alfred..non te ne andare..", l'infarto gli sarà fatale.
Alfred è un giovane rampollo, ricco, e con un'avvenire già stabilito, a modo di vedere del padre. Ma lui, non la pensa affatto così. Come chiarisce a colazione, lui stesso: "non voglio diventare il tuo lacchè". Ad un party, incontra Mary S. Jhon (la Woodward), con 'l'amico'. Uno sguardo tra i due è sufficente, affinchè Alfred, scommetta con l'amico di riuscire a farla sua. Il fascino di Newman, in questo film, è prorompente. Pregno di un magnetismo che solo pochi attori, prima e dopo di lui, hanno posseduto. Il matrimonio con Mary, sarà un completo fallimento, a causa della frivolezza di una moglie che vorrebbe il marito, più presente. Il giovane Eaton, difatti, stà solo impegnandosi con tutte le forze per distinguersi dal padre, e costruire un futuro per loro due. Lei, tornerà fra le braccia del vecchio 'amico'. Lui troverà l'amore, in una donna di modesta famiglia. Unica pecca del film, il finale, un po compresso. Tagliato. Ma ciò non ne intacca più di tanto lo spessore ed il fascino.
'Lo spaccone', consacrerà Newman, fra i più indiscussi divi di Hollywood. Ma, e questo è un parere personale, è con "Nick mano fredda" che Newman, compie il suo capolavoro. Assolutamente indimenticabile. Come per sempre, indimenticabili, resteranno nell'immaginario collettivo, i suoi occhi leggendari. Ciao Paul.
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daniele'80
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martedì 29 marzo 2005
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'tinte pastello'
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Ho visto questo film l'ultima volta che è stato trasmesso alla televisione,e cioè il 31 dicembre 2004 su Rete4:mi ha tenuto quindi compagnia durante quel lungo e freddo pomeriggio che si avvicinava al volgere di un altro anno.Per questo lo ricordo con affetto nonostante non sia certo un film perfetto,soprattutto per quanto riguarda la sceneggiatura;infatti,lungi dall'essere un perfetto meccanismo drammaturgico quale era stato 'I peccatori di Peyton Place'(tratto dall'omonimo romanzo di Grace Metalious),quello che forse è il film più amato e più visto di Mark Robson,'From the terrace' si apre con una digressione un pò troppo lunga sulla situazione familiare del protagonista(il rapporto conflittuale con il padre,l'alcolismo della madre),senza che poi tali elementi narrativi abbiano delle conseguenze dirette sullo snodarsi della vicenda.
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Ho visto questo film l'ultima volta che è stato trasmesso alla televisione,e cioè il 31 dicembre 2004 su Rete4:mi ha tenuto quindi compagnia durante quel lungo e freddo pomeriggio che si avvicinava al volgere di un altro anno.Per questo lo ricordo con affetto nonostante non sia certo un film perfetto,soprattutto per quanto riguarda la sceneggiatura;infatti,lungi dall'essere un perfetto meccanismo drammaturgico quale era stato 'I peccatori di Peyton Place'(tratto dall'omonimo romanzo di Grace Metalious),quello che forse è il film più amato e più visto di Mark Robson,'From the terrace' si apre con una digressione un pò troppo lunga sulla situazione familiare del protagonista(il rapporto conflittuale con il padre,l'alcolismo della madre),senza che poi tali elementi narrativi abbiano delle conseguenze dirette sullo snodarsi della vicenda.Infatti,non è dato di intuire con chiarezza verso quale direzione la storia voglia dirigersi fino a quando,a secondo tempo inoltrato,il giovane,dopo il matrimonio,intraprende un viaggio d'affari durante il quale incontra Natalie(Myrna Loy)per la quale incomincia a provare un sentimento,ricambiato,perchè rappresenta quella tranquillità e normalità che nè la sua famiglia d'origine,nè la moglie,nè lo spietato mondo del lavoro sempre assetato di denaro e potere gli hanno saputo offrire.La sceneggiatura quindi non è ben equilibrata e strutturata proprio perchè il personaggio di Natalie entra in scena troppo tardi,quando ormai ci siamo affezionati,nel bene e nel male,al personaggio della moglie.Anche certi schematismi nella caratterizzazione dei personaggi appaiono oggi un pò troppo semplicistici,riduttivi e superati:Mary,la moglie,non è un personaggio così negativo,o almeno non è tale per buona parte del film.Tuttavia non è un film disprezzabile,e nel complesso è un buon prodotto,realizzato con cura e dotato di un suo fascino.Quel fascino particolare che solo i drammi della 'vecchia Hollywood' sanno regalare,grazie alle loro trame passionali e intricate,alle ambientazioni crepuscolari dalle 'tinte pastello' e grazie anche al carisma dei grandi attori,anzi dei 'divi' di un tempo:qui addirittura abbiamo la coppia più longeva del cinema americano in forma smagliante.Scena-cult:Alfred e Natalie,legati da un sentimento esclusivamente platonico e costretti a lasciarsi,si salutano(ma solo temporaneamente...)fra gli alberi semi-spogli di un bosco avvolti da un'atmosfera autunnale tipica della provincia americana.Voto:sei e mezzo.
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