figliounico
|
mercoledì 27 dicembre 2023
|
un giallo alla hitchcock
|
|
|
|
Tratto da un romanzo giallo di Ethel White, scritto alla maniera di Agata Christie, The Spiral Staircase, diretto da Siodmak nel ’46, ha un soggetto che sarà ripreso più volte in film dal plot simile, da ultimo in Knives Out del 2019 di Rian Johnson. Il film è girato tutto in interni, in una lussuosa villa padronale ottocentesca dove agisce indisturbato, fino all’ultima drammatica sequenza sulla scala a chiocciola, che forse ispirerà Hitchcock per la scala elicoidale della torre campanaria nella scena finale di Vertigo, un misterioso assassino la cui identità lo spettatore è chiamato a svelare, come se partecipasse al racconto in veste di detective, individuandolo in una ristretta rosa di sospetti.
[+]
Tratto da un romanzo giallo di Ethel White, scritto alla maniera di Agata Christie, The Spiral Staircase, diretto da Siodmak nel ’46, ha un soggetto che sarà ripreso più volte in film dal plot simile, da ultimo in Knives Out del 2019 di Rian Johnson. Il film è girato tutto in interni, in una lussuosa villa padronale ottocentesca dove agisce indisturbato, fino all’ultima drammatica sequenza sulla scala a chiocciola, che forse ispirerà Hitchcock per la scala elicoidale della torre campanaria nella scena finale di Vertigo, un misterioso assassino la cui identità lo spettatore è chiamato a svelare, come se partecipasse al racconto in veste di detective, individuandolo in una ristretta rosa di sospetti. Suggestiva risulta l’inquadratura in primissimo piano della pupilla del serial killer, che in realtà è l’occhio dello stesso regista, un’idea che sarà ripresa esasperandola in metacinema ne’ L’occhio che uccide di Michael Powell del 1960; altrettanto notevole è quella in cui il volto della protagonista, una giovane ed indifesa ragazza muta, è visto riflesso allo specchio ed attraverso lo sguardo dell’assassino.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a figliounico »
[ - ] lascia un commento a figliounico »
|
|
d'accordo? |
|
citizen kane
|
martedì 31 ottobre 2023
|
il capolavoro padre di tutti
|
|
|
|
Questo film è il padre di tutti i film thrilling che verranno nella storia del cinema, con serial killers, psicopatici assassini , atmosfere gotiche etc etc. Senza questo film Mario Bava e Dario Argento non avrebbero realizzato i loro, con l'assassino in veste, guanti e cappello nero(forse li avevano già inventati Cornell Woolrich e prima ancora il grande nonno E.A.Poe nei loro romanzi). Nasce qui l'inquadratura in primissimo piano dell'occhio che,nella sua psiche distorta, perversamente osserva la vittima e la realtà che lo circonda. Il cast è semplicemente eccezionale con Dorothy Mac Guire e la grande Ethel Barrymore sugli altri.La location nella villa gotica isolata perfetta.Regia eccezionale.
|
|
[+] lascia un commento a citizen kane »
[ - ] lascia un commento a citizen kane »
|
|
d'accordo? |
|
paolp78
|
sabato 18 marzo 2023
|
precursore dei thriller dei nostri giorni
|
|
|
|
Noir con una bella trama, ottimamente sceneggiata, ed impreziosito da alcune scene ad alta tensione nelle quali si manifesta al meglio la tecnica e l’estro del regista Robert Siodmak, grande esperto del genere.
Stupisce, tenuto conto di quanto sia datata la pellicola, come Siodmak ricerchi l’effetto terrificante, ricorrendo a tecniche visive e di ripresa che al tempo erano alquanto una rarità e che rendono la pellicola una pregevole antesignana dei thriller moderni, sebbene ovviamente con le debite proporzioni, non dovendosi certo aspettare gli eccessi di suspense a cui ci hanno abituato le pellicole di oggigiorno.
Un altro elemento che avvicina l’opera ai film moderni è senz’altro costituito dalle musiche insolitamente incisive per il tempo ed adattissime ad accrescere la tensione.
[+]
Noir con una bella trama, ottimamente sceneggiata, ed impreziosito da alcune scene ad alta tensione nelle quali si manifesta al meglio la tecnica e l’estro del regista Robert Siodmak, grande esperto del genere.
Stupisce, tenuto conto di quanto sia datata la pellicola, come Siodmak ricerchi l’effetto terrificante, ricorrendo a tecniche visive e di ripresa che al tempo erano alquanto una rarità e che rendono la pellicola una pregevole antesignana dei thriller moderni, sebbene ovviamente con le debite proporzioni, non dovendosi certo aspettare gli eccessi di suspense a cui ci hanno abituato le pellicole di oggigiorno.
Un altro elemento che avvicina l’opera ai film moderni è senz’altro costituito dalle musiche insolitamente incisive per il tempo ed adattissime ad accrescere la tensione.
Nel cast si impone con una prova eccellente una giovane ma già bravissima Dorothy McGuire, attrice che personalmente ho sempre molto apprezzato: pur non potendo fare uso della parola per via della parte assegnatale (quella di una ragazza rimasta muta a seguito di un trauma), ma McGuire ruba la scena, risultando protagonista assoluta della pellicola. Oltre alla McGuire nei ruoli di primo piano ci sono due grandissimi attori: la veterana Ethel Barrymore, anch’ella limitata da un personaggio che la costringe a recitare allettata, ma comunque capace di lasciare il segno; e l’ottimo George Brent che ricopre la parte con una recitazione elegante e di ottimo effetto. Il cast è completato da Kent Smith, dalla bella Rhonda Fleming e dalla meno avvenente ma certamente bravissima Elsa Lanchester.
Apprezzabile lo sviluppo della trama, con un finale non scontato.
Siodmak riesce a dare il giusto impulso alla pellicola sin dalla magistrale scena iniziale, con la quale accende immediatamente l’interesse dello spettatore.
Una curiosità: l’occhio dell’assassino, oggetto di inquadrature strettissime in varie scene cruciali della pellicola, tra cui appunto quella sopra citata che apre l’opera, appartiene proprio allo stesso regista.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a paolp78 »
[ - ] lascia un commento a paolp78 »
|
|
d'accordo? |
|
samanta
|
mercoledì 26 febbraio 2020
|
quella orribile scala ...
|
|
|
|
Il regista del film Robert Sidmak era di origine tedesca e come molti altri artisti all'avvento del nazismo lasciò la Germania e nel 1940 arrivò in USA e per 12 anni diresse ben 23 film, per poi ritornare in Europa con scarso successo, un ultimo film Custer eroe del West con Robert Shaw fu girato in USA nel 1967. La maggioranza dei film erano noir anche noti e di successo (Quinto non ammazzare, Gangsters) anche se il film che girò prima di ritornare in Europa: Il corsaro dell'Isola Verde con Burt Lancaster è un divertente film di avventura a colori; diresse anche Vacanze di Natale una commedia drammatica con Gene Kelly e un'inedita Deanna Durbin molto brava.
[+]
Il regista del film Robert Sidmak era di origine tedesca e come molti altri artisti all'avvento del nazismo lasciò la Germania e nel 1940 arrivò in USA e per 12 anni diresse ben 23 film, per poi ritornare in Europa con scarso successo, un ultimo film Custer eroe del West con Robert Shaw fu girato in USA nel 1967. La maggioranza dei film erano noir anche noti e di successo (Quinto non ammazzare, Gangsters) anche se il film che girò prima di ritornare in Europa: Il corsaro dell'Isola Verde con Burt Lancaster è un divertente film di avventura a colori; diresse anche Vacanze di Natale una commedia drammatica con Gene Kelly e un'inedita Deanna Durbin molto brava.
La trama: il film è ambientato agli inizi del 1900 in una cittadina del New England: in una villa solitaria in mezzo ai boschi, vivono con la sig.ra Warren (Ethel Barrymore appartenente con i fratelli Lionel e John alla più famosa famiglia del cinema di Hollywood) vedova, il figliastro Alberto (George Brent, attore che interpretò un gran numero di film di discreta qualità, ma che non riuscì a uscire dal ruolo di caratterista di lusso) e il figlio Stefano, vive con loro anche la segretaria di Alberto e amante di Stefano: Bianca (Rhonda Fleming: bellezza da Technicolor; Sfida al O.K. Corral), una coppia di domestici i coniugi Oates (lei è Elsa Lanchester nota caratterista interpreterà la tata cattiva in Mary Poppins), ma soprattutta la bella e buona Elena (Dorothy McGuire brava attrice proveniente dal teatro che pur recitando molto bene: Scandalo al sole, La legge del signore non ebbe una grande fortuna cinematografica)) dama di compagnia della sig.ra Warren, la ragazza è muta a causa di un grave shock subito, il medico della Warren il dr. Parry (Kent Smith) che è innamorato di Ellen è convinto che possa guarire . Nella cittadina si aggira un serial killer che uccide le ragazze menomate. La prossima vittima sarà nella villa dove la sig. ra Warren supplica la sua affezionata Ellen di abbandonare la casa.
Il film che si può definire un thriller con elementi di horror, si sviluppa in atmosfera di incubo, in una notte di pioggia ininterrotta, dove in un'atmosfera di incubo si aggira l'assassino di cui è inquadrato solo in primo piano l'occhio. in cui è riflesso nella pupilla il volto della prossima vittima. Il clima creato dal regista (di cui è l'occhio ...) è ossessivo , è un noir in cui avvalendosi del gioco tra il bianco e nero della fotografia messo in gran risalto, si determina un'intelligente fusione di suspense e horror; si è sempre in attesa che qualcosa di terribile si verifichi finchè non scoppia la tragedia. Per ovvi motivi per chi non ha visto il film non dico il finale, basterà sapere che Ellen acquisterà la voce e che la scala a chiocciola che conduce alle cupe cantine della casa è un elemento importante della storia. Il film è nel suo genere un capolavoro, il regista dimostra un'abilità non comune, supportato dall'interpretazione di una grande Ethel Barrymore (Premio Oscar per il film Il Ribelle) e che avrà per questo film una nomination e dall'ottima interpretazione di Dorothy McGuire che avrebbe meritato ben di più da Hollywood.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a samanta »
[ - ] lascia un commento a samanta »
|
|
d'accordo? |
|
luigi chierico
|
giovedì 25 giugno 2015
|
la spirale della verità
|
|
|
|
Troppi anni sono trascorsi da quando questo film è stato realizzato,all’epoca memorabile, ed ancor più ne sono passati,tanto che si perdono nella memoria, circa un secolo, dall’epoca in cui i fatti si svolgono. Dimenticati:l’ambiente,i costumi ,le abitudini,le luci. Il regista ebreo Robert Siodmak ci offre l’occasione oggi di vivere una storia drammatica svoltasi,nella fantasia dell’autore, ai primi del xx secolo, facendoci tornare così a calarci in una realtà di cui ignoriamo ogni contorno, ogni dettaglio. E’ come vedere film dell’epoca romana o medioevale, non dico della preistoria,è di questi giorni il film “Jurassic World”. La considerazione che si fa è che siamo in molti ad essere figli di quell’epoca della Belle epoche,gli altri sono figli della guerra, una guerra mai finita, ancora se ne sentono gli echi giungere da vicino o da lontano; sono figli delle rivoluzioni intellettuali e di costume,della tecnologia e dell’ informatica.
[+]
Troppi anni sono trascorsi da quando questo film è stato realizzato,all’epoca memorabile, ed ancor più ne sono passati,tanto che si perdono nella memoria, circa un secolo, dall’epoca in cui i fatti si svolgono. Dimenticati:l’ambiente,i costumi ,le abitudini,le luci. Il regista ebreo Robert Siodmak ci offre l’occasione oggi di vivere una storia drammatica svoltasi,nella fantasia dell’autore, ai primi del xx secolo, facendoci tornare così a calarci in una realtà di cui ignoriamo ogni contorno, ogni dettaglio. E’ come vedere film dell’epoca romana o medioevale, non dico della preistoria,è di questi giorni il film “Jurassic World”. La considerazione che si fa è che siamo in molti ad essere figli di quell’epoca della Belle epoche,gli altri sono figli della guerra, una guerra mai finita, ancora se ne sentono gli echi giungere da vicino o da lontano; sono figli delle rivoluzioni intellettuali e di costume,della tecnologia e dell’ informatica. Non sono gli eredi della rivoluzione Francese,delle guerre di Indipendenza,della guerra di Secessione,la rivoluzione d’Ottobre. Ed è per questo che nel film si vede a lume di candela, si accendono i lumi a petrolio e le luci a gas. Non c’è colore se non il bianco o il nero, tanto basta a farne un ottimo film. Se “Il lutto si addice ad Elettra”, il nero si addice ai film gialli, ai fatti appunto di cronaca nera.
Il film magistralmente interpretato da George Brent, Dorothy McGuire, la dolce Helen Capel,e da due miti del vecchio cinema: Kent Smith e Ethel Barrymore (una famiglia per 4 generazioni di attori), si svolge tra casa,cantina e la camera della signora Warren, l’anziana Ethel afflitta da un male che la obbliga al letto e al silenzio, ma chi è veramente muta è Helen. La scala a chiocciola come una spirale che tira in basso in una invidiabile cantina che non conserva solo bottiglie ma segreti e delitti.
George Brent è il figliastro della signora Warren,una figura,quella di figliastro,che non si incontra quasi più nel linguaggio della società moderna in cui le famiglie più che aperte sono oramai apertissime, poco manca che un figlio diventi padre di suo padre (Vedi, per esempio,“Grazie…nonna” con Edwige Fenech).
Un film che si segue benissimo, un dialogo continuo ben doppiato da veri professionisti della fonetica (La voce umana è il più bello strumento che esista, ma è anche il più difficile da suonare. Richard Strauss). Una fotografia efficace,talora basta l’incerta fiamma di una candela a far luce, non solo attorno a sé ma all’intrigata vicenda che tiene col fiato sospeso, per d’avvero un bel thriller con una giusta misura di suspense che ricorda Notorius, dello stesso anno, del maestro Alfred Hitchcock, altra cantina di vini pregiati e non solo, altra malata per casa,altre scale anche se non a chiocciole.
Sulla trama,posso dire che c’è chi trama, ma come Helen tacerò.
Non resta che vederlo, oramai in casa, se qualche emittente continuerà a far rivivere pellicole chiuse in quelle che all’epoca si chiamavano “ruote” ed a cui si poteva assistere solo in un cinema con proiettore a carboncini,”Altri tempi”direbbe il regista Blasetti.chibar22@libero.it
[-]
|
|
[+] lascia un commento a luigi chierico »
[ - ] lascia un commento a luigi chierico »
|
|
d'accordo? |
|
darkglobe
|
martedì 17 febbraio 2015
|
la declinazione del terrore
|
|
|
|
Noir di grande suspense, datato 1946, tratto dal romanzo Some Must Watch di Ethel Lina White e diretto da Robert Siodmak.
Protagonista del film, ambientato nei primi del '900, è Helen Capel (interpretata da Dorothy McGuire) ragazza affetta da mutismo dovuto a cause psicologiche, che fa da badante all'anziana signora Warren (Ethel Barrymore), piuttosto malandata ma dal carattere arcigno, nonché madre di due fratelli che si detestano, il figliastro professor Albert Warren (George Brent) ed il donnaiolo Steve Warren (Gordon Oliver), che corteggia Blanche (Rhonda Fleming), la bella segretaria del primo.
[+]
Noir di grande suspense, datato 1946, tratto dal romanzo Some Must Watch di Ethel Lina White e diretto da Robert Siodmak.
Protagonista del film, ambientato nei primi del '900, è Helen Capel (interpretata da Dorothy McGuire) ragazza affetta da mutismo dovuto a cause psicologiche, che fa da badante all'anziana signora Warren (Ethel Barrymore), piuttosto malandata ma dal carattere arcigno, nonché madre di due fratelli che si detestano, il figliastro professor Albert Warren (George Brent) ed il donnaiolo Steve Warren (Gordon Oliver), che corteggia Blanche (Rhonda Fleming), la bella segretaria del primo. Helen, innamorata e ricambiata dal Dott. Parry (Kent Smith), che vorrebbe guarirla, viene allontanata da casa dalla anziana donna, che teme per la sua sorte, dato che uno psicopatico sta colpendo da tempo le ragazze della zona con problemi fisici. Mentre Helen si dirige in cantina, scendendo per la scala a chiocciola (quotidianamente percorsa quale elemento simbolico della casa) per prendere la propria valigia, scopre il cadavere della segretaria Blanche che è stata strangolata poco prima dallo stesso psicopatico.
Buon approfondimento psicologico dei personaggi, amplificato in alcuni momenti topici dal contrasto dei chiaroscuri nelle scene che tende a riflettere lo stato di turbamento dei protagonisti. Spesso inoltre compaiono primi piani dell'occhio dell'assassino, quale unico indizio della sua identità, finalizzati ad accrescere l'alone di mistero e terrore che caratterizza il film. Si sente a volte un po' la mancanza della maliziosa ironia tipica dei film di Hitchcock, tanto che il film appare un po' monocorde nella sua diegesi, pur facendo ricorso ad un metodo filmico tipico di Siodmak, basato sull'utilizzo di lunghi ed ininterrotti piani sequenza che in qualche modo facilitano l'immersione dello spettatore nell'atmosfera del film.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a darkglobe »
[ - ] lascia un commento a darkglobe »
|
|
d'accordo? |
|
isin89
|
lunedì 2 febbraio 2015
|
suspense e follia
|
|
|
|
Un connubio perfetto tra giallo e thriller in cui la suspense e il mistero vengono perfettamente orchestrate all'interno di uno scenario tipico da film dell'orrore. La trama semplice ed essenziale (tratta dal romanzo 'Some Must Watch' di Ethel Lina White) viene magistralmente stravolta nella narrazione da un uso preciso e dettagliato di immagini suggestive e coinvolgenti che evidenziano nello specifico i forti contrasti di luce tra chiaro e scuro. È proprio sul contrasto tra bianco e nero, luce e ombra, che il regista si sofferma maggiormente aumentando in questo modo la percezione del terrore e del pericolo. Le scene di 'paura' sono girate accentuando il più possibile il contrasto del nero sul bianco in modo che le immagini risultino buie, tetre e il più oscuro possibile.
[+]
Un connubio perfetto tra giallo e thriller in cui la suspense e il mistero vengono perfettamente orchestrate all'interno di uno scenario tipico da film dell'orrore. La trama semplice ed essenziale (tratta dal romanzo 'Some Must Watch' di Ethel Lina White) viene magistralmente stravolta nella narrazione da un uso preciso e dettagliato di immagini suggestive e coinvolgenti che evidenziano nello specifico i forti contrasti di luce tra chiaro e scuro. È proprio sul contrasto tra bianco e nero, luce e ombra, che il regista si sofferma maggiormente aumentando in questo modo la percezione del terrore e del pericolo. Le scene di 'paura' sono girate accentuando il più possibile il contrasto del nero sul bianco in modo che le immagini risultino buie, tetre e il più oscuro possibile. Al contrario, le scene in cui ci viene mostrata la giovane Elena sono più moderate e le luci appaiono sicuramente più luminose e risplendenti evidenziando l'innocenza e l'angelica figura della bella protagonista. I primi piani sugli occhi dell'assassino, inoltre, costituiscono una trovata stilistica originale e affascinante che nel mondo del cinema horror verrà ripresa e riutilizzata in maniera consistente da altri grandi maestri come Dario Argento e Lucio Fulci, tra gli altri. Se da un lato il dettaglio dell'occhio consegue con successo l'intenzione di spaventare e inquietare, dall'altro lato risulta alquanto efficace il tentativo di accrescere il mistero riguardante la vera identità del killer dal momento che riusciamo a vedere solo in parte chi esso sia. Luce e ombra, dettagli sul corpo e inquadrature suggestive non sono di certo gli unici elementi che rendono La Scala a Chiocciola un film tipicamente horror. Le scenografie e le ambientazioni cupe e claustrofobiche fanno il resto regalandoci uno scenario a dir poco inquietante che avvolge il film intero in una spirale di brivido e follia. La casa della famiglia Warren avvolta nel buio del bosco, l'assassino che si rivela essere la persona meno sospettabile di tutte e la scala a chiocciola che, oltre a dare il titolo al film, diventa l'elemento centrale dello sviluppo narrativo della storia dato che la risoluzione generale degli eventi avviene proprio lungo la lugubre scala della villa.
Una bellissima ed efficace visione che funziona egregiamente e lascia un segno indelebile all'interno del panorama giallo-horror. Sicuramente ha fatto scuola.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a isin89 »
[ - ] lascia un commento a isin89 »
|
|
d'accordo? |
|
dounia
|
lunedì 27 febbraio 2012
|
una vera suspence
|
|
|
|
La storia del film racconta un giallo. Siamo in America all'inizio del 1900. Una famiglia ricca, composta da due fratelli e una mamma anziana malata, ha in casa una cuoca a cui piace bere vino, un uomo che l'aiuta in varie attività e due ragazze: una assistente della signora anziana e la segretaria. La giovane ragazza che assiste l'anziana signora è muta, ma sa anche lei del fatto che ha colpito ultimamente la cittadina in cui abitano: un assassino-seriale ha colpito ancora. L'anziana signora ha paura per la ragazza e fa in modo che vada a Boston dove venga curata di più per la sua menomazione. Glielo fa dire dal giovane medico sotto il quale vuole farsi mettere in cura. I due fratelli che compongono la ricca famiglia non vanno d'accordo e la madre spiega loro che il padre era molto più energico e decisivo, non aveva l'atteggiamento che hanno loro.
[+]
La storia del film racconta un giallo. Siamo in America all'inizio del 1900. Una famiglia ricca, composta da due fratelli e una mamma anziana malata, ha in casa una cuoca a cui piace bere vino, un uomo che l'aiuta in varie attività e due ragazze: una assistente della signora anziana e la segretaria. La giovane ragazza che assiste l'anziana signora è muta, ma sa anche lei del fatto che ha colpito ultimamente la cittadina in cui abitano: un assassino-seriale ha colpito ancora. L'anziana signora ha paura per la ragazza e fa in modo che vada a Boston dove venga curata di più per la sua menomazione. Glielo fa dire dal giovane medico sotto il quale vuole farsi mettere in cura. I due fratelli che compongono la ricca famiglia non vanno d'accordo e la madre spiega loro che il padre era molto più energico e decisivo, non aveva l'atteggiamento che hanno loro. L'anziana signora malata, inoltre, non vuole vedere l'infermiera che deve assisterla, così, dopo alcuni giorni, la donna si licenzia. Il figlio più giovane è innamorato della segretaria che, dopo aver visto delle "avance", non ne vuole sapere e decide di andare via. Fa capire alla ragazza muta che parte con lei e va a prendere la valigia in cantina dove viene assassinata. In casa c'è l'atmosfera giusta perché si compia un altro delitto: l'infermiera si è linceziata, la cuoca si è ubriacata, le altre persone, tranne la donna malata, la ragazza muta e il figlio della signora, sono fuori. E' una sera buia, piove e c'è vento; una finestra si è aperta spesso. Il regista inquadra più volte la presenza dell'assassino in casa. La scala a chiocciola, che va dal piano terra al primo piano e alla cantina ed è quotidianamente salita e scesa dai personaggi del film, viene sempre mostrata dal regista. La ragazza muta, andando in cantina e vedendo l'omicidio, capisce in quale realtà si trova e cerca di venire fuori da quella situazione. Il film è bello per l'ansia che crea, per i vari momenti vissuti dalla ragazza muta e per la sensazione positiva che genera ancora oggi il cinema in bianco e nero. E' si, di tanti anni fa, ma appartiene a quella categoria di film che lo spettatore guarda sempre volentieri anche oggi. Film belli nella storia e ottimi nella tecnica.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a dounia »
[ - ] lascia un commento a dounia »
|
|
d'accordo? |
|
il cinefilo
|
sabato 16 ottobre 2010
|
questo è il vero cinema thriller
|
|
|
|
TRAMA:La storia si svolge agli inizi del novecento in una villa isolata nel New England,dove una giovane governante muta rischia di diventare la prossima vittima di un misterioso assassino...COMMENTO:Quando si parla di cinema giallo-thriller(all'epoca il termine"thriller"ovviamente non esisteva)è difficile trovare esempi migliori del film di Robert Siodmak in quanto riesce a essere emozionante e perturbante a un livello tale da potersi eguagliare al futuro classico di Alfred Hitchcock intitolato PSYCO e ad alcuni altri importanti titoli del filone cinematografico in questione.
Quest'opera è stata realizzata nel 1946 ma numerosi fattori stilistici quali l'atmosfera inquietante e notturna della scenografia(il clima piovoso fuori dalla villa e la cantina),i vari primi piani(geniali)dell'occhio dell'assassino che,da soli,rendono evidente l'universo di follia che si nasconde nella mente del losco figuro(facendo assumere al film una notevole valenza psicanalitica),la tensione che non conosce un attimo di tregua e la leggendaria sequenza dell'omicidio nella cantina avvolta dalle tenebre rendono questo bellissimo film meritevole della quinta stella che ho deciso di assegnare in omaggio,anche,alla sua totale superiorità rispetto alle scadenti fesserie odierne che hanno molto(troppo)da imparare dal capolavoro di R.
[+]
TRAMA:La storia si svolge agli inizi del novecento in una villa isolata nel New England,dove una giovane governante muta rischia di diventare la prossima vittima di un misterioso assassino...COMMENTO:Quando si parla di cinema giallo-thriller(all'epoca il termine"thriller"ovviamente non esisteva)è difficile trovare esempi migliori del film di Robert Siodmak in quanto riesce a essere emozionante e perturbante a un livello tale da potersi eguagliare al futuro classico di Alfred Hitchcock intitolato PSYCO e ad alcuni altri importanti titoli del filone cinematografico in questione.
Quest'opera è stata realizzata nel 1946 ma numerosi fattori stilistici quali l'atmosfera inquietante e notturna della scenografia(il clima piovoso fuori dalla villa e la cantina),i vari primi piani(geniali)dell'occhio dell'assassino che,da soli,rendono evidente l'universo di follia che si nasconde nella mente del losco figuro(facendo assumere al film una notevole valenza psicanalitica),la tensione che non conosce un attimo di tregua e la leggendaria sequenza dell'omicidio nella cantina avvolta dalle tenebre rendono questo bellissimo film meritevole della quinta stella che ho deciso di assegnare in omaggio,anche,alla sua totale superiorità rispetto alle scadenti fesserie odierne che hanno molto(troppo)da imparare dal capolavoro di R.Siodmak.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a il cinefilo »
[ - ] lascia un commento a il cinefilo »
|
|
d'accordo? |
|
chiari alessandro
|
venerdì 30 maggio 2008
|
l'arte di creare la paura
|
|
|
|
Capita talvolta che, quando sei spaparazzato sul lettino a goderti il meritato sole estivo, arriva il solito “amico” che ti fa lentamente scivolare lungo la schiena un rivoletto di acqua ghiacciata. Sicuramente per motivi diversi, ma con effetto pressoché identico, capita di sentire un gelido brivido che ti percorre le spalle durante la visione di questo gran bel film; onore al merito di un regista che riesce a spargere emozioni senza farci vedere nemmeno una goccia di sangue, giocando solo ed esclusivamente sulle atmosfere e sulla tensione psicologica, fino a farci immergere a tal punto nella parte dei protagonisti che cominciamo a temere quello che potrebbe succedere loro come se si trattasse di noi stessi.
[+]
Capita talvolta che, quando sei spaparazzato sul lettino a goderti il meritato sole estivo, arriva il solito “amico” che ti fa lentamente scivolare lungo la schiena un rivoletto di acqua ghiacciata. Sicuramente per motivi diversi, ma con effetto pressoché identico, capita di sentire un gelido brivido che ti percorre le spalle durante la visione di questo gran bel film; onore al merito di un regista che riesce a spargere emozioni senza farci vedere nemmeno una goccia di sangue, giocando solo ed esclusivamente sulle atmosfere e sulla tensione psicologica, fino a farci immergere a tal punto nella parte dei protagonisti che cominciamo a temere quello che potrebbe succedere loro come se si trattasse di noi stessi. E che dire di quando, mostrandoci una finestra aperta, ci fa credere che vi sia passato l’assassino per introdursi dentro casa, assecondandoci in tale convinzione quando (subito dopo) ci mostra il primo piano dell’occhio omicida annidato nel corridoio dell’abitazione e noi (stupidi) pensiamo a quanto fosse ingenuo il cinema di 64 anni fa per tentare di farci credere che nessuno di tutti quelli che vi scorrazzava in largo ed in lungo avesse notato chi vi si era furtivamente introdotto; salvo poi farci ricredere (nell’unico modo logicamente credibile) quando scopriremo che era tutto possibilissimo perché l’assassino era proprio una persona di casa! Meraviglioso.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a chiari alessandro »
[ - ] lascia un commento a chiari alessandro »
|
|
d'accordo? |
|
|