jean
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lunedì 19 agosto 2024
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casablanca un classico intramontabile.
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Rick Blaine (Humphrey Bogart) cinico gestore del Rick’s cafè Amèricain a Casablanca scopre che la sua ex fiamma Llsa (Ingrid Bergmann) è in città con il marito è capo della resistenza Ceca Victor Laszlo (Paul Henreid). Al inizio lui la tratta con freddezza ma presto L’amore trai i due si riaccende…
Il regista Michael Curtiz “confeziona” una delle storie d’amore più belle del cinema classico con due star d’eccezione dell’epoca; Humphrey Bogart è Ingrid Bergman. Un film romantico ma che sa mischiare nell’ mezzo anche un pizzico di intrigo, melodramma e mistero tutto racchiuso in un cast straordinario. Con tre premi Oscar vinti per: miglior film,miglior regia, è miglior sceneggiatura rimane uno dei film più amato del mondo.
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fabio
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venerdì 15 febbraio 2019
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un classico del cinema
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Da vedere e rivedere. Un perfetto equilibrio tra testo e immagine. Attori al meglio. Consigliato a tutti e a tutte le età.
Un dramma dentro un dramma più grande, uomini messi di fronte alla scelta morale.
La semplicità con cui viene dipanato il racconto è sorprendente; pur intrecciando molteplici temi la trama risulta fluida e il ritmo non scade mai.
Il film ha fatto scuola ed ha influenzato intere generazioni entrando nella memoria collettiva.
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rongiu
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lunedì 20 agosto 2018
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suspense, romanticismo e comicità.
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Puoi vedere il film più e più volte, mese dopo mese, anno dopo anno, non lo troverai né stagionato né consueto. Cosa accade se ascolti la tua musica preferita? Più l’ascolti, più ti piace cogliendone nuove tonalità, nuove sfumature. Quando terminerai di vedere “Casablanca” l’effetto emozionale sarà quello di rituffarti nei problemi di tre piccole persone entrate prepotentemente nel tuo “ego o sé o identità di cinefilo”. Film robusto come da tradizione hollywoodiana. Il regista, Michael Curtiz e gli scrittori (Julius J. Epstein, Philip G.
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Puoi vedere il film più e più volte, mese dopo mese, anno dopo anno, non lo troverai né stagionato né consueto. Cosa accade se ascolti la tua musica preferita? Più l’ascolti, più ti piace cogliendone nuove tonalità, nuove sfumature. Quando terminerai di vedere “Casablanca” l’effetto emozionale sarà quello di rituffarti nei problemi di tre piccole persone entrate prepotentemente nel tuo “ego o sé o identità di cinefilo”. Film robusto come da tradizione hollywoodiana. Il regista, Michael Curtiz e gli scrittori (Julius J. Epstein, Philip G. Epstein e Howard Koch) sono tutti vincitori di premi Oscar. Mostrarci Rick, Ilsa e gli altri vivere in un tempo storico ed in un luogo poco “ospitale” può essere una delle tante chiavi di lettura. L’indubbio valore e la ricchezza di personaggi “gregari” quali (Greenstreet proprietario del club, Lorre l’imbroglione, Rains capo della polizia e personaggi minori come la ragazza che farà di tutto per aiutare suo marito) fanno da trampolino per le decisioni morali dei personaggi principali. Quando questa trama fu riproposta, nel 1990 in "L'Avana", le grandi star (Robert Redford e Lena Olin) risultarono essere più amanti che eroi per l’assoluta mancanza del contesto storico ed e il film ne risentì.
Quante volte ci si identifica con i personaggi di alcuni film! Niente di strano se "Casablanca" sia uno dei film più popolari mai realizzati. Un uomo e una donna innamorati, sacrificano l'amore per uno scopo più alto. Questo è immensamente attraente; lo spettatore si immerge immediatamente nella storia di Humphrey Bogart o di Ingrid Bergman, immaginando… un lieto fine o cosa; e per quale motivo? Girando "Casablanca" niente faceva presagire ad un successo planetario, nessuna premessa. Era semplicemente una nuova uscita della Warner Bros. Inconsciamente si giocava sul sicuro (Bogart, Bergman e Paul Henreid protagonisti, ed ancora Peter Lorre, Sidney Greenstreet, Claude Rains e Dooley Wilson) . Realizzato “low cost” e distribuito senza grandi pretese o aspettative, tutti gli attori coinvolti nel film erano stati, in dozzine di altri film realizzati allo stesso modo; quanti scommettitori avrebbero puntato sulla futura grandezza di "Casablanca" come risultato di buone probabilità? Sceneggiatura adattata da un'opera teatrale senza presunzione; si racconta di dialoghi buttati, scartati e compagnia bella. Probabilmente l’ingrediente magico è stato la forte presenza mentale dei protagonisti ben radicati nella mente degli sceneggiatori e molto vicini al pubblico del grande schermo, per cui i dialoghi sono stati cuciti come abiti da “red carpet”.
Lui – E’ Humphrey Bogart in "Casablanca", interpreta Rick Blaine, l'alcolista che beve un night club a Casablanca quando il Marocco era un crocevia di spie, traditori, nazisti e la Resistenza francese. Vediamo che Rick si muove senza difficoltà in un mondo corrotto. "Qual è la tua nazionalità?" Gli chiede il tedesco Strasser, e lui risponde: "Sono un ubriacone" con un suo codice personale: "Non ci sono per nessuno".
Lei – È Ilsa Lund (Bergman), la donna che Rick ha amato anni prima a Parigi. Sotto l'ombra dell'occupazione tedesca; lo ha lasciato ad aspettare sotto la pioggia in una stazione ferroviaria con i loro biglietti per la libertà. Ora è con Victor Laszlo (Henreid), un eroe leggendario della Resistenza francese.
La trama? una sequenza prolungata che combina suspense, romanticismo e comicità come raramente sono stati messi insieme sullo schermo. E quindi?
… mettetevi comodi e buona visione.
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gabrigilli1997
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martedì 30 giugno 2015
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film immortale e immensamente romantico
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Il film inizia come meglio non vorremmo, carico di emozioni. Ci viene presentato il mitico Humprey Bogary, che grazie a questo film raggiunse probabilmente lo zenit della sua carriera da attore. Il suo personaggio, Rick, è neutrale e sembra non avere più emozioni, se non una sincera amicizia con Sam, il pianista del bar gestito da Rick a Casablanca. Poi però arriva una donna, che chiede a Sam, come se lo conoscesse da molto tempo, di suonare la celeberrima As time goes by. Qui Rick perde la pazienza e riincontra la donna della sua vita Ilsa, amore della sua vita, che in seguito all'invasione nazista a Parigi, è fuggita con suo marito Victor Laszlo, lasciando il povero Rick. Immense la bellezza e la bravura di Ingrid Bergman.
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Il film inizia come meglio non vorremmo, carico di emozioni. Ci viene presentato il mitico Humprey Bogary, che grazie a questo film raggiunse probabilmente lo zenit della sua carriera da attore. Il suo personaggio, Rick, è neutrale e sembra non avere più emozioni, se non una sincera amicizia con Sam, il pianista del bar gestito da Rick a Casablanca. Poi però arriva una donna, che chiede a Sam, come se lo conoscesse da molto tempo, di suonare la celeberrima As time goes by. Qui Rick perde la pazienza e riincontra la donna della sua vita Ilsa, amore della sua vita, che in seguito all'invasione nazista a Parigi, è fuggita con suo marito Victor Laszlo, lasciando il povero Rick. Immense la bellezza e la bravura di Ingrid Bergman. La polizia tedesca, capitanata dal rigido Strasser, vuole a tutti costi arrestare Laszlo, reo di esser fuggito dai campi di concentramento e di essere leader di una resistenza della Cecoslovacchia. Victor e Ilsa vorrebbero fuggire da Casablanca, ma non dispongono dei permessi, posseduti proprio da Rick. Victor e Ilsa provano a convincere Rick a dargli i permessi,ma egli rifiuta. Ma in un secondo momento, Rick riconsidera la proposta e, nel momento in cui i, capitano di polizia Renault sta per arrestare Victor Laszlo, Rick gli punta la pistola al cuore e lo costringe ad accompagnare lui, Victor e Ilsa a portarli all'aereoporto. Rick, però, decide di non partire con Ilsa. Nonostante lui la ami alla follia, più di ogni altra donna, decide di salvare la vita ad Ilsa. Poco prima della partenza dell'aereo, Strasser prova ad impedire il decollo, ma Rick lo uccide sul posto. Renault, a sorpresa, invece di chiamare le forze dell'ordine, decide di catturare "i soliti sospetti",salvando Rick e dimostrando ancora un grande patriottismo. I due decidono di fuggire e inaugurano una bella amicizia. Così termina un film meraviglioso,che meritatamente rimane al terzo posto dei migliori film dell'American Film Institute...mentre il tempo passa, noi continueremo a goderci questo immenso e immortale capolavoro del cinema
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(di gabrigilli1997)
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g_andrini
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domenica 6 luglio 2014
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piacevole.
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E' una pellicola dolce e di classe, anche se un po' superata. La guerra era in svolgimento, dunque, ai tempi, era molto sentita, oggi non più. Comunque è un film da vedere, regala ottimi momenti di interesse.
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rinogaetanoforever
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giovedì 22 novembre 2012
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intenso
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L'apoteosi delle emozioni da poter provare davanti ad un film, che abbraccia l'universo della settima arte nella sua totalità.Sentimenti e psicologie dei personaggi,analizzati con garbo e cura impressionanti;i dialoghi,ma anche la più banale battuta se detta da due mostri sacri come Bogart e Bergmann, suscitano sempre un sussulto del cuore;la netta e lieve percezione di avere a che fare con un manifesto di rara intensità emotiva, che mai si potrà scordare.
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budmud
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martedì 15 maggio 2012
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splendido
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Di sicuro un capolavoro, soprattutto considerando l'epoca: attori straordinari!! Se devo trovare il pelo nell'uovo l'ultimisima scena è forse poco credibile (happy end a tutti i costi). L'algido 'Quarto potere' avrebbe dovuto prendere a prestito il sentimento da qui. Capolavoro.
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ultimoboyscout
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mercoledì 7 settembre 2011
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rick, che sentimentale!
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Uno dei più bei film di sempre, questo è vero cinema oltre ogni epoca, e con un Bogart così tutto è più semplice! E' un caleidoscopio di generi, battute e personaggi, come il vecchio Sam, che anche se minori, sembrano non morire mai. Ogni parola (mia) è davvero di troppo, ma non sprecata: "Casablanca" è semplicemente un cult, un mito, una leggenda come il suo protagonista Rick Blaine, è il classico film che non va mai fuori moda o fuori tempo massimo e che almeno una volta andrebbe visto. Non a torto il triangolo amoroso e il locale vengono definiti come i più celebri della storia del cinema, perchè qui tutto odora fortemente di storia e i tre Oscar vinti ne sono conferma anche se le otto candidature gridano ancora vendetta.
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Uno dei più bei film di sempre, questo è vero cinema oltre ogni epoca, e con un Bogart così tutto è più semplice! E' un caleidoscopio di generi, battute e personaggi, come il vecchio Sam, che anche se minori, sembrano non morire mai. Ogni parola (mia) è davvero di troppo, ma non sprecata: "Casablanca" è semplicemente un cult, un mito, una leggenda come il suo protagonista Rick Blaine, è il classico film che non va mai fuori moda o fuori tempo massimo e che almeno una volta andrebbe visto. Non a torto il triangolo amoroso e il locale vengono definiti come i più celebri della storia del cinema, perchè qui tutto odora fortemente di storia e i tre Oscar vinti ne sono conferma anche se le otto candidature gridano ancora vendetta. Geniale e pacato, è un'opera sottilmente ma evidentemente antinazista e un discorso a parte merita il personaggio di rick, magnificamente interpretato da Bogart. Grazie ad Ilsa, fiamma mai sopita e mai dimenticata, riscopre certi valori e certi principi che non ha mai abbandonato ma solo offuscato da un necessario velo di ostinato cinismo. Più di un film un manifesto, nonostante non abbia nulla di apparentemente clamoroso, ma funziona meravigliosamente bene.
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luca scialò
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giovedì 7 luglio 2011
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gli attori protagonisti lo hanno reso un cult
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Nell'Europa tormentata dai nazionalismi, il Portogallo era diventato un balcone sul quale spiccare il volo verso la libera America. Per raggiungerlo però, bisognava effettuare un lungo giro al fine di eludere i controlli dei Nazisti, i quali controllavano anche la Francia, e delle dittature clerico-fasciste che controllavano i paesi iberici. L'unico modo era arrivare a Casablanca e da lì prendere un volo che portasse a Lisbona. Ad aiutare gli europei in fuga vi era anche Rick Blaine, americano gestore di un night che era indifferente a quanto accadeva in Europa. Ma anch'egli aveva il sogno di ritornare nella sua patria. I nazisti francesi effettuano su di lui un opprimente controllo, dato che il Marocco era ancora colonia francese.
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Nell'Europa tormentata dai nazionalismi, il Portogallo era diventato un balcone sul quale spiccare il volo verso la libera America. Per raggiungerlo però, bisognava effettuare un lungo giro al fine di eludere i controlli dei Nazisti, i quali controllavano anche la Francia, e delle dittature clerico-fasciste che controllavano i paesi iberici. L'unico modo era arrivare a Casablanca e da lì prendere un volo che portasse a Lisbona. Ad aiutare gli europei in fuga vi era anche Rick Blaine, americano gestore di un night che era indifferente a quanto accadeva in Europa. Ma anch'egli aveva il sogno di ritornare nella sua patria. I nazisti francesi effettuano su di lui un opprimente controllo, dato che il Marocco era ancora colonia francese. Tra i clandestini in fuga gli capita una persona speciale: Ilsa Lund, con la quale ebbe una breve ma intensa storia d'amore nella romantica Parigi pre-Occupazione nazista. Di Ilsa perse le tracce, e ormai è una donna sposata. Di fatti Rick non sa se vuole aiutarla davvero. Il passato e i ricordi in lui sono ancora vivi.
Il film potrebbe essere annoverato tra i tanti ambientati nella vigilia della seconda guerra mondiale, in quel mondo fatto di clandestinità e ideologismo politico (infatti un film successivo molto simile, Acque del sud, può essere anche considerato superiore). Ma la leggendaria postura del suo attore protagonista, Humphrey Bogart, con le sue immancabili sigarette e il suo voler apparire un cinico senza cuore, l'espressività di Ingrid Bergman e la straordinaria scena del pianoforte del famoso "Play it again, Sam", lo hanno reso un film cult.
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pensionoman
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venerdì 15 aprile 2011
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capolavoro
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cos'è l'immortalità? se qualcuno volesse incontrarla nell'arte, come novello Ugo Foscolo, probabilmente penserebbe a Casablanca, archetipo di un messaggio, non solo cinematografico, che seduce lo spettatore ancora oggi dopo 70 anni. film raffinatissimo, con una regia dal tratto assolutamente classico ma sorprendentemente sapiente, nei suoi toni sfumati in bianco e nero, trasporta lo spettatore in un mondo lontano ma complesso non di meno di quello attuale, in cui la splendida storia d'amore tra i protagonisti finisce in realtà per fare da cornice all'intrigo internazionale su cui si impernia la storia e soprattutto sul messaggio antinazista che ne rappresenta il fil rouge.
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cos'è l'immortalità? se qualcuno volesse incontrarla nell'arte, come novello Ugo Foscolo, probabilmente penserebbe a Casablanca, archetipo di un messaggio, non solo cinematografico, che seduce lo spettatore ancora oggi dopo 70 anni. film raffinatissimo, con una regia dal tratto assolutamente classico ma sorprendentemente sapiente, nei suoi toni sfumati in bianco e nero, trasporta lo spettatore in un mondo lontano ma complesso non di meno di quello attuale, in cui la splendida storia d'amore tra i protagonisti finisce in realtà per fare da cornice all'intrigo internazionale su cui si impernia la storia e soprattutto sul messaggio antinazista che ne rappresenta il fil rouge.
la storia in realtà è un'apologia della resistenza del mondo libero contro la follia del terzo reich, durante la seconda guerra mondiale, e non deve destar meraviglia, allora, che, tra le numerose scene cult disseminate lungo la pellicola, il momento topico del racconto viene interpretato, anzi letteralmente incarnato, da un Bogart "mostruosamente" bravo nell'esprimere il suo sguardo torvo e la mascella serrata, con cui osserva sprezzante i nazisti dall'alto della balconata nel suo locale, sporgendosi con le mani tese sulla ringhiera, quasi a ideale difesa di Laszlo, arretrato alle sue spalle.
non a caso, il fotogramma adorna gli studi e le abitazioni di mezzo mondo, per tutti gli amanti dell'arte cinematografica e non solo, perchè dopotutto il senso del film è tutto lì, in quella sequenza magistrale in cui Bogart fa la cosa giusta e la sua scelta di campo, sacrificando il suo amore, per amore degli ideali, del bene e della libertà.
scendono in secondo piano allora la pur straordinaria Ingrid Bergman, bella e brava da essere in stato di grazia, l'amore tra i due ed anche la forza dell'amicizia che lascia quel sorriso finale dello spettatore sulla battuta di chiusura e l'intenso piano in campo lungo dei due "eroi" (Rick e l'eccellente Louis Renault) che si allontanano camminando...
Quando "classico" e "perfezione" si fondono in una cosa sola, non può che restare una rara emozione da assaporare intensamente...
giudizio finale "capolavoro"
un saluto e sempre buona visione
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