"Jamaica Inn", tratto dall'omonimo romanzo di Daphne de Maurier, è l'ultimo film inglese di Alfred Hitchcock, prima che il già noto regista, si consacrasse a Hollywood. Un film certamente insolito, un ottimo esempio di noir in costume, diverso dai soliti gialli hitchcockiani. Ed è forse proprio per questo che alla sua uscita nelle sale cinematografiche, la pellicola fu massacrata all'unanimità dalla critica inglese ma fortunatamente si riscattò riscuotendo un ottimo successo ai botteghini. Lo stesso Maestro trovava questo film pessimo soprattutto a causa di diverbi e disaccordi avuti con la produzione e il cast (in primis Charles Laughton). Nonostante tutto "La taverna della Giamaica" resta un ottimo film.
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"Jamaica Inn", tratto dall'omonimo romanzo di Daphne de Maurier, è l'ultimo film inglese di Alfred Hitchcock, prima che il già noto regista, si consacrasse a Hollywood. Un film certamente insolito, un ottimo esempio di noir in costume, diverso dai soliti gialli hitchcockiani. Ed è forse proprio per questo che alla sua uscita nelle sale cinematografiche, la pellicola fu massacrata all'unanimità dalla critica inglese ma fortunatamente si riscattò riscuotendo un ottimo successo ai botteghini. Lo stesso Maestro trovava questo film pessimo soprattutto a causa di diverbi e disaccordi avuti con la produzione e il cast (in primis Charles Laughton). Nonostante tutto "La taverna della Giamaica" resta un ottimo film. La storia è interessante ma niente di eccezzionale. Il merito oltre che del regista è soprattutto di un cast in stato di grazia in grado di conferire una mirabile profondità psicologica ai personaggi: la divina Maureen O'Hara e il geniale istrionismo di Charles Laughton su tutti. Anche dal punto di vista della confezione, il film non pecca: scenografie e costumi curati al massimo, fotografia straordinaria, per non parlare dell'alluccinante sequenza del tentato naufragio, vero esempio di abilità registica. La sensazionale atmosfera intrisa di tinte dark e gotiche non fa che aumentare l'interesse dello spettatore. Sicuramente non va messo tra i capolavori del Maestro del Brivido ma "La taverna della Giamaica" fa ugualmente la sua figura: un film da riscoprire e da non sottovalutare.
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