Pellicola diretta dallo statunitense Archie Mayo incentrata sul picaresco Svengali, maschera creata alla fine del diciannovesimo secolo dallo scrittore ed illustratore anglo-francese George du Maurier. Questo stravagante personaggio, oggi ormai poco noto, può essere definito come una sorta di mago, artista e vagabondo, assimilabile quasi ad un vampiro per certi versi, ed ancor più al potente monaco Rasputin che molto probabilmente ispirò du Maurier sia sul piano visivo (Svengali come Rasputin è alto, magro e porta capelli e barba lunghi, benché deve dirsi che secondo l’interpretazione prevalente tali tratti somatici sarebbero dovuti alle origini ebraiche del personaggio), che sul piano delle caratteristiche ed abilità tra cui spicca quella di possedere poteri ipnotici paranormali, di cui infatti sarebbe stato dotato anche il celebre mistico russo, almeno secondo la leggenda.
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Pellicola diretta dallo statunitense Archie Mayo incentrata sul picaresco Svengali, maschera creata alla fine del diciannovesimo secolo dallo scrittore ed illustratore anglo-francese George du Maurier. Questo stravagante personaggio, oggi ormai poco noto, può essere definito come una sorta di mago, artista e vagabondo, assimilabile quasi ad un vampiro per certi versi, ed ancor più al potente monaco Rasputin che molto probabilmente ispirò du Maurier sia sul piano visivo (Svengali come Rasputin è alto, magro e porta capelli e barba lunghi, benché deve dirsi che secondo l’interpretazione prevalente tali tratti somatici sarebbero dovuti alle origini ebraiche del personaggio), che sul piano delle caratteristiche ed abilità tra cui spicca quella di possedere poteri ipnotici paranormali, di cui infatti sarebbe stato dotato anche il celebre mistico russo, almeno secondo la leggenda.
La pellicola ripropone fedelmente la storia del più noto dei romanzi di du Maurier con protagonista Svengali, proponendo la dinamica classica, ma sempre valida, della ragazza candida e pura che cade vittima del mefistofelico antagonista. Molto buona la sceneggiatura.
La storia nel suo complesso sembra seguire un impianto quasi favolistico; gli stessi personaggi sembrano anch’essi usciti da una novella.
Quasi irriconoscibile il grande John Barrymore nella parte del protagonista Svengali; l'ampio trucco e parrucco sotto il quale Barrymore è costretto a camuffarsi ne limita l'espressività, tuttavia lo straordinario attore ha occasione di mettere in mostra il proprio talento grazie ai bei monologhi che la parte gli offre con anche una celebre citazione shakespeariana da “Amleto”, che significativamente viene ripetuta più volte, in modo quasi letterale.
La parte della protagonista femminile è affidata alla bionda Marian Marsh, famosa al tempo; nel cast si ricordano anche Donald Crisp e Luis Alberni.
Apprezzabile la regia di ... soprattutto nell'ottimo gioco di luci ed ombre. Suggestive le sequenze in cui Svengali utilizza i suoi poteri ipnotici.
Finale beffardo ed inatteso, di grande effetto.
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