Roberto Escobar
Il Sole-24 Ore
Rannicchiati in un angolo del furgone che li riporta al loro villaggio, al di là del confine, Amaneh (Amaneh Ekhtiar-Dini) e Ayoub (Ayoub Ahmadi) scaldano con i propri corpi il fratello Madi (Madi Ekhtiar-Dini). Amaneh lo bacia con tenerezza e Ayoub, protettivo, gli accarezza i capelli. È questa una delle immagini più tenere e dolorose di Il tempo dei cavalli ubriachi (Zamani barayé masti asbha, Iran e Francia, 2000, 80’). I tre ragazzini sono abbandonati alla vita, alla sua miseria e alla sua violenza. [...]
di Roberto Escobar, articolo completo (4776 caratteri spazi inclusi) su Il Sole-24 Ore 15 Aprile 2001