Il tempo degli avvoltoi |
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Un film di Nando Cicero.
Con George Hilton, Frank Wolff, Pamela Tudor, Franco Balducci, John Bartha.
continua»
Western,
durata 93 min.
- Italia 1967.
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Un film teso, cupo e ombrosodi Gianni LuciniFeedback: 29144 | altri commenti e recensioni di Gianni Lucini |
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martedì 24 settembre 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il film è teso, cupo e ombroso nonostante un inizio che strizza l'occhio alla platea e anticipa future letture del western in chiave comica (anche se il buon Hilton in pochi minuti si deve sciroppare sei frustate, una marchiatura a fuoco e un pestaggio). L'alto numero dei morti ammazzati, qualche efferatezza e soprattutto una chiave di lettura improntata al sadismo patologico convinsero i censori del 1967 a vietare ai minori di 14 anni l'accesso alle sale dove si proiettava questo film. Oggi che la violenza descritta non sorprende e non impressiona più nessuno il film di Nando Cicero resta molto amato dagli appassionati per la buona cura nei dialoghi, il disegno non banale dei personaggi e soprattutto per la nera ferocia che lo attraversa. Il personaggio chiave è Tracy il Nero, un Frank Wolff feroce e cinico che gira per il mondo su un carro funebre, sadico psicopatico affetto da ricorrenti crisi epilettiche. Nonostante il protagonista della storia sia Kitosch, cioè George Hilton, è Tracy il Nero il centro della narrazione, l'elemento che dà i tempi e intorno al quale gira l'intero film. Vestito come il Mortimer di Per qualche dollaro in più utilizza una micropistola simile a quella che di lì a qualche tempo diventerà una delle caratteristiche di Sartana. Di culto la scena della sepoltura con Tracy il Nero inquadrato da sotto con il cielo della notte dietro alle spalle e illuminato di taglio dal fuoco del carro funebre incendiato. Proprio in questa scena si cominciano a definire le caratteristiche psicologiche del personaggio, tutt'altro che superficiali. Soffre di gravi turbe con pulsioni alla violenza che spesso non riesce a controllare. L'epilessia viene descritta come il frutto del contrasto tra la parte più ragionevole della sua personalità e quella più feroce, violenta e incontrollabile. Il rapporto tra lui e il protagonista è condotto sempre sul filo dell'ambiguità e solo nel finale troverà una risoluzione apparentemente definitivao. A proposito di finale c'è da rilevare che viene girato in quel Cortijo del Fraile in Almeria, dove sono stati girati, tra gli altri, anche due western leoniani (Giù la testa e Il buono il brutto il cattivo) e Quien sabe?. L'ultima notazione riguarda il personaggio interpretato da George Hilton, il cui nome Kitosh è preso in prestito da quello già interpretato da lui nel film Kitosch - L’uomo che veniva dal Nord di José Luis Merino. Inutile dire che trai due personaggi l'unico punto di contatto resta il nome.
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