La bottega dell'orefice

Il film di Michael Anderson ha il pregio di dare vita ai personaggi dell'opera teatrale di Wojtyla in modo semplice ed efficace. Andrea Occhipinti, Jo Champa,Ben Cross e Burt Lancaster sono ottimi interpreti di una vicenda che vive dell'intreccio di tre storie d'amore vissute tra lo scoppio della seconda guerra mondiale e gli anni sessanta. Nella Polonia ormai minacciata dall'invasione nazista, si tenta di vivere ancora qualche giorno di normale spensieratezza, così un giovane ed intraprendente sacerdote (vi si intravedelo stesso Wojtyla) organizza con un gruppo di giovani una scampagnata nelle belle montagne sopra Cracovia. Proprio in questa occasione Steve con Anna e Andrea con Teresa iniziano il loro rapporto affettivo, più scanzonato e superficiale il primo, profondo e razionalmente problematico il secondo. Sarà la guerra a fare la differenza: Andrea muore lasciando sola Teresa che è in attesa di un figlio, mentre Steve ed Anna fuggono in Canada. Qui inizia la seconda parte della storia, Steve è diventato un apprezzato medico ma le cose in famiglia non vanno bene soprattutto il rapporto con la primogenita Monica. Poi arriva in Canada, ospitata dai vecchi amici, anche Teresa con il figlio Cristopher. Siamo così arrivati agli anni '60 e sboccia l'amore proprio tra Monica e Cristopher i quali, prima di sposarsi, dovranno fare i conti con il carattere fragile della ragazza che vive male il brutto rapporto dei genitori facendolo ricadere nella propria vita sentimentale con conseguenze devastanti. Un bell'affresco sul matrimonio vissuto come vocazione, dove l'amore umano è misteriosamente , ma concretamente, il prolungamento dell'amore di Dio per l'umanità. Certo l'uomo non sempre riesce facilmente a porsi in ascolto della voce di Dio che anzi talvolta sembra quasi svanire dall'orizzonte umano (la guerra, la morte, il dolore) ma l'amore è un linguaggio ed una forza universale che porta sempre l' anelito divino. Sembra quasi che il film, o meglio l'opera di Wojtyla, intenda svolgere l'enunciato di Pascal "se esiste l'amore umano esiste l’amore divino”.