Il collezionista di occhi |
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Un film di Gregory Dark.
Con Kane, Christina Vidal, Michael J. Pagan, Samantha Noble, Steven Vidler.
continua»
Titolo originale See no evil.
Horror,
durata 85 min.
- USA 2006.
uscita venerdì 28 luglio 2006.
MYMONETRO
Il collezionista di occhi
valutazione media:
2,38
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Sono otto le giovani vittime designate per luidi Omar88Feedback: 0 |
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lunedì 14 agosto 2006 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Gregory Dark (il regista) viene dal porno. L'enorme Kane invece dal wrestling. Un'accoppiata atipica, singolare, aggiungeteci tutti gli aggettivi che volete. Il bello è che entrambi ne "Il collezionista di occhi" non hanno smesso nemmeno una frazione di secondo di fare il proprio mestiere. Perché in fondo Dark ('nomen omen'?) nutre un'ossessione niente male per i corpi e lo si capisce subito. Gli piace soffermarcisi con insistenza, adora insistere sui dettagli e quando c'è da calcare la mano su squartamenti e atrocità varie non si tira certo indietro. Cambia il movente, l'azione e il contesto, ma formalmente parlando Dark ha l'anima del pornografo capace di strizzare al meglio il 'low' budget che gli hanno messo a disposizione. Dunque, 'chapeau'. E Kane? Fisicità imponente a dire poco (2 metri e dieci per centoquaranta chili di muscoli), sguardo assassino che non si impara a nessuna scuola di recitazione e piglio aggressivo. Ok, non diventerà il nuovo ba-bau dell'horror 'post-post moderno', ma ne "Il collezionista di occhi" fa la sua figura, impossessandosi del film nel giro di pochi minuti. Togliete il preambolo iniziale (il flashback sul luogo del ritrovamento della donna senza occhi), qualcosina nel mezzo e il film parla una sola lingua: quella del gigante americano. Filmato da Dark come una vorace e ossessiva macchina di morte. Imbattibile nel corpo a corpo, straordinario nell'uso delle armi, inarrivabile in quello dello strappa orbite oculari. Bene, arriviano allora alla domanda clou. Cosa ci dice il film sulla condizione dell'horror attuale? Una cosina di certo, nemmeno trascurabile poi. E cioè che tramontata l'era dell'horror politico capace di scavare solchi profondi nell'immaginario collettivo, rimane l'horror estetizzante e vuoto che bypassa istituzioni, società e destini collettivi, trincerandosi nella ripetizione dei cliché. Il punto è questo: Dark non possiede nemmeno una briciola della pazzia di uno Zombie, né l'eleganza formale di un Nispel (ricordate "Non aprite quella porta"?), né tantomeno l'isterismo musicale di Zack Snyder. Detto questo però, aggiungiamo che "Il collezionista di occhi" funziona alla grande come grancassa spettacolare e abbastanza bene come allegoria citazionista di altri universi filmici (viene in mente "Psycho", ma meglio non aggiungere altro per non togliervi qualche sorpresa). A proposito, è vero, nel film si fa un gran parlare di occhi, ma non fatevi illusioni. Nessuna tirata teorica, ma tanto, tanto sangue. Il chè, nel cinema anemico di oggi, non fa certo male.
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