La cinematografia francese si e' conquistata uno spazio di rilievo nel genere gore con una serie di opere molto diverse tra loro, tutte con un comune modo di raccontare la violenza. Il "sociologico" violentissimo Frontieres, il "reazionario" violentissimo Haute Tension, il "deviato" violentissimo "Calvaire", il "sadico" violentissimo "Martyrs", l' "oltraggioso" violentissimo "A l'interieur". Questi film costituiscono un'evoluzione tutta francese del film di violenza, con una originalita' che lo distingue dal filone americano. I "francesi" coniugano contenuti sociali ed etici estremi, con parallele estreme situazioni di violenza, mantenendo separati i 2 aspetti, anzi creando "scadalosi" contrasti: come in questo film, con l'accostamento di un realistico quadro sociale di disadattamento giovanile a surreali ed esasperanti scene di tortura esplicita e cannibalismo. Negli "horror americani" invece la violenza e funzione dello script o viceversa lo script e' una scusa per il compiacimento violento, comunque i 2 elementi convivono in una simbiosi mai dissociata. La "dissociazione" tra gesto e pensiero crea nei film francesi situazioni schizoidi, che li fanno scivolare sul piano psichiatrico, sia come situazioni che come argomenti. Calvaire e' la piu' "sobria" delle carneficine citate, ma sicuramente quella sessualmente piu' deviata. Nei film successivi la violenza sale vertiginosamente a livelli insopportabili, mentre la componente di devianza sessuale rientra nella "normalita'". "Haute Tension" oltraggia lo spettatore facendo coincidere diversita' sessuale e devianza mentale. "A l'interieur" nausea lo spettatore con oltraggiosi spappolamenti e squartamenti. "Martyrs" e "Frontieres" analizzano con compiacimento la tortura fisica. L'inflazionata e ripetitiva cinemotagrafia di genere americana, spesso senza cervello, e' commerciale nelle immagini, industriale negli effetti (con shock provocati coi boati del surround), quasi sempre grottesca. Invece questa francese e' sempre drammatica, usa una fotografia spesso perfetta, commenti sonori accattivanti: lo spettatore resta smarrito, sopraffatto dall'orrore. Un cinema per adulti che fa riflettere e merita un'attenzione (almeno tecnica ed in qualche caso di contenuti), che normalmente non si dedica a questo genere di film trash "per ragazzini".
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danny
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sabato 8 novembre 2008
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d'accordo, ma...
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Sono d'accordo quasi su tutto. I ragazzini, termine vago (a che età ci si rifersce?), vedono e sentono di peggio, la realtà spesso va oltre la brutalità(eccessiva/ricercata) del film. La pellicla è vietata ai 18, ma credo che ad alcuni 16enni farebbe bene, o meglio, non farebbe male capire attraverso le immagini, visto che i libri sembrano non interessare più, ahimè! Consiglio anche il fil mEden lake, non so quando uscirà in Italia, un bell'horror (forse una trama già vista...) che si ricollega ai problemi di bullismo e alle bay gang della periferia inglese. Non banale e ben girato
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gus da mosca
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domenica 9 novembre 2008
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niente di "educativo", qualcosa di comunicativo...
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Direi ben girato, ma banale, perche' con script e idee di fotografia assemblate scopiazzando(Frontieres e' il meno originale e riuscito tra i citati). Per me questo film ha poco da insegnare mostrando la violenza, per giunta in modo ambiguo e con rimandi "storici" ridicoli e compiancenti (del resto non si puo' pensare di recrimnare il nazismo con questo genere di film, in ogni caso si rischia di farne un'apologia). Gli Horror non insegnano al limite "divertono". La mia attenzione rispetto a questo ed altri film francesi violentissimi e' solo per motivi di cultura cinematografica, di uso del linguiggo immagine-suono. Riscontro che i francesi hanno iniziato e continuano un nuovo capitolo di genere, con idee tecniche spesso valide, mentre gli americani hanno spremuto il genere senza invenzion
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Direi ben girato, ma banale, perche' con script e idee di fotografia assemblate scopiazzando(Frontieres e' il meno originale e riuscito tra i citati). Per me questo film ha poco da insegnare mostrando la violenza, per giunta in modo ambiguo e con rimandi "storici" ridicoli e compiancenti (del resto non si puo' pensare di recrimnare il nazismo con questo genere di film, in ogni caso si rischia di farne un'apologia). Gli Horror non insegnano al limite "divertono". La mia attenzione rispetto a questo ed altri film francesi violentissimi e' solo per motivi di cultura cinematografica, di uso del linguiggo immagine-suono. Riscontro che i francesi hanno iniziato e continuano un nuovo capitolo di genere, con idee tecniche spesso valide, mentre gli americani hanno spremuto il genere senza invenzioni, anzi stereotipandolo a prodotto commerciale e seriale destinato ai ragazzini 17enni,secondo rigide regole produttive ed industriali:vedi le saghe di Saw e Hostel puri prodotti di logica commerciale
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danny
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domenica 9 novembre 2008
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cinema come fonte di dibattito nel 2008
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hai perfettamente ragione, è solo un mio vezzo (da studioso di cinema e aspirante sceneggaitore), passare prima dall'aspetto sociale(che credo necessario oggi); questa nouvelle vague (peraltro già esaurtia a causa delle migrazioni a Hollywood) del icnema francese è (stata) sicuramente importante e innovativa, ma a me(personalmente) preme anche (ri)cercare autori che vogliano dialogare con la società (non sol oattraverso mezzi estetici), e credo, ahimè, che per parlare al pubblico medio di oggi, di determinate questioni, non bastino più libri, rimandi o metafore velate, temo serva la mera e raccapricciante immagine. è una domanda "socilogica" che mi faccio, su come l'artecinematografica possa parlare seriamente, anche con l'horror(che ormai ha calcato ogni pista dello svago), alla gente.
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hai perfettamente ragione, è solo un mio vezzo (da studioso di cinema e aspirante sceneggaitore), passare prima dall'aspetto sociale(che credo necessario oggi); questa nouvelle vague (peraltro già esaurtia a causa delle migrazioni a Hollywood) del icnema francese è (stata) sicuramente importante e innovativa, ma a me(personalmente) preme anche (ri)cercare autori che vogliano dialogare con la società (non sol oattraverso mezzi estetici), e credo, ahimè, che per parlare al pubblico medio di oggi, di determinate questioni, non bastino più libri, rimandi o metafore velate, temo serva la mera e raccapricciante immagine. è una domanda "socilogica" che mi faccio, su come l'artecinematografica possa parlare seriamente, anche con l'horror(che ormai ha calcato ogni pista dello svago), alla gente. Putroppo ritengo che questa pellicola(così eccessiva) ci riesca meglio di Haneke.Saluti
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gus da mosca
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domenica 9 novembre 2008
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haneke o il lato sadico che disconosciamo.
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I "ragazzini" sono attirati istintivamente dalla violenza e dalla trasgressione, cosi' come un bambino dal fuoco. Una pesonalita' non formata misura la sua forza con l'eccesso, con le senzazioni forti e contro le regole, e' normale per chi sta maturando. Invece chi ha raggiunto un equilibrio nella personalita' (magari piu' per convenzione che per convinzione) nella media rifiuta il film violento. Haneke parla un linguaggio completamente diverso da quello di film come Frontiers. In Haneke la violenza diventa implicita e tutta mentale, disturbando la mente nel profondo: capolavori come quello di Haneke sono rifiutati dai ragazzini immaturi, ma anche dal pubblico maturo che mal tollera di essere disturbato nella propria coscienza.
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I "ragazzini" sono attirati istintivamente dalla violenza e dalla trasgressione, cosi' come un bambino dal fuoco. Una pesonalita' non formata misura la sua forza con l'eccesso, con le senzazioni forti e contro le regole, e' normale per chi sta maturando. Invece chi ha raggiunto un equilibrio nella personalita' (magari piu' per convenzione che per convinzione) nella media rifiuta il film violento. Haneke parla un linguaggio completamente diverso da quello di film come Frontiers. In Haneke la violenza diventa implicita e tutta mentale, disturbando la mente nel profondo: capolavori come quello di Haneke sono rifiutati dai ragazzini immaturi, ma anche dal pubblico maturo che mal tollera di essere disturbato nella propria coscienza. Il ragazzino vuole il sangue (salvo poi vomitare), l'adulto al piu' vuole violenza per tornare bambino, e si diverte con Frontiers o Saw, ma mal tollera la terribile violenza interiore di Haneke, che lo obbliga a schierarsi: a riconoscersi "sadico" o "santo".
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