L'amerikano

Stato d'assedio, L'Amerikano, rappresenta un punto di riferimento per tutti quelli che si interessano dei processi politici della storia contemporanea ed in particolare riguardo le ingerenze degli Stati Uniti in uno dei cosiddetti "cortili dello Zio Sam": l'america latina. E' innegabile storicamente che tale ingerenza è stata esercitata con metodi e "tecniche" (per usare una parola del film) condannabili sotto tutti i punti di vista. Costa Gavras ci porta all'interno del contesto urbano dove è avvenuto tutto questo, non ci fa spiare i Tupamaros dalla serratura o, peggio, vedere dall'alto della storia o della ragion veduta. Ci porta seduti tra loro e a ragionare con loro. Questo gli ha attirato addosso molte critiche di poca obiettività e di appartenenza ideologica. Resta un film appassionante che si svolge intorno all'interrogatorio di Philip Michael Santore (interpretato da un eccezionale Yves Montand) e alle riflessioni del giornalista Carlos Ducas. Un quadro che va delineandosi sempre più inquietante: la violenza repressiva, le torture, la doppia faccia della politica, l'indifferenza e l'impotenza del parlamento uruguaiano. Resta un film bellissimo, toccante, che fa pensare, che resta impresso con le sue tinte scure e sbiadite, angoscianti, dove non si vede mai il sole, e dove anche la musica contribuisce all'atmosfera desolante e drammatica di un'epoca difficile.