Buffalo '66 |
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Un film di Vincent Gallo.
Con Ben Gazzara, Christina Ricci, Vincent Gallo, Anjelica Huston, Rosanna Arquette
Drammatico,
durata 112 min.
- USA 1998.
MYMONETRO
Buffalo '66
valutazione media:
3,77
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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poesia in epoca di prosadi pep82Feedback: 0 |
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sabato 6 settembre 2008 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Billy Brown, pur essendo innocente, ha scontato cinque anni di prigione al posto di qualcun altro, ora è libero, ma è rimasto solo sotto la neve, completamente indifeso e vuole uccidere Scott Wood, il giocatore che gli ha fatto perdere la scommessa da cui nascono le sue pene; gli restano i genitori ai quali però non interessa troppo dove si sia cacciato il figlio negli ultimi cinque anni. Lui ha raccontato loro una balla a cui non hanno fatto fatica a credere... Ora Billy ha urgenza di andare in bagno, che trova in una palestra in cui è in corso una lezione di tip-tap. Qui chiama la madre, che insiste per conoscere la moglie, in realtà inesistente, di cui Billy le aveva parlato. Quest'ultimo quindi rapisce Layla, una pienotta ballerina che passava in quel momento davanti a lui e che presenterà come moglie. Ecc, ecc... Buffalo '66 è uno dei film più romantici, eppure non mellifluo, degli ultimi vent'anni. Un modo originalissimo di narrare una "storia d'amore" a fine anni novanta, un inedito approccio ad un tema abusatissimo nel mondo del cinema e perciò non facile da trattare. Vincent Gallo ci riesce. Naturalmente non avrebbe potuto rappresentare una storia d'amore tra due personaggi normali, così disegna due esclusi, due figli degeneri, con dentro però tanto affetto da dare. Billy è un trentenne nevrotico e misogino che non ha mai avuto rapporti con una donna e trascurato dai genitori che lo considerano un perdente. Layla è la donna dei nostri sogni, la Venere fuori tempo, la fatina capace di salvare con la propria pazienza e con il proprio amore il nostro protagonista. Straordinari anche i personaggi di contorno, dall'amico down, Tonto, ai genitori di lui, una stralunata e fanatica tifosa di football, Angelica Houston, ed un assente e schizofrenico Ben Gazzara. La regia si avvale dello split-screen di una pellicola Koadak usurata per saturare al massimo le immagini, di soggettive "in assenza" e di riprese bizzarre ma riuscite, alcune delle quali sono già entrate nella storia del cinema(quella del ballo di tip-tap su Moonchild dei King Crimson, quella delle foto, il bacio sul letto del motel o ancora le sequenze nello strip-bar). Anche la colonna sonora, quasi tutta dello stesso regista, è di alto livello e si adegua bene alle immagini. Infine da sottolineare l'ironia con cui Gallo condisce la vicenda altrimenti, almeno in certi punti, noiosa; un'ironia tenera che alleggerisce parzialmente il personaggio penoso di Billy. Non riesco a capire le remore di certi critici (Farinotti e Morandini) nei confronti di un film quasi perfetto; sarà perchè Vincent Gallo è repubblicano, o perchè è politicamente scorretto, o forse perchè è un vero indipendente e non ha nessun pezzo grosso alle spalle. Fatto sta che Buffalo '66 è pura poesia in un'epoca di prosa.
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