Gli sceneggiatori di DEAD RECKONING (Steve Fisher, Allen Rivkin e Oliver Garrett), erano tre bravi artigiani della sceneggiatura, attivi fino agli anni '60, capaci di affrontare tutti i generi cinematografici. Dal western alla commedia, dal poliziesco al noir: E proprio ai racconti noir di Raymond Chandler e Dashiell Hammet i tre si sono ispirati per questo film del 1947, duro e teso, che traccia un indimenticabile ritratto di "Dark Lady" a cui il volto legnoso e i grandi occhi sempre pronti alle lagrime di Lizbeth Scott, conferiscono una ambiguità densa di sfaccettature, non priva di autentica sofferenza. Bogart, consapevole di essere ormai un archetipo, recita se stesso con una gestualità contenuta, affidandosi completamente alla sua faccia dolente e a bettute del tipo "Sei molto bella, piccola, ma devi farti da parte", rivolgendosi ad una immagine dipinta di donna che copre una cassaforte che lui sta per scassinare. Di sapore "chandleriano" è anche la decisione di bere un whisky che sa essere drogato.Ormai deciso ad andare fino in fondo per svelare il mistero della morte dell'amico con cui era tornato dalla guerra e il ruolo della donna di cui questi era innamorato e di cui egli stesso finisce per innamorarsi. La breve colluttazione tra i due amanti e lo sparo in automobile che conclude la complicata vicenda ricordano molto il finale di OUT OF THE PAST (Le catene della colpa), di Jaques Tourneur, girato nello stesso anno, capolavoro ineguagliato del film noir. I titoli italiani di entrambi i film sono assurdi ed enfatici.
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