Nelle due precedenti recensioni è già stato detto grossomodo tutto... però mi sento il dovere di affermare che Lyne non solo mette in scena uno psicodramma, ma, cerca anche di dare dei connotati particolari all'al-di-là e alla visione della morte.
L'interpretazione del "dopo morte" è tipicamente "borghese-cristiano" e in tutta la confusione allucinata del film questa sembra essere l'unica certezza che Lyne ci sà dare. Questa inclinazione di Lyne si vede nel finale, un finale che si poteva benissimo risparmiare. Un vero peccato per la moltitudine di scene tagliate (guardatevi gli speciali del DVD) alcune delle quali erano le migliori del film.
Un punto a favore del film è senza dubbio il fatto che esso è uno dei primi horror a mostrare e mettere in evidenza la sofferenza. la paura, e le lacrime di un uomo; uomo inteso propriamente come maschio. L'horror è sempre stato generalemte riempito da gridi e pianti femminei, qui, invece, si arriva addirittura a scavare nella psiche tormentata e morente di un uomo, di un maschio, con tutte le implicazioni che esso comporta.
Consigliato a chi sa restare distaccato.
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