"When the Bough Breaks"(2916, Jon Cassar)è un film che parte da esigenze umane, anche se discutubili, come quella di avere u figli anche se"naturalmente"non è possibile averne, magari trovando una giovane ragazza dal passato ignoto che si presta...di mezzo c'è anche il fidanzato(ex)della madre"surrogata"che è un marine(anche qui ex)in odore di delinquenza, ma poi la vicenda prende pieghe insospettate, con omicidi etc., dove la"follia"giova un ruolo assolutamente trainante... Francamente regia pletorica, sovraccarica di segni inutili, di iterazioni che si sarebbero dovute-potute evitare-Cassar, certo, non ha nulla a che vedere con il mélo migliore, quello di metà Novecento, à la Douglas Sirk e questa considerazione non ha nulla a che vedere con la questione del"messaggio"morale da comunicare eventualmente, ma proprio con la produzione di senso del film, che oscilla tra il moralismo della famigliola, comunque in attesa del figlio e gli effetti acnhe decisamentre grandguignoleschi di una vicenda decisamente"strampalata", con interpreti poco noti/e, il che di per sé potrebbe essere un elemento positivo, se si rivelassero interpreti all'altezza, che invece coinvolge intrerpreti anonimi/e, che rendono al(loro, però, solamente loro)meglio le luci e le ombre di una vicenda di per sé non particolarmente ben scritta(ovviamente è un eufemismo, per non dire altro)anzi carente di sviluppi.
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"When the Bough Breaks"(2916, Jon Cassar)è un film che parte da esigenze umane, anche se discutubili, come quella di avere u figli anche se"naturalmente"non è possibile averne, magari trovando una giovane ragazza dal passato ignoto che si presta...di mezzo c'è anche il fidanzato(ex)della madre"surrogata"che è un marine(anche qui ex)in odore di delinquenza, ma poi la vicenda prende pieghe insospettate, con omicidi etc., dove la"follia"giova un ruolo assolutamente trainante... Francamente regia pletorica, sovraccarica di segni inutili, di iterazioni che si sarebbero dovute-potute evitare-Cassar, certo, non ha nulla a che vedere con il mélo migliore, quello di metà Novecento, à la Douglas Sirk e questa considerazione non ha nulla a che vedere con la questione del"messaggio"morale da comunicare eventualmente, ma proprio con la produzione di senso del film, che oscilla tra il moralismo della famigliola, comunque in attesa del figlio e gli effetti acnhe decisamentre grandguignoleschi di una vicenda decisamente"strampalata", con interpreti poco noti/e, il che di per sé potrebbe essere un elemento positivo, se si rivelassero interpreti all'altezza, che invece coinvolge intrerpreti anonimi/e, che rendono al(loro, però, solamente loro)meglio le luci e le ombre di una vicenda di per sé non particolarmente ben scritta(ovviamente è un eufemismo, per non dire altro)anzi carente di sviluppi. Accentuare l'aspetto thriller o anche quello di un mélo al passo con i tempi(scelta più difficile)sarebbe stato certamente preferibile a questa scelta"né carne né pesce"... che scontenta tutti/e; con l'eccezione di alcune scene(anche all'inizio)è francamente difficile"salvare"il film. El Gato
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