lady libro
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lunedì 27 dicembre 2010
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mel brooks non sbaglia mai
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Questo film è sicuramente un altro capolavoro di Mel Brooks (anche se non si potrà mai superare l'ineguagliabile "Frankenstein junior").
Dopo essersi occupato dello zombie più famoso del mondo, ora si occupa del vampiro più famoso del mondo: Leslie Nielsen (Dracula) in questo film possiede un fascino magnetico nonostante l'età avanzata e, ovviamente, un modo di recitare unico nel suo genere.
Notevolissimo anche Renfield (Peter MacNicol) che da colto e intelligente docente, diventa il tonto, devoto e insettivoro servitore di Dracula.
Bravissimo anche Mel Brooks nella parte di Van Helsing, e inoltre nel film troviamo un'incantevole e seducente Amy Yasbeck.
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Questo film è sicuramente un altro capolavoro di Mel Brooks (anche se non si potrà mai superare l'ineguagliabile "Frankenstein junior").
Dopo essersi occupato dello zombie più famoso del mondo, ora si occupa del vampiro più famoso del mondo: Leslie Nielsen (Dracula) in questo film possiede un fascino magnetico nonostante l'età avanzata e, ovviamente, un modo di recitare unico nel suo genere.
Notevolissimo anche Renfield (Peter MacNicol) che da colto e intelligente docente, diventa il tonto, devoto e insettivoro servitore di Dracula.
Bravissimo anche Mel Brooks nella parte di Van Helsing, e inoltre nel film troviamo un'incantevole e seducente Amy Yasbeck.
Una cosa è certa: la perfetta comicità di Mel Brooks, non la possiede nessun'altro al mondo.
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parpignol
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giovedì 6 marzo 2014
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chiudere in bellezza.
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"Dracula morto e contento" è il film con cui il (allora) quasi ottuagenario Mel Brooks si congeda magistralmente dalla sedia del regista per ritirarsi alla sola sceneggiatura e poi a vita privata. In questa trasposizione parodistica della celebre opera di Bram Stoker si rileva un graditissimo aliquid pluris rispetto alle precedenti (pur esilaranti) opere: la comicità surreale lascia il posto alla comicità del "verosimilmente esagerato". Se nelle parodie filmiche precedenti, infatti, la situazione comica era spesso e volentieri ricercata anche nell'inserire elementi troppo demenziali, o, nel caso di commedie ambientate in epoche diverse dalla moderna, nell'introduzione di oggetti o fatti volutamente e ridicolmente anacronistici, ciò non accade in "Dracula morto e contento", ponendo così lo spettatore in una dimensione diversa e più partecipata, nella consapevolezza che, seppure c'è da aspettarsi il lazzo ilare e il motteggio arguto, la storia è coerente e c'è un "cattivone" da sconfiggere e una "bella" da salvare.
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"Dracula morto e contento" è il film con cui il (allora) quasi ottuagenario Mel Brooks si congeda magistralmente dalla sedia del regista per ritirarsi alla sola sceneggiatura e poi a vita privata. In questa trasposizione parodistica della celebre opera di Bram Stoker si rileva un graditissimo aliquid pluris rispetto alle precedenti (pur esilaranti) opere: la comicità surreale lascia il posto alla comicità del "verosimilmente esagerato". Se nelle parodie filmiche precedenti, infatti, la situazione comica era spesso e volentieri ricercata anche nell'inserire elementi troppo demenziali, o, nel caso di commedie ambientate in epoche diverse dalla moderna, nell'introduzione di oggetti o fatti volutamente e ridicolmente anacronistici, ciò non accade in "Dracula morto e contento", ponendo così lo spettatore in una dimensione diversa e più partecipata, nella consapevolezza che, seppure c'è da aspettarsi il lazzo ilare e il motteggio arguto, la storia è coerente e c'è un "cattivone" da sconfiggere e una "bella" da salvare... in una meravigliosa cornice ottocentesca che non ha sbavature. Tutto è perfettamente integrato in tale epoca, il vestiario, il gusto estetico, i comportamenti e persino le "facce" dei personaggi! In questo senso, la scelta dei costumi e del cast è stata semplicemente perfetta, e ognuno degli attori meriterebbe una menzione di alto e vivo gradimento. Leslie Nielsen è un Dracula perfetto e di indubbio azzimato fascino, Steven Weber interpreta, dal canto suo, il buon rampollo che sembra timido soltanto perché si comporta esattamente come un uomo d'epoca vittoriana, ma ha una mimica facciale veramente unica, e infine che dire del cameo di Ezio Greggio? Ad uno spettatore italiano non può che far piacere di vedere un po' d'Italia, peraltro anche divertente nella interpretazione del cocchiere, in una pellicola così godibile. Anche il comparto attrici è delizioso: Amy Yasbeck, e ancor più Lysette Anthony sono dotate di un'insieme di raffinatezze e galanterie che, grazie anche all'ambientazione, le rendono di una bellezza incredibile ed una sensualità sopra le righe che non ha bisogno di svestirsi. Anche in questo si è ottenuto un gran risultato: nel rispetto del contesto "storico-artistico", pochissime, se non nulle, sono le battutine che vertono o alludono al sesso, e ciò consente una visione senza imbarazzamenti per chiunque.
In poche parole: un film parodistico bello, bello, bello! Di quelli che avresti voluto durassero di più, o che almeno avessero avuto un bel sequel!
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