Noodle di Menahemi è, non solo Premio della critica al Festival di Haifa 2007, ma anche un racconto toccante di una donna vedova per ben due volte. Miri, assistente di volo di El Al, ha 37 anni. La sua vita disciplinata e metodica viene sconvolta quando viene rimpatriata la sua donna di servizio cinese, espulsa da Israele, e lasciando il piccolo cinesino a casa di Miri, senza che nessuno dei due sappia dove la domestica sia finita.
Il film funge, per chi sa leggere, da metafora e attua una riflessione profonda sulla dura politica dell’espatrio, globalizzazione e immigrazione. Inoltre è anche intreccio di commedia e dramma, che fa dialogare due anime così diverse da farle crescere entrambe, solo una grazie all’altra.
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Noodle di Menahemi è, non solo Premio della critica al Festival di Haifa 2007, ma anche un racconto toccante di una donna vedova per ben due volte. Miri, assistente di volo di El Al, ha 37 anni. La sua vita disciplinata e metodica viene sconvolta quando viene rimpatriata la sua donna di servizio cinese, espulsa da Israele, e lasciando il piccolo cinesino a casa di Miri, senza che nessuno dei due sappia dove la domestica sia finita.
Il film funge, per chi sa leggere, da metafora e attua una riflessione profonda sulla dura politica dell’espatrio, globalizzazione e immigrazione. Inoltre è anche intreccio di commedia e dramma, che fa dialogare due anime così diverse da farle crescere entrambe, solo una grazie all’altra.
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