fabian t.
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mercoledì 15 agosto 2012
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i veri mostri siamo noi
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Suddiviso in tre episodi, "Il club dei mostri" è un simpatico e gustoso film dalle atmosfere un po' kitsch che mescola, con risultati alquanto altalenanti, momenti alla Roger Corman con sonorità moderne (del 1980) eseguite da giovani e scatenate band come intermezzi agli episodi stessi. Probabilmente sono proprio queste ultime a rovinare un po' l'omogeneità del film ma c'è da dire che lo stile ironico, la recitazione dei protagonisti (in primis Vincent Price) e i dialoghi rendono il tutto comunque apprezzabile e interessante. Dei tre episodi presentati dal cortese e sagace vampiro Eramus (Vincent Price), sicuramente il più efficace è l'ultimo (ambientato in un villaggio sperduto abitato da mangiacadaveri) mentre risulta decisamente noioso il primo (riguardante un fischiamorte) e abbastanza divertente il secondo, con un bravo Donald Pleasence a caccia di vampiri.
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Suddiviso in tre episodi, "Il club dei mostri" è un simpatico e gustoso film dalle atmosfere un po' kitsch che mescola, con risultati alquanto altalenanti, momenti alla Roger Corman con sonorità moderne (del 1980) eseguite da giovani e scatenate band come intermezzi agli episodi stessi. Probabilmente sono proprio queste ultime a rovinare un po' l'omogeneità del film ma c'è da dire che lo stile ironico, la recitazione dei protagonisti (in primis Vincent Price) e i dialoghi rendono il tutto comunque apprezzabile e interessante. Dei tre episodi presentati dal cortese e sagace vampiro Eramus (Vincent Price), sicuramente il più efficace è l'ultimo (ambientato in un villaggio sperduto abitato da mangiacadaveri) mentre risulta decisamente noioso il primo (riguardante un fischiamorte) e abbastanza divertente il secondo, con un bravo Donald Pleasence a caccia di vampiri. Girato con mezzi ridotti e senza mai prendersi troppo sul serio, come già detto è una sorta di sperimentazione che vuole unire - almeno nelle intenzioni - lo stile retrò dei classici horror (alla Hammer) con quello contemporaneo di brani musicali tendenzialmente punk rock oramai datati e alla lunga irritanti. Lodevole la sequenza di bellissimi disegni che illustrano la storia dei ghoul (mangiacadaveri) inserita nell'ultimo episodio. Assolutamente intelligente e irresistibile, invece, il discorso finale di Eramus che, per convincere lo scrittore suo ospite (John Carradine) a far parte del club dei mostri, gli ricorda che nessuno più di lui, rappresentante del genere umano, sia degno di farne parte.
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venerdì 7 dicembre 2018
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eramus e il suo club...
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Straordinario film, divertente con sottigliezze psicologiche non indifferenti, interpretato da un Vincent Price in stato di grazia spalleggiato da John Carradine, qui in versione "leggera" ma geniale, un grande attore che si presta ad una parte davvero esilarante. Tre gli episodi, inseriti in un quarto episodio-contenitore, che spiegano i mostri con le loro qualità e debolezze. Lo scrittore è trascinato da Eramus, che lo invita al suo esclusivo Club e con eleganza glii racconta storie su vampiri e altri mostri meno "nobili". In particolare la storia del Fischiamorte è davvero affascinante. Un colto ma triste intellettuale si innamora di una splendida ragazza assunta come bibliotecaria (Barbara Kellermann) ma dovrà rassegnarsi al suo destino di mostro.
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Straordinario film, divertente con sottigliezze psicologiche non indifferenti, interpretato da un Vincent Price in stato di grazia spalleggiato da John Carradine, qui in versione "leggera" ma geniale, un grande attore che si presta ad una parte davvero esilarante. Tre gli episodi, inseriti in un quarto episodio-contenitore, che spiegano i mostri con le loro qualità e debolezze. Lo scrittore è trascinato da Eramus, che lo invita al suo esclusivo Club e con eleganza glii racconta storie su vampiri e altri mostri meno "nobili". In particolare la storia del Fischiamorte è davvero affascinante. Un colto ma triste intellettuale si innamora di una splendida ragazza assunta come bibliotecaria (Barbara Kellermann) ma dovrà rassegnarsi al suo destino di mostro. La giovane è in realtà una ladra e quando oltretutto gli dice apertamente di non poterlo amare sarà vittima del fischio micidiale. Attorno al Fischiamorte, triste e affranto, si radunano suoi amici a consolarlo. L'episodio del vampiro, con Donald Pleasence e Britt Ekland, risulta essere divertente ma di fatto il meno intrigante, quasi scontato. Invece il terzo episodio, con il regista di film horror alla ricerca con la sua Porsche di una giusta location, merita di essere approfondito. Il luogo in cui si imbatte è davvero inquietante, anche se poco distante da un'autostrada. Subito dopo un ponticello la vettura viene avvolta da una fitta nebbia che lo segue fino al villaggio. Le persone che lo accolgono sono di una tristezza assoluta. Solo Luna, una giovane desiderosa di scappare da quella triste realtà, si dimostra amica del regista. Ma i saggi del villaggio non sono d'accordo e sabotano il vano motore della Porsche con maestria, intrappolando il malcapitato. Quando salirà su una vettura della Polizia disposta a portarlo via, il regista crede per un attimo di essersi salvato, per poi capire le triste realtà. I poliziotti sono membri del villaggio e lo riportano indietro al suo destino, in mezzo alla nebbia e lontano dalla città. Ma è nel finale il meglio del film. Lo scrittore, dopo essersi divertito ai racconti fiabeschi di Eramus, vuole tornare a casa ma il vampiro, per sdebitarsi per avere succhiato il suo sangue, vuole proporlo come socio del Club. Lo scrittore non vuole e nemmeno i soci del Club, dal momento che lui è un "umano"... Interviene allora Eramus, che con dialettica sopraffina e convincente elenca tutte le mostruosità esibite dagli umani nel corso dei secoli: vengono menzionate armi belliche, bombe atomiche e mezzi terribili di tortura medievali, tanto che alla fine tutti sono d'accordo ad accettare come socio lo scrittore che accetta a malincuore tanta benevolenza. A questo punto il segretario del Club, colpito dal discorso di Eramus, si avvicina allo scrittore e gli dice: "Mi perdoni, non avevo afferrato che lei possedesse tanto talento!". Un film esilarante, che si basa sul migliore humour di stampo inglese, con intermezzi musicali di tutto rispetto e massime elencate da Vincent Price da ricordare. - di "Joss"
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