frdb82
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venerdì 21 gennaio 2005
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catturare gioia e poesia della trivialità
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Un omaggio al mondo del varietà prima del felliniano Ginger e Fred che magnificamente riproduceva le pulsioni dei protagonisti dello spettacolo, corpi lanciati dall'oscurità dei dietro le quinte al pubblico, seppur assorbiti nel raggio visuale della telecamera televisiva. Qui lo spaccato sociologico è autentico ed è quello di un mondo - quello dell'avanspettacolo - itinerante e provinciale, ormai emarginato e in via di estinzione, che trova il suo scenario nei piccoli e polverosi teatrini di disperse località di campagna e vede uno spettacolo sempre più scollacciato, di ballerine. E ballerina è la protagonista prima contadinella e donna di servizio di un parroco, poi "Venere 2000", diva e prima donna di due compagnie più per doti fisiche che per talento.
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Un omaggio al mondo del varietà prima del felliniano Ginger e Fred che magnificamente riproduceva le pulsioni dei protagonisti dello spettacolo, corpi lanciati dall'oscurità dei dietro le quinte al pubblico, seppur assorbiti nel raggio visuale della telecamera televisiva. Qui lo spaccato sociologico è autentico ed è quello di un mondo - quello dell'avanspettacolo - itinerante e provinciale, ormai emarginato e in via di estinzione, che trova il suo scenario nei piccoli e polverosi teatrini di disperse località di campagna e vede uno spettacolo sempre più scollacciato, di ballerine. E ballerina è la protagonista prima contadinella e donna di servizio di un parroco, poi "Venere 2000", diva e prima donna di due compagnie più per doti fisiche che per talento. Lo squallore materiale, i sottintesi sessuali vengono filtrati e trasfigurati dallo sguardo carico d'amore, ingenuo e poeticizzante della protagonista, che sente magica e irresistibile la propria avventura inaspettata: l'esibizione non si farà forse esperienza capitale di una vita come in Ginger e Fred ma verrà vissuta nella piena disinvoltura e realizzazione personale come gioiosa espressione di natura (titolo delucida). Nel complesso si respira una certa aria libertaria, scanzonata, simpaticamente folle e alla mano tipica della commedia trash anni '70 di casa nostra. Gran finale kitsch in un ospedale con malati e suore coinvolti nell'ultimo numero di ballo. Presenza scenica-fisica di una Buccella piacevolissima messa bene in evidenza dal regista (fin dalle prime inquadrature...). Nel cast anche la Valeri, la Melato e lo stesso Salce nella parte del capocomico amante delle donne ma impotente
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francesco
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martedì 28 agosto 2007
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luci del varieta' (pop)
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Meraviglioso. "Luci del varieta'" di Fellini e Lattuada in versione cinema popolare anni 70. Contadinella baffuta si innamora di un cantante da varieta' itinerante di serie C: stregata dall'arte, diventa soubrette (...) ma il destino mescolera' le carte, in amore e sul palcoscenico. Ritratto di un'Italia di ultra-provincia quando ancora c'erano due soli canali tv (ma i programmi della Carra' potevano essere sostituiti dalle meditazioni di un sacerdote) e che ancora affolla, senza il cinismo visto in altri film del genere, cineteatri sgarruppati per vedere ballerine con la cellulite, Silver Boy "l'ultimo difensore della canzone melodica" e travestimenti da oratorio su canzonette da sagra del cotechino.
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Meraviglioso. "Luci del varieta'" di Fellini e Lattuada in versione cinema popolare anni 70. Contadinella baffuta si innamora di un cantante da varieta' itinerante di serie C: stregata dall'arte, diventa soubrette (...) ma il destino mescolera' le carte, in amore e sul palcoscenico. Ritratto di un'Italia di ultra-provincia quando ancora c'erano due soli canali tv (ma i programmi della Carra' potevano essere sostituiti dalle meditazioni di un sacerdote) e che ancora affolla, senza il cinismo visto in altri film del genere, cineteatri sgarruppati per vedere ballerine con la cellulite, Silver Boy "l'ultimo difensore della canzone melodica" e travestimenti da oratorio su canzonette da sagra del cotechino. Piovono chicche, come lo zio prete con tovaglia tattica e la "prima volta" fra Giuffre' (grande) e la Buccella che sembra la parodia di un fotoromanzo, poi irrompe Salce nei panni di un altro capo-compagnia, ma ben piu' cinico e volgare, accompagnato da Franca Valeri nel grottesco ritratto di vamp invecchiata e cornuta (pare). niente sara' piu' come prima. Salce parla un italiano piu' vero del vero ("ho un dubbio atletico", "fatti dare del cotone idrofobo") e diversi dialoghi sono ritagliati dalla cultura delle canzonette, un po' come il Risi di "Straziami ma di baci saziami" anche se qui e' tutto piu' ruspante. Parata di caratteristi. Battuta chiave: "Sei figlia d'arte?" "No, sono orfana". Da riscoprire.
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francesco
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martedì 28 agosto 2007
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un dubbio atletico
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Una sorpresa. "Luci del varieta'" di Lattuada e Fellini in versione commedia popolare anni '70. Contadinella baffuta ma in realta' bellissima fugge con una compagnia itinerante di serie C, si inventa soubrette e si innamora del capocomico. Ma il destino mescolera' le carte, in amore e sul palcoscenico. Ritratto di un'Italia di provincia in cui c'erano ancora solo due canali tv (e lo show della Carra' poteva essere sostituito dal monologo di un sacerdote) e che ancora riempiva cineteatri sgarruppati per ammirare (senza la cattiveria mostrata in altri film, pero') ballerine con la cellulite, "Silver Boy l'ultimo difensore della canzone melodica" e travestimenti da sagra del cotechino. Un mondo che lotta per la sopravvienza, cioe' arrivare al paese, alla cena, al letto successivi e che a volte parla come nelle canzonette (si pensa a "Straziami ma di baci saziami" di Risi).
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Una sorpresa. "Luci del varieta'" di Lattuada e Fellini in versione commedia popolare anni '70. Contadinella baffuta ma in realta' bellissima fugge con una compagnia itinerante di serie C, si inventa soubrette e si innamora del capocomico. Ma il destino mescolera' le carte, in amore e sul palcoscenico. Ritratto di un'Italia di provincia in cui c'erano ancora solo due canali tv (e lo show della Carra' poteva essere sostituito dal monologo di un sacerdote) e che ancora riempiva cineteatri sgarruppati per ammirare (senza la cattiveria mostrata in altri film, pero') ballerine con la cellulite, "Silver Boy l'ultimo difensore della canzone melodica" e travestimenti da sagra del cotechino. Un mondo che lotta per la sopravvienza, cioe' arrivare al paese, alla cena, al letto successivi e che a volte parla come nelle canzonette (si pensa a "Straziami ma di baci saziami" di Risi). Piccole perle qui e la': lo zio prete con tovaglia-tattica, la "prima volta" fra Giuffre' (notevole) e la Buccella raccontata come la versione satirica di un fotoromanzo. Poi irrompe Salce, cinico e volgare, a capo di un'altra compagnia e sposato con Franca Valeri, scatenata nel grottesco ruolo di una ex-vamp cornuta e sbilenca. Nulla sara' piu' come prima. Salce parla un italiano piu' vero del vero ("ho un dubbio atletico", "fatti dare del cotone idrofobo"). Battuta chiave: "Lei e' figlia d'arte?" "No, sono orfana". Parata di caratteristi. Da riscoprire.
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elgatoloco
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mercoledì 11 agosto 2021
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buona commedia italian style
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"bASTA gUARDARLA"(Luciano Salce, scritto con Steno e Iaia Fiastri, aiutrice del soggetto, 1971)vede una contadinella e pastorella ciociata diventare una soubrette, dopo aver assistito a uno spettacolo di comicitù e danza(avanspettacolo, come si definiva)diventare una piccola star, dopo l'interessamento"fisico"del capocomico , dapprima con la compagnia un po'scalcagnata di cui viene a far parte, poi, però, tradendolo con la compagnia migliore dove il capocomico è un anziano "boss"dell'avanspettacolo, dalla moglie molt gelosa, soprattutto in quanto in genere le toccano le parti della soubrette"anziana". Dopo un periodo non breve di dubbi e "angosce"(si fa, ovviamente, per dire.
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"bASTA gUARDARLA"(Luciano Salce, scritto con Steno e Iaia Fiastri, aiutrice del soggetto, 1971)vede una contadinella e pastorella ciociata diventare una soubrette, dopo aver assistito a uno spettacolo di comicitù e danza(avanspettacolo, come si definiva)diventare una piccola star, dopo l'interessamento"fisico"del capocomico , dapprima con la compagnia un po'scalcagnata di cui viene a far parte, poi, però, tradendolo con la compagnia migliore dove il capocomico è un anziano "boss"dell'avanspettacolo, dalla moglie molt gelosa, soprattutto in quanto in genere le toccano le parti della soubrette"anziana". Dopo un periodo non breve di dubbi e "angosce"(si fa, ovviamente, per dire...)la giovane"artista", quando sa del ferimento del suo amato"Silver Boy", capocomico dlela sua prima scalcagnata compagnia... Una delle migliori commedie all'italiana del periodo, dove Salce(con appunto l'aiuto dlela Fiastri e di Steno)scrive la sua dichaiarazione d'amore all'avanspettacolo, con tanto di diegesi ipermarcata(le didascalie in pieno film, belle, grandi, colorate, ma anche persino alla fine dei film anzi proprio nei titoli di coaa, corrispondneti alla mentalità e alla povera cultura dlela pastorella), con un sonoro sverleffo, in apparenza, che invece è una vera dichiarazione d'amore. Salce interpreta anche la parte del capocomico della compagniia migliore, che si trova in una condizione, per lui, atroce, in quanto da anni impotente ma da sempre facente la corte ad ogni nuova"piccola star", appunhto.,...Decisamente il pendant con "Polvere di Stelle"di Alberto Sordi, che esce solo due anni dopo, ma è diversissimo, a significare il momento di passaggio-transizione da una forma di comicità ad un'altra, ma anche e soprattuttto da una "mentalità"e da un"common sense"a un altro, "morale"compresa. Difatti di mezzo c'era stato, volenti o nolenti i bacchettoni, il Sessantotto e anche l'alltentamento dlele maglie di una censura certo ancora molto vigile ma più accondiscendente... Nel film si cita a più riprese come soubrette Raffaella Carrà, che, dopo un successo limitato anche se importante come attivce, anche negli States, diventa una soubrette"dominante"poroprio in quegli anni. Oltre a Mara Grazia Bucella che, attrice modesta(diciamo eufemisticamente"non proprio Greta Garbo")eisibisce però le virtù del titolo del fiklm, molto bene Mariangela Melato, la danzatrice e catante di flamenco, Silver Boy alias Carlo Giuffreè, il capocomico amatato dalla neostar, Salce, stesso,quello più bravo, Franca Valeri la moglie gelosa soprattutto dei suoi ruoli teatrali, Pippo Franco nella parte del coreografo gay(sulla maniera di considerare i gay e la loro derisione nel cinema italiano ci sarebbe da dire molto, certo in chiave negativa, ma era, lo"spirito del tempo"all'italiana...). El Gatol
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