parsifal
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venerdì 27 ottobre 2017
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provincia e pruderie
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Alberto Lattuada nel 1970 mise in scena la trasposizione cinematografica del romanzo di Piero Chiara ( Che collaborò alla sceneggiatura con il nucleo , Lattuada, Baracco. Kezich) " La Spartizione" , che narra dei vizi e delle ( rare) virtù dell'opulenta provincia luinese, attaccata a schemi che si fondano su molta apparenza, ipocrisia e opulenza ostentata. Il protagonista. Emerenziano Paronzini è interpretato da un ottimo e sempreverde Tognazzi. Scapolo d'oro alla ricerca di " Carezze , Caldo, Comodo" seguendo i dettami del suo scrittore preferito, Paolo Mantegazza, grazie alla sua carica di potente ed inflessibile funzionario comunale, si imbatte nelle sorelle Tettamanzi, tre adulte donne nubili che hanno di recente perso il padre, severo ed inflessibile patriarca che le costrinse, finchè era in vita, ad uno stile di vita austero e monacale e al mantenimento della loro purezza virginale.
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Alberto Lattuada nel 1970 mise in scena la trasposizione cinematografica del romanzo di Piero Chiara ( Che collaborò alla sceneggiatura con il nucleo , Lattuada, Baracco. Kezich) " La Spartizione" , che narra dei vizi e delle ( rare) virtù dell'opulenta provincia luinese, attaccata a schemi che si fondano su molta apparenza, ipocrisia e opulenza ostentata. Il protagonista. Emerenziano Paronzini è interpretato da un ottimo e sempreverde Tognazzi. Scapolo d'oro alla ricerca di " Carezze , Caldo, Comodo" seguendo i dettami del suo scrittore preferito, Paolo Mantegazza, grazie alla sua carica di potente ed inflessibile funzionario comunale, si imbatte nelle sorelle Tettamanzi, tre adulte donne nubili che hanno di recente perso il padre, severo ed inflessibile patriarca che le costrinse, finchè era in vita, ad uno stile di vita austero e monacale e al mantenimento della loro purezza virginale. Le signorine gli chiedono consiglio per la tassa di successione e lui, astuto e calcolatore , si insinua seducendo prima la più procace e poi sposando la decana. A questo punto Emerenziano sembrerebbe giunto alla meta; ma ci sono nuovi risvolti, di carattere non proprio limpido in vista. L'antiquario Paolino ( J.J.Forgeaud) , sfaccendato e sul lastrico, diventa l'amante di Tersilla ( F.Romana Coluzzi) con l'intenzione di diventare anch'egli il principe consorte, ma qualcosa andrà storto e sarà costretto alla fuga che si concluderà con un arresto tra le montagne. Paronzini, dal canto suo, da un'incontenibile satiriasi che lo conduce a possedere ripetutamente le tre sorelle sino a stramazzare in preda ad un ictus. Lucida descrizione della borghesia provinciale italiana, dei suoi vizi nascosti e del moralismo tipico dei sepolcri imbiancati. Ottima caratterizzazione dei personaggi e Tognazzi sempre superbo. Chiare compare nel film , interpretando il ruolo di Pozzi.
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dario
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giovedì 25 agosto 2011
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sanguigno
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Una bella storiella carnale, condotta con giusta ironia e sana indulgenza da Lattuada, un regista che sa divertire in maniera "grassa" senza essere volgare. Il regista ideale per Piero Chiara. Nessuna pretesa sociologica, bensì rincorsa, riuscita all'abbattimento di certa ipocrisia provinciale, ora scomparsa (o così si crede). Attori a loro agio, Tognazzi splendido.
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attiliocamiccia
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martedì 17 luglio 2018
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uno scrittore e un regista in simbiosi
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Splendida affinità di spiriti tra Lattuada e Chiara (presente nel film) che si integrano alla perfezione. Chiara, nel romanzo, più sfumato, meno guardone, meno propenso allo scollacciamento voyeuristico anni Settanta, Lattuada più logicamente attento alle esigenze di botteghino ma mai completamente soggiogato da queste. La commedia della provincia borghese, maligna, cattolica, sessuofoba e ipocrita c'è tutta con i suoi tic e i suoi quasi mostri, ed è con linguaggi differenti espressa bene da uno scrittore e un regista quasi simbiotici.
Inutile dirlo, Tognazzi inarrivabile, riesce ad eguagliare fisicamente l'ironia sottile della scrittura come se da questa fosse stato partorito; Vukotic, Coluzzi, Goodwin, ben più che semplici caratteriste, ma coprotagoniste d'eccezione in una coralità dove ciascuna spicca, soprattutto la sempre poco valorizzata Colussi che qui si rivela grande attrice.
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Splendida affinità di spiriti tra Lattuada e Chiara (presente nel film) che si integrano alla perfezione. Chiara, nel romanzo, più sfumato, meno guardone, meno propenso allo scollacciamento voyeuristico anni Settanta, Lattuada più logicamente attento alle esigenze di botteghino ma mai completamente soggiogato da queste. La commedia della provincia borghese, maligna, cattolica, sessuofoba e ipocrita c'è tutta con i suoi tic e i suoi quasi mostri, ed è con linguaggi differenti espressa bene da uno scrittore e un regista quasi simbiotici.
Inutile dirlo, Tognazzi inarrivabile, riesce ad eguagliare fisicamente l'ironia sottile della scrittura come se da questa fosse stato partorito; Vukotic, Coluzzi, Goodwin, ben più che semplici caratteriste, ma coprotagoniste d'eccezione in una coralità dove ciascuna spicca, soprattutto la sempre poco valorizzata Colussi che qui si rivela grande attrice. Anche le musiche di Bongusto cadono a pennello sul corpo di questo capolavoro, così come una sceneggiatura controllata ed attenta agli eccessi, in un'epoca in cui questa dote si era fatta rara.
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emidio serbelloni
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venerdì 19 gennaio 2007
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scollacciato ma sapido
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Scollacciata ma divertente commedia all'italiana diretta con mano magistrale.
Le tre inappuntabili sorelle Tettamanzi conducono un'esistenza all'insegna della morigeratezza e della castità. Ma la loro virtù vacilla quando giunge in paese il Rag. Paronzini, interpretato dal bravissimo Tognazzi. Smontata la facciata casa e Chiesa le avvenenti signorine si dimostrano in realtà donne poco oneste, vulnerabili alle tentazioni del maligno. Si perderanno ahimè in abisso di invereconda lussuria e di peccato ignominioso, complice una cameriera sporcacciona. Pellicola poco edificante ma sapida. I contenuti scabrosi ne consigliano la visione ad un pubblico adulto e poco influenzabile.
[+] bel film, grandi interpreti
(di robimas)
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