Commedia americana di fine anni ottanta che si caratterizza per esse quasi completamente in rosa, nel senso che tutti i personaggi principali sono donne, con l’unica eccezione del marito fedifrago: a questo deve aggiungersi che appartengono al gentil sesso pure la regista, la statunitense Susan Seidelman, come anche l’autrice del romanzo da cui è tratto il soggetto della pellicola, che è la scrittrice britannica Fay Weldon.
Il film poggia su una sceneggiatura decisamente femminista che pone al centro del racconto il riscatto di una moglie brutta e maltrattata dal marito, che riesce a reagire contando solo sulle sue forze e sul suo spirito combattivo. Sempre in ottica femminista vengono messe in cattiva luce le donne avvenenti, che vengono fatte passare per sgualdrine ed arriviste; ancor peggio viene dipinto il genere maschile attraverso il personaggio del marito immorale, farfallone, insensibile, egocentrico ed anche un po’ ladro.
[+]
Commedia americana di fine anni ottanta che si caratterizza per esse quasi completamente in rosa, nel senso che tutti i personaggi principali sono donne, con l’unica eccezione del marito fedifrago: a questo deve aggiungersi che appartengono al gentil sesso pure la regista, la statunitense Susan Seidelman, come anche l’autrice del romanzo da cui è tratto il soggetto della pellicola, che è la scrittrice britannica Fay Weldon.
Il film poggia su una sceneggiatura decisamente femminista che pone al centro del racconto il riscatto di una moglie brutta e maltrattata dal marito, che riesce a reagire contando solo sulle sue forze e sul suo spirito combattivo. Sempre in ottica femminista vengono messe in cattiva luce le donne avvenenti, che vengono fatte passare per sgualdrine ed arriviste; ancor peggio viene dipinto il genere maschile attraverso il personaggio del marito immorale, farfallone, insensibile, egocentrico ed anche un po’ ladro.
Ad alleggerire questa impostazione pesantemente schierata c’è una nota autoironica, molto piacevole, costituita dall’esaltazione di una delle caratteristiche femminili: la perfidia, in questo caso giustificata dal tradimento. La trama che prevede una vendetta spietata, conta su una riuscitissima messa in scena, molto frizzante, sopra le righe e colorata, grazie alla quale la Seidelman centra perfettamente l’obiettivo realizzando un prodotto finale molto godibile.
Le protagoniste sono la debuttante Roseanne Barr, che se la cava egregiamente, e la mitica Meryl Streep, autrice dell’ennesima interpretazione da standing ovation che stranamente stavolta non le valse neppure una candidatura all’oscar, ma l’avrebbe meritata eccome. Funziona bene anche Ed Begley Jr., molto divertente ed in parte. Del resto del cast vale la pena citare altre due interpreti: Sylvia Miles, molto divertente nella parte della madre della Streep, e Linda Hunt a cui invece è riservato un ruolo che dice poco.
Buono il ritmo, ottima la scelta di contenere la durata del film.
Apprezzabili scenografie e costumi.
[-]
|
|